sabato 21 febbraio 2009

in file 2009: ROMANO' DROM (CAROVANA ROMANI') con Santino Spinelli

in file 2009


ROMANO' DROM (CAROVANA ROMANI')
con Santino Spinelli

domenica 20 febbraio, h 20.30
Agriturismo Ai Colonos, Villacaccia di Lestizza

L'associazione culturale Colonos propone una nuova, insolita suggestione sul tema del viaggio e del dialogo tra culture diverse, che è il filo conduttore degli incontri di In File 09. Venerdì 20 febbraio, con inizio alle ore 20.30, nella vecchia stalla dell'agriturismo Ai Colonos di Villacaccia - considerato da molti "il tempio della friulanità" - sarà la volta del popolo rom. Dall'Abruzzo arriverà Santino Spinelli, che con l'ausilio di documenti video, racconterà le drammatiche vicende storiche e il patrimonio di valori di questa popolazione, le cui tribù iniziarono mille anni fa il loro esodo verso l'occidente disperdendosi lungo i secoli nei territori tra il Mediterraneo e l'Europa. Spinelli è personaggio polierdrico, musicista con due lauree, insegnante universitario di lingua e cultura Romanì, ambasciatore dell'arte e della cultura romanì nel mondo. Sarà un'occasione unica per conoscere la "loro" realtà attraverso il loro punto di vista e riflettere oltre i "nostri" stereotipi e pregiudizi sul mondo di una comunità, che solitamente diventa visibile e acquista notorietà soltanto nei casi di conflittualità, a volte drammatica, che complicano i rapporti sociali di convivenza.
L'ingresso è aperto ai soci. La tessera associativa per il 2009 è di 15 Euro e dà diritto all'ingresso gratuito a tutte le manifestazioni dei Colonos.

www.colonos.it

venerdì 20 febbraio 2009

Concerto di “Gorni Kramer Quartet” sabato 21 febbraio

SALA MADRASSI – via Gemona – Udine

sabato 21 marzo ore 20,45

Concerto di “Gorni Kramer Quartet”

ospiti: Peter Soave e Martina Feri

ingresso libero

Dedicare a Gorni Kramer il nome del gruppo è operazione lodevole, meritoria e senz’altro dovuta al grande musicista e fisarmonicista scomparso nel 1995. I musicisti del quartetto sono una garanzia di super qualità: Sebastiano Zorza-fisarmonica, Marko Feri-chitarra, Aleksandar Paunović-basso e Giorgio Fritsch-batteria. Il repertorio spazia da brani dell’età d’oro del swing, sia europeo (italiano, francese) che americano, a balads jazz, tango argentino e musiche degli anni ’50-’60, con atmosfere di “valse musette” e “gypsy jazz”.

Il concerto è dedicato all’ultima fatica discografica dei quattro e cioè al CD

MODULANTE (2008 - Falcon Music CD280399 “Notes Vagabondes-Live” 2005 - Sinfonica AMV 04)

Ma per presentare il concerto, e di conseguenza il disco, ci affidiamo alle righe di alcuni grandi musicisti e critici:

Ci sono musiche che sono la memoria di un’epoca in senso sostanziale, capaci di far cogliere un clima, un complesso di sensazioni con maggior forza, chiarezza e immediatezza di qualsiasi dotto saggio. (…) La presenza, come ospiti, della cantante Martina Feri e del noto fisarmonicista Peter Soave impreziosiscono ulteriormente un’opera musicale ricca di affetto e attenzione per un mondo scomparso capace di ricordarci che c’e stata un’epoca non lontana in cui divertimento e qualità, inventiva e intrattenimento, stile, sentimento ed educazione – basti citare quattro pezzi di Bruno Martino - infine, come collante del costume sociale, si davano la mano e la cosiddetta musica leggera era interpretata da grandi professionisti, pieni di passione, serietà e consapevolezza artistica. (dal booklet del CD Modulante, Marco Maria Tosolini)

Il “Gorni Kramer Quartet” interpreta questo autore “barbaramente”, spogliandolo di pizzi e merletti: la musica che ne esce ha l’odore del carbone e non il profumo del pane appena sfornato, ha una dignità “altra”, diversa dall’originale …. e proprio per questi motivi, trovo che tale operazione sia la conferma dell’esistenza di magiche sintonie tra le varie culture…..

Non è un caso che questo progetto sia stato concepito in un’area transfrontaliera del Friuli Venezia-Giulia, crocevia di culture e persone forse inconsapevoli della propria ricchezza comunicativa. (dal booklet del CD Modulante, Valter Sivilotti)

“...un disco (Notes Vagabondes) che merita indubbiamente di essere conosciuto e divulgato, sia per la qualità degli interpreti, sia per la scelta del programma proposto. Gli ottimi esecutori, che compongono il “Gorni Kramer Quartet”...hanno il merito di farci compiere un affascinante viaggio – attraverso musiche “senza barriere”, al di la di stili e generi ben precisi – che dagli anni ’40 / ’50 giunge verso la fine del secolo scorso. (…) Il viaggio, nel tempo e nello spazio, propostoci dall’affiatato gruppo, ci porta poi in Francia, con un’altra parte abbastanza consistente del programma...interessante ed intrigante percorso musicale.” (dal sito www.accordion.com CD Review, Alessandro Mugnoz)

“Strumento sinfonico, ecumenico come pochi altri, la fisarmonica ha flirtato a lungo con una fama equivoca (resti di vino sul tavolo, suonatori ciechi all’angolo, la mala) e poi ne ha fatto ragione d’arte. Lo straordinario quartetto che rende omaggio nel nome ad uno dei suoi monumenti, e nato alla frontiera orientale d’Italia; miscela jazz e sensibilità balcaniche, fa grande musica. E non c’e piede che non prenda a battere, fianco femminile che non accenni a muoversi.” (La Regione Ticino, “The best of Youtube” di Erminio Ferrari)

“Un poker d’assi nel nome di Kramer...Modulante, una lezione di stile...fin dalle prime battute appare chiaro che stiamo parlando di un prodotto di classe, di esecuzioni impeccabili...nei credits troviamo uno la prestigiosa collaborazione di uno dei numero uno al mondo di bandoneon, fisarmonica e accordion: Peter Soave, musicista di origine italiana, nato e formatosi a Detroit, oggi il più accreditato esponente della cultura musicale ereditata dai grandi fisarmonicisti del passato...il quartetto ha saputo rileggere le composizioni del maestro Kramer con una chiave secca, senza fronzoli, molto nature...Un disco importante, questo del Gorni Kramer Quartet: molto più di un semplice omaggio o di un percorso della nostalgia.” (Messaggero Veneto)

"Ansibs" Sabato 21 febbraio all'ANGOLO DELLA MUSICA

ANGOLO DELLA MUSICA
- via Aquileia - Udine
Angolo friends 04/09

Sabato 21 febbraio ore 18,30
concerto di "Ansibs"

Il gruppo vocale ANSIBS nasce nel 1995 ad opera di un gruppo di coristi che decidono di mettere in discussione la figura tradizionale del “corista” per accettare la sfida di diventare “interprete”. Di qui la ricerca di arrangiamenti scritti espressamente per voci soliste, che porta il gruppo ad affrontare in questi anni un repertorio molto vasto ed eterogeneo, che spazia dalla polifonia vocale alla musica classica strumentale, dalla musica tradizionale alla musica leggera e jazz, non cercando una specializzazione in un genere specifico, bensì sempre affrontando nuove tipologie musicali con spirito di ricerca e di superamento dei propri limiti: a dimostrare che la voce umana é il più duttile e il più completo degli strumenti musicali. Nel corso degli anni il gruppo ha alternato allo studio un’ intensa attività concertistica - anche al fianco di vari “ensemble” strumentali - esibendosi in teatri e auditorium in Italia e all’estero (Slovenia, Spagna, Croazia, Germania) ed ha partecipato - ottenendo lusinghieri consensi - al 1° concorso internazionale “Le nuove frontiere della polifonia vocale” a Varese, al concorso internazionale “Musicworld” di Fivizzano (MS) ed al concorso internazionale “C.A. Seghizzi” di Gorizia dove ha ottenuto il “Premio del pubblico” nella categoria musica leggera e jazz. Ricordiamo inoltre la partecipazione alla 5° edizione del “Intenational Choir Festival” dell’Alta Pusteria, per proseguire con l'ottimo risultato ottenuto alla X edizione di Corovivo dove il gruppo ha meritato la fascia d'eccellenza (assegnatagli dalla giuria internazionale per l'esecuzione di un programma su musiche di autori contemporanei), la partecipazione alla prima esecuzione assoluta del monodramma "La variante di Luneburg" (tratto dall'omonimo romanzo di Paolo Maurensig) che ha debuttato nella versione teatrale a Gorizia con Milva nel ruolo principale, la recente partecipazione al Concorso Internazionale TIM 2008 e infine il debutto teatrale con lo spettacolo "A come . . ." da un'idea del Gruppo Vocale Ansibs e per la regia di Luisa Vermiglio



BANDO MUSAE 2009 - MUSEO URBANO SPERIMENTALE D'ARTE EMERGENTE

Apre il Bando per partecipare al più grande Circuito riservato ad artisti under 35
E' aperto il BANDO MUSAE 2009 - Museo Urbano Sperimentale d'Arte Emergente - per partecipare al più grande Circuito Nazionale open air riservato ad artisti under 35, che possono trovare il regolamento sul sito www.eventomusae.com.
Una opportunità da non perdere per i giovani artisti di tutte le nazionalità e di età compresa tra i 18 e i 35 anni che possono partecipare al Circuito MUSAE 2009 con produzioni pittoriche, plastiche, fotografiche, installazioni multimediali, luminose, video, videoarte, land art, body art, design, moda, performance.
City Management, società Milanese specializzata in grandi eventi per la Pubblica Amministrazione, ha ideato e gestisce il Circuito MUSAE 2009 con l'intento di creare un dialogo concreto e produttivo tra mondo dell'arte e luogo urbano. Un coinvolgimento di ben 50 città, per formare un percorso unitario che si sviluppa lungo tutto il Paese, per la riscoperta dell'arte di qualità e dei luoghi cittadini, per l'abitare comune, per offrire il luogo quotidiano alle contaminazioni creative dei giovani.
Il BANDO MUSAE 2009 è un appuntamento inedito per i giovani artisti che intendono promuovere le loro opere e trovare nuovi spazi in un museo urbano, dove il dialogo tra l'Istituzione e la collettività si sviluppa per favorire la realizzazione delle espressioni artistiche.
Il Circuito MUSAE 2009 gode del supporto e del patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, delle principali Accademie di Belle Arti italiane, degli Enti Locali partecipanti e delle Fondazioni per perseguire il progetto di sviluppo dell'arte urbana dei giovani e per i giovani che supera i limiti imposti dagli usuali canali espositivi e avvicina il pubblico ai nuovi linguaggi del panorama artistico emergente.

Per saperne di più, per partecipare al bando di concorso e per ottenere ulteriori informazioni in relazione alle date programmate per gli eventi, consultare il sito: www.eventomusae.com

È fondamentale iscriversi da subito per potersi candidare già alle primissime tappe 2009.

Informazioni:
Ufficio Stampa City Management cityman@edmitalia.it
www.eventomusae.com
Via F.lli Bronzetti, 25 - Milano
Tel: 0270009811 Fax: 0270006124

Daniele Indrigo - Terre / Sogni

Trieste - dal 20 febbraio al 20 marzo 2009
CASA DELLA MUSICA - Via Dei Capitelli 3 TS
(visualizza la mappa)

Prosegue con successo il progetto inaugurato nel 2008 dal fotografo friulano Daniele Indrigo con il titolo “TERRE/SOGNI”.
Una nuova antologia di scatti sarà infatti in mostra da sabato 10 gennaio (vernice alle ore 17.30) presso lo spazio espositivo dell’agenzia Celtic Tours viaggi di Udine, con ingresso libero.
Difficile trovare infatti location più congeniale a questo “viaggio per immagini” nei cinque continenti, proprio laddove la natura ha saputo creare paesaggi e scenari così straordinari da sembrare parte di un mondo onirico e fiabesco: l’intento dell’autore è del resto proprio quello di restituirne delle rappresentazioni “belle” e “credibili” che trasmettano tranquillità, dispersione e insieme disorientamento nell’animo di chi le osserva.
Per far questo è necessario un lungo lavoro di ricerca, che consenta di cogliere gli aspetti più imprevedibili e spettacolari di ambienti e paesaggi estremi, ritratti spesso in condizioni climatiche avverse, per poterli poi filtrare altrettanto pazientemente, fino a raggiungere una loro re-interpretazione artistica con lo sviluppo in “camera chiara”, tipico della fotografia digitale.
In questo modo, l’autore può concentrarsi sulla resa plastica dei particolari e dei tagli di luce fino a raggiungere, pur senza inserire alcun elemento estraneo allo scatto originale, l’esito di un’immagine massimamente espressiva, adatta alla pregiata tecnica di stampa “fine art” ai pigmenti di carbone, nata per sfidare il tempo.
Le opere di Indrigo non nascondono quindi una forte ispirazione artistica e un gusto vicino al lavoro di cesello dell’incisore, che in questo caso scolpisce con la luce le forme e i dettagli che l’obiettivo ha catturato in diversi luoghi del mondo: l’ultima frontiera dell’Outback australiano, lo spettacolo naturale dei grandi parchi degli Stati Uniti, le terre estreme e magmatiche d’Islanda, i dolci paesaggi di Bretagna, Irlanda, Sicilia e le nuove suggestioni di quell’affascinante “terra di mezzo” tra Galles e Inghilterra, qui ritratta in tutto il suo incantamento di ombre sfuggenti e antichi misteri.
Il risultato è il frutto di un attraversamento che parte dalla sensibilità dell’artista, dalla sua capacità di cogliere i particolari, di riagganciare la scena iniziale per poi restituirla con il valore aggiunto di indimenticabili sensazioni, di vive emozioni, di prolungati momenti meditativi.
Dal mese di febbraio l’antologia di immagini di “Terre/Sogni” si arricchirà di una nuova selezione, presentata a Trieste negli spazi della Casa della Musica presso la Scuola di Musica 55, tra i vicoli da “porto di mare” di quella Città Vecchia, oggi finalmente restituiti a nuova vita proprio grazie all’arte e alla cultura.

Flavio Marocco - Goodbye Leningrad

Trieste - dal 21 febbraio al 31 marzo 2009
ISIDE ARTE Via Valdirivo 21/d TS
(visualizza la mappa)

Goodbye Leningrad è un percorso fotografico nella San Pietroburgo di un tempo, quando ancora si chiamava Ленингра́д (Leningrado). Nome che ha accompagnato la storia di questa città per un periodo di 67 anni (come la vita media di un cittadino russo) e che si riflette ancor oggi nella quotidianità di questa città. Creando un atmosfera surreale.

GOODBYE LENINGRAD

6 Settembre 1991, il nome Ленингра́д (Leningrado) viene sostituito da Санкт-Петербу́рг (San Pietroburgo). Sono trascorsi 67 anni, 7 mesi e 13 giorni da quando la città delle tre rivoluzioni cambiò il proprio nome in onore a Lenin, morto tre giorni prima.

Un periodo lungo come la vita media di un russo. Un periodo che ha segnato, più di ogni altro, l’aspetto e la gente della città. Durante questi anni Leningrado è stata il fulcro di eventi fondamentali per l’URSS: qui è stato assassinato Sergey Kirov ed ha avuto inizio la grande purga, qui la Russia si è difesa per 900 giorni dall’assedio delle truppe naziste e qui ancora hanno trovato sfogo tutti i principi, cari a Stalin, dell’architettura costruttivista. La città porta su di sé, lungo le sue strade e piazze, i segni di questo periodo: non solo le statue di Lenin col suo braccio teso o la simbologia comunista che si ritrova agli angoli delle vie, ma sono le case di Leningrado. Le коммуналка (kommunalkas), le case comuni dove tuttora vive gran parte della popolazione, dove ad ogni piano due o tre famiglie dividono bagno e cucina. Gli spazi comuni appunto. Questi caseggiati si ripetono tetramente uguali lungo le vie e se qualcuno avesse la pazienza di contarli ne risulterebbe un numero molto superiore rispetto qualsiasi altro luogo dell’Unione Sovietica. Vedere questi complessi abitativi è facile: basta solo incamminarsi, lasciandosi il centro alle spalle, verso qualsiasi direzione e fermarsi nel primo minuscolo parco che si incontra, composto solitamente da tre alberi e due panchine e sedersi su una di queste a sorseggiare una Балтика 9 (Baltika 9). Poi è sufficiente guardarsi attorno e non fermarsi all’apparenza. Si perché, dietro ad ogni porta, ad ogni cancello, si cela il giardino di questi caseggiati, dove si affacciano inaspettati negozi, locali ed attività. Una piccola città nella città, nascosta e vitale. Ed è da queste case comuni che ogni mattina Leningrado si sveglia, spalanca le finestre all’aria fredda fintantoché le inferriate lo concedono ed esce a popolarne le strade. Tentando, e spesso ostentando, di guardare ed anticipare il futuro (che per noi è già passato), emulando culture e stili di vita mai appartenuti e spesso vietati. Ma tutti questi sforzi sembrano vani quando ogni sera si torna nelle Kommunalkas, dove il tempo è fermo, il futuro ancora lontano e dove anche il presente fatica ad entrare. E così i san pietroburghesi, o sarebbe meglio chiamarli leningradesi, vivono in bilico, come funamboli, tra un passato ancora presente ed un futuro sempre distante e lontano. Cercando di giostrarsi tra le contraddizioni dei cosiddetti paesi occidentali e quelle dell’Unione Sovietica, rimanendo incatenati in un limbo tra tradizione e voglia di cambiamento. Come i protagonisti di “Goodbye Lenin” vivono il surreale e spiazzante momento della svolta. Pertanto capita di imbattersi in scene alquanto buffe: vecchi che ancora si fregiano delle celebri spille commemorative della CCCP discorrere con giovani dalla perfetta tenuta Hip Hop, Trabant superare SUV agli incroci, signore di mezza età sorseggiare Coca Cola mentre addentano un пельмени (Pelmeni).

Ed a rendere il tutto ancora più surreale, ogni anno, ogni 9 Maggio, la città sulla Neva si riprende il nome Ленингра́д (Leningrado), per ricordare e celebrare la fine dell’assedio che l’ha vista protagonista nel suo periodo più nero. Perché, come ha scritto la poetessa О́льга Фё́доровна Бергго́льц (Olga Fyodorvna Berggolts), “Nessuno dimentichi, nulla sia dimenticato”.

Il progetto Uomini e cose e la ricerca Esovisioni

IL PROGETTO «UOMINI E COSE»

Il tema della ricerca e dell'esposizione

Nel Dicembre del 1932, Ugo Pellis inizia un lungo viaggio di ricerca attraverso la Sardegna, che lo porta, nel volgere quasi ininterrotto di tre anni, a indagare sistematicamente la struttura e le peculiarità della lingua sarda, per la stesura del celebre Atlante Linguistico Italiano. Nel corso del suo lavoro «nobilissimo ma gravissimo», in parte insieme alla moglie Nelda, il filologo friulano visita 143 località dell’isola, percorrendo a piedi, sul dorso di muli e sulle traballanti ruote d’una Balilla donata dal Duce, migliaia e migliaia di chilometri, col suo carico di album d’illustrazioni, di questionari filologici, di taccuini da campo e di carte geografiche, che lo fanno spesso apparire agli occhi della gente un personaggio misterioso e buffo. Nel suo bagaglio anche un corredo di lastre fotografiche (poi di pellicole) utilizzate per ritrarre la realtà che circonda il suo universo di parole: uomini e cose che, nell’immaginario dello studioso educato a Vienna e a Innsbruck si configurano all’inizio, come una sorta campionario di archetipi della «mediterraneità».

Durante i tre anni di lavoro, un po’ alla volta, il contatto umano e la quotidiana indagine linguistica gli permettono di capire la cultura sarda, sempre più dall’interno. Le sue fotografie fanno così il paio con i meticolosi questionari linguistici che egli impartisce alle centinaia di suoi informatori: ne scaturisce un ritratto di enormi proporzioni documentarie in cui immagini di un nitore talvolta inerme, e apparentemente prive di intenti decorativi, riproducono il contesto lessematico e l’articolazione interna del sistema/cultura ricalcandolo idealmente sul sistema/lingua che emerge dal lavoro di ricerca sul campo, attraverso il quale compone il suo Atlante.

Nella sua fotografia di «uomini e cose» c’è però molte volte qualcosa di più di un ritratto: c’è innanzi tutto il gusto di mettere in rapporto fra loro i volumi e le forme; in un gioco che ha spesso come obiettivo l’individuazione di un elemento centrale attorno al quale far «implodere» la composizione. Ciò è evidente nelle foto che ritraggono oggetti alla stregua di nature morte, ma si ritrova, con una struttura soltanto un po’ più elaborata, sia nei ritratti di persone che troneggiano, come re umili, al centro di scene domestiche e agresti, sia nelle figure poste a ridosso di quinte geometriche che sembrano fatte quasi a posta per rivelare gli elementi della personalità nascosta nelle posture e nelle movenze appena accennate. C’è, in secondo luogo, il tentativo di restituire le sensazioni prodotte dai paesaggi, come nella bellissima serie di fotografie scattate a Escalaplano a metà giugno del 1934 al momento del raccolto, o come nell’ampia sezione del reportage dedicata a Bonorva, in cui Pellis intende, in primo luogo, suggerire l’idea di un luogo aperto per ogni dove, con le strade inondate di una luce che trapassa gli individui ed è -a mala pena- trattenuta dalle case. C’è in terzo luogo una ricerca frequente di inquadrature capaci di rivelare come le piccole cose rimandino alle grandi, in un gioco sorprendente di miniaturizzazioni culturali, cui non è estraneo nemmeno il gioco di ritrarre i bambini vestiti da adulti come accade per i ragazzini in costume maureddino di Teulada, per il bambino di Bonorva vestito da frate in ossequio a un voto o, in modo raffinato, nella bellissima foto della bambina di Tonara alle spalle della quale si specchia una donna di spalle che cammina in direzione opposta, lungo una strada che viene istintivamente da pensare sia quella della vita. Sono assonanze e giochi che inevitabilmente interrogano il lettore dell’opera sullo spessore della ricerca visiva di Pellis e sul suo frequente manifestare un mondo della poesia e dell’arte che non solo egli conosce per le buone letture dei suoi studi classici, ma pratica come poeta e narratore in lingua friulana. Per Pellis la Sardegna è «la terra sacra per la tenace conservazione delle impronte di Roma»: il luogo dove si conservano ancora vive le tradizioni di una mediterraneità altrove già inevitabilmente compromessa dall’avanzare del mondo moderno. La Sardegna è dunque anche per lui, come per un’ininterrotta serie di viaggiatori stranieri che visitano l’isola negli anni Venti e negli anni Trenta, un universo esotico in cui non dimorano però i selvaggi o i «primitivi», ma i discendenti inconsapevoli della romanità e di epoche ancora più remote che hanno continuato per secoli ad ardere sotto uno strato di cenere che si assottiglia man mano che dalle coste ci si muove verso l’interno di quelle Barbàgie a lui così care. Ecco che allora possiamo spiegarci l’insistenza dei ritratti di donne che filano, come Moire, dai volti incorniciati da fazzoletti e ornamenti che evocano tempi antichi. Viene da pensare che sia la metafora di un passato remoto che emerge a malapena dall’inchiesta del linguista che tocca con mano le cose semplici dietro alle quali vi è la profondità della storia. Nella fotografia di Pellis c’è poi la compassione per il mondo degli umili «che -come scrive in una sua bella pagina- con tutto il loro gergo furbesco non han trovato il modo d’ingannare la miseria, che li sospinge raminghi di piazza in piazza, di strada in strada, di stalla in stalla per un tozzo di pane». Si tratta però di un sentimento che non assume mai né i toni del paternalismo borghese di fine Ottocento, né quelli della denuncia sociale cui Pellis, autentico figlio del popolo, è estraneo per ideologia e per indole. La sua compassione è compresenza e si traduce nel tentativo di restituirci in modo disincantato le cose come stanno, senza nulla togliere e senza nulla aggiungere, con una posizione da osservatore partecipante ante litteram. Per lui le «magre condizioni della popolazione agricola» di Gàiro, di Tortolì e di tanti altri paesi, la «vita primitiva» ancora contraddistinta dallo scambio di merci di Perdasdefogu, la miseria, le architetture malsane e la malaria che fanno qua e là capolino sono dati di fatto con i quali lottare, rimboccandosi le maniche, senza aspettare l’aiuto di nessuno. Il «progresso» è giudicato negativamente se stravolge le regole della vita comunitaria e la solidarietà sociale, non se introduce cambiamenti che migliorano le condizioni di vita della gente. La sua è una visione sofferta, ma ottimista, che ha poco di «politico». Non denuncia, ma testimonia a prescindere dal giudizio sulle cose. Le sue fotografie, in tal senso, non tolgono e non aggiungono nulla; non contengono manipolazioni visive, né cercano di restituire realtà artate. Vi troviamo la fatica, la povertà e la sofferenza, così come il gioco, l’abbondanza e il richiamo a un orgoglioso passato. Nelle sue inquadrature, il «moderno» non è occultato, né magnificato e, in qualche modo, il senso di tale equilibrio costituisce il valore aggiunto di un ritratto fotografico che, nel suo insieme, ci mostra molti segni di una realtà sociale e culturale in profonda trasformazione. Ciò non significa però che il suo obiettivo si astenga dal mettere a fuoco, quando può, l’antico che rimane asserragliato nelle sopravvivenze e il moderno che inesorabilmente avanza. La fotografia di Pellis è, in questo, capace di produrre quel contrasto, che è solo nelle corde poetiche e narrative dei grandi fotografi che, pur ritraendo una realtà sotto gli occhi di tutti, sono capaci di evidenziare gli elementi che se distaccano in modo significativo. Semmai vi è nella fotografia di Pellis un interesse consapevolmente profondo, che egli forse pudicamente nasconde, lo si deve rintracciare proprio nel suo gusto di ritrarre, laddove esiste ancora, il «bello» di un mondo popolare che, come scrive in diverse sue pagine, egli sente talvolta dolorosamente prossimo al tramonto. Laddove questo accade la sua composizione promana all’istante una più alta armonia, effetto di semplice compostezza di forme e di scabra assenza di simboli. Si manifesta allora un’ineffabile capacità di prendere per mano lo sguardo e di farlo addentrare nell’immagine che declina, in un originale modello stilistico, la visione culturale di Pellis e la sua irriducibile volontà analitica. Quando questo accade la fotografia trascende il documento e, senza indugi, è arte.

Venerdì 20 Febbraio, alle ore 18.00 sarà presentato nella Sala Ajace del Palazzo Municipale di Udine il catalogo dell'esposizione temporanea «Uomini e cose. Ugo Pellis. Fotografie. Sardegna 1932-1935», che ha inaugurato il 23 Gennaio la nuova Galleria fotografica comunale «Tina Modotti» di Udine nella centralissima sede dell'ex Pescheria.

[fonte: Comunicato stampa MCL, Heleneum, Via Cortivo 24/28, 6976 Lugano-Castagnola, Svizzera www.mcl.lugano.ch ]

JAM SESSION #7 Al Re Di Denari

Quetsa sera 20 febbraio
Porto del Jazz
presenta:
JAM SESSION #7
presso l'Osteria AL RE DI DENARI di Portogruaro (vedi la mappa)
dalle 21:00 alle 24:00

giovedì 19 febbraio 2009

Demetrio Scopelliti espone all'ArtTime

In questi giorni, la mostra dell'artista

Demetrio Scopelliti


presso l'Associazione culturale per la diffusione d'arte contemporanea
ArtTime Vicolo Pulesi, 6 - 33100 Udine

Galleria

COPENAGHEN - 23/24 febbraio - TEATRO CONTATTO 08-09

TEATRO CONTATTO 08/09 disordine
XXVII stagione Teatro Contatto per ScenAperta
23 - 24 febbraio ore 21 - Udine, Teatro Palamostre
COPENAGHEN
commedia in due atti di Michael Frayn
traduzione di Filippo Ottoni, Maria Teresa Petruzzi
con Umberto Orsini, Massimo Popolizio e Giuliana Lojodice
regia Mauro Avogadro
scene Giacomo Andrico / costumi Gabriele Mayer
luci Giancarlo Salvatori / musiche Andrea Liberovici
una produzione CSS Teatro stabile di innovazione del FVG
ERT Emilia Romagna Teatro Fondazione


Il 23 febbraio 2009 alle ore 17.30 al Teatro Palamostre di Udine, Giuliana Lojodice legge il racconto Sonja di Tatjana Tolstaja. Ingresso libero
Il 24 febbraio 2009 alle ore 17.30 al Teatro Palamostre di Udine, Umberto Orsini, Massimo Popolizio e Giuliana Lojodice incontrano il pubblico. Conduce Roberto Canziani. Ingresso libero

A "grande richiesta" torna a Udine e in tournée italiana, Copenaghen, fortunatissimo intreccio di scienza e politica, Storia e finzione di Michael Frayn oggi rappresentato in tutta Europa e prodotto dieci anni fa nel nostro Paese proprio dal CSS.
Copenaghen
, come l'ha definito il regista Mauro Avogadro, è "un processo privato a porte chiuse": i due protagonisti maschili, i fisici Niels Bohr e Werner Heisenberg, sono due delle più brillanti menti scientifiche del XX secolo. E la questione nodale della pièce è trovare finalmente un senso all'incontro che nel settembre 1941 li vide faccia a faccia nella capitale danese, mentre attorno a loro infuria la Seconda guerra mondiale e le loro ricerche sulla bomba atomica procedono segretamente parallele, per due committenti nemici. L'ebreo danese Bohr lavora per le forze alleate, mentre il suo ex allievo tedesco Heisenberg è al servizio di Hitler. Ma ancora oggi, quando gli spiriti di Bohr, di Heisenberg e di Margrethe, la moglie di Bohr, tornano a rivivere i momenti cruciali di quella notte fatale, molti degli interrogativi di allora sembrano restare irrisolti, "indeterminati" come l'omonimo principio fisico che lo stesso Heisenberg enunciò per primo.


Biglietteria: Udine, Teatro Palamostre - piazzale Paolo Diacono 21
tel +39 0432 506925 - fax +39 0432 504448
biglietteria@cssudine.it
www.cssudine.it
Orario: dal martedì al sabato e
lunedì 16 e 23 febbraio ore 16.30 - 19.30 - Prevendita sul circuito Vivaticket
CSS Teatro stabile di innovazione del FVG Udine, via Crispi 65 tel. +39 0432 504765 elisadallarche@cssudine.it

Biglietti: intero 20.00 € / ridotto 18.00 € / studenti 16.00 €
ContattoCard 7 oppure 8 spettacoli a scelta:
intero 8x12.00 € = 96.00 € / ridotto 8x10.00 € = 80.00 € / studenti 8x7.00 € = 56.00 €
ContattoCard è un pacchetto libero di 7 o 8 biglietti (2 tipologie) prepagati da utilizzare quando vuoi e con chi vuoi

30 biglietti omaggio per gli studenti dell'Università degli Studi di Udine
DIRITTO ALLO SVAGO / Erdisu di Udine


CSS - Teatro stabile di innovazione del Friuli Venezia Giulia via Crispi 65 33100 Udine
tel +39 0432 504765 - fax +39 0432 504448
info@cssudine.it - www.cssudine.it

mercoledì 18 febbraio 2009

"PATTI SMITH: DREAM OF LIFE" PROIEZIONE SPECIALE AL VISIONARIO, giovedì 19 febbraio

CEC/Centro Espressioni Cinematografiche
VISIONARIO - Via Asquini 33 – Udine

PROIEZIONE SPECIALE:
LA SACERDOTESSA DEL ROCK È
PATTI SMITH DREAM OF LIFE
Visionario, giovedì 19 febbraio, ore 20.45


Giovedì 19 febbraio, alle ore 20.45, il Visionario ospita una serata speciale dedicata a un vero mito della musica: la sacerdotessa del rock Patti Smith. In contemporanea all’arrivo in Italia dell’artista, il Centro Espressioni Cinematografiche in collaborazione con La Feltrinelli propone la proiezione di “PATTI SMITH: DREAM OF LIFE”: lo straordinario docu-film firmato da Steven Sebring.

I titolari della Carta Più Feltrinelli hanno uno sconto speciale per la serata: biglietto d’ingresso a soli € 5,50.

Presentato l’anno scorso alla Berlinale e al Sundance FestivalPatti Smith: Dream of Life” arriva finalmente sugli schermi italiani (contemporaneamente all’uscita in dvd edita da Feltrinelli), in poche selezionate sale cinematografiche - solo 8 - tra cui il Visionario di Udine.

Steven Sebring propone un documentario dal montaggio teso, emozionato: immagini e musica calamitano lo sguardo. Non un film su Patti Smith, ma un film di Patti Smith, di cui protagonista e colonna sonora è la sua voce, che parla e canta, legge, elenca (la proiezione è in lingua originale con sottotitoli italiani).

Nel 1995 questo giovane fotografo di moda viene mandato a fotografare Patti Smith. Folgorato dal magnetismo della cantante, che non aveva mai incontrato prima, Steven Sebring ne diviene l’ombra. Per dodici anni la filma nel suo dream of life, nel suo essere artista completa, sul palco e nei backstage dei tour, nell’intimità del lavoro quotidiano, con i suoi compagni di viaggio Allen Ginsberg, William Burroughs, Sam Shepard, Bob Dylan. Dodici anni di immagini, di concerti, di parole, di vita pubblica e privata. Vediamo la vita della poetessa maudite, della musicista e della madre attentissima, travolta dai lutti ma costante nella ricerca

Anche chi non abbia mai sentito neppure una nota di Patti Smith, chi non conosca il suo spigoloso e sensuale corpo, il suo sguardo assorbente, le sue magnetica movenze, la sua voce assertiva, entrerà fin dalla prima scena in un mondo artistico unico. Chi ha visto invece i suoi concerti, chi l’ha seguita avrà per la prima volta la visione completa di un’artista per cui la musica, la canzone non sono stati che uno dei tanti piani di espressione.


Quando dico rock’n’roll non voglio dire un gruppo che suona canzoni, dico di un’intera comunità che passa per il suono, il ritmo e lo scambio di energia. Una sorta di sentire comune. Il senso di essere insieme in qualcosa di unico. Non è una “merdata hippie”. Non mi interessa un mondo dove tutti cantino la la la la, ma credo che esista un futuro là dove tutti cominceremo a comunicare.

Patti Smith

PROIEZIONE SPECIALE IN COLLABORAZIONE CON LA FELTRINELLI

PATTI SMITH: DREAM OF LIFE

di Steven Sebring

Usa 2007, 109’

documentario - vers. orig. con sottotili it.

VISIONARIO

giovedì 19 febbraio, ore 20.45


Ufficio stampa CEC/Centro Espressioni Cinematografiche/Federica Manaigo/Via Villalta 24 – 33100 Udine – tel. 0432/299545 fax 0432/229815 - ufficiostampa@cecudine.org - www.cecudine.org

UNA PEPERONATA AL PLUTONIO di Ardo Quaranta

romanzo
UNA PEPERONATA AL PLUTONIO
un fatto realmente accaduto

Si trova in questi giorni in libreria il romanzo UNA PEPERONATA AL PLUTONIO dell'autore esordiente Ardo Quaranta, edito dalla Giraldi Editore.

Il romanzo si articola su tre livelli narrativi: lo spunto iniziale è dato dal viaggio che Galeazzo e Michele, i due protagonisti, intraprendono partendo da Venezia e giungendo ad Hannover. Il secondo livello narrativo ruota intorno a Galeazz Gutwachsen, pilota della Prima Guerra Mondiale al servizio della celebre squadriglia di Manfred von Richtofen, meglio conosciuto come il Barone Rosso. Gutwachsen è l'alter-ego di Galeazzo e le loro vicende sono intimamente legate: quando l'animo di Galeazzo, viaggiatore del 2000, subisce degli sconquassi emotivi, il povero Gutwachsen, aviatore del 1916, ne fa le spese. All'interno del corpo di Galeazzo accadono cose incredibili e, considerando che ha passato la pubertà da un pezzo, il fatto è preoccupante. Da qui prende il via il terzo livello che narra di come nascano i sogni ad occhi aperti "filmati" dai Neuroni di Galeazzo e di come questi ultimi si ribellino all'idea di finire i loro giorni prigionieri di un corpo così bislacco.
Una particolarità del romanzo è data dall'insolito epilogo realizzato a fumetti dall'autore stesso.

Sul sito www.la-peperonata.it è possibile leggere i fumetti inediti ispirati al romanzo.

Ardo Quaranta nasce a Verona nel 1975, frequenta il Collegio Navale F.Morosini di Venezia dove realizza il suo da adolescente di salgariane letture: imbarcarsi come mozzo su un veliero. A Venezia completa gli studi laureandosi in Architettura; in questo periodo unisce la passione per il disegno al piacere della narrazione realizzando diverse storie a fumetti. Attualmente vive a Fano dove si occupa di progettazione nautica e di sogni.


Carnevale a Udine con SOULFOOD e a Tarvisio con la festa per la COPPA

Il weekend conclusivo del carnevale 2009 si presenta piuttosto ricco per il nostro DJ di "casa", MICHELE POLETTO, impegnato questa settimana rispettivamente a Udine e a Tarvisio: venerdì 20 per il consueto appuntamento con SOULFOOD al Madrid e sabato 21 con un dj-set da TSCHURWALD, in occasione della Coppa del Mondo femminile di sci.
Ci vediamo là!

venerdì 20 febbraio – h 21.30 MICHELE POLETTO dj-set
@ Soulfood c/o Madrid via p.sarpi 12/a – UDINE

www.myspace.com/madridudine

sabato 21 febbraio – h 22.00 MICHELE POLETTO dj-set
@ Tschurwald / bar Centrale via roma 8 – Tarvisio UD

cervello collettivo: “STAGE DI DANZA DEL VENTRE CON I QUATTRO ELEMENTI”

28/29 MARZO a San Martino del Carso (Go)
1°stage: “TERRA”

Si tratta di un innovativo percorso di autoconoscenza, che vede le sue fondamenta nel dialogo tra le donne e i quattro elementi base di Madre Natura: terra, acqua, fuoco e aria. Un cammino che ha come principale obiettivo il ritrovare la propria Natura attraverso la conoscenza (intesa nel senso più concreto dell'esperienza) dei quattro elementi, facendone equilibrio per riappropriarsi dell'armonia divina. Conoscere se stesse nel senso più ancestrale del termine, valorizzando il proprio essere femmine in quanto tali..... [continua...]

Seminario full immersion residenziale: 170 euro tutto compreso

Le altre date: “ARIA” 18-19/04, “ACQUA” 09-10/05 , “FUOCO” 03-04/07

Conduttrice: Emanuela Milleri, esperta docente di tecniche di danza orientale e percorsi di autoconoscenza dedicati al mondo femminile

Contatti:
Associazione Cervello Collettivo: via Foscolo, 46 Trieste 040.06.414.63 / 347.81.93.441
info@cervellocollettivo.org
www.cervellocollettivo.org

CUBA 1959 - 2009: il 22 febbraio iniziativa a Udine con A.Juantorena

La rivoluzione attraverso gli occhi di una leggenda dello sport. -
Lo sport come processo di sviluppo nella società a Cuba

22 Febbraio 2009 - Ore 17,30 - Presso la Libreria Feltrinelli
Via Canciani, 15 UDINE


Alberto JUANTORENA

campione olimpico MONTREAL 1976

Moderatore:

Mauro Missana
Direttore Radio Onde Furlane


Associazione Nazionale di Amicizia ITALIA-CUBA - CIRCOLO FRIULI

Mercoledì 18 e GIOVEDÌ 26 FEBBRAIO, AL VISIONARIO E AL CINEMA CENTRALE

IL PROGRAMMA DEL C.E.C. Di Mercoledì 18 e GIOVEDÌ 19 FEBBRAIO,
AL VISIONARIO E AL CINEMA CENTRALE

MERCOLEDÌ 18 FEBBRAIO
Cinema Centrale EX, ore 15.30 – 17.40 – 19.50
THE MILLIONAIRE, ore 17.50 – 22.00
IL DUBBIO, ore 15.50
REVOLUTIONARY ROAD, ore 20.00
MILK, ore 22.10

Visionario
IL CURIOSO CASO DI BENJAMIN BUTTON, ore 15.30 – 18.30 –21.30
VUOTI A RENDERE, ore 16.00 - 18.00 – 20.00
TI AMERÒ SEMPRE, ore 15.30 – 17.40
FROST/NIXON – IL DUELLO, ore 22.00

Balkanight SUPER 8 STORIES, ore 20.45


GIOVEDÌ 19 FEBBRAIO
Cinema Centrale EX, ore 15.30 – 17.40 – 19.50
THE MILLIONAIRE, ore 17.50 – 22.00
IL DUBBIO, ore 15.50
REVOLUTIONARY ROAD, ore 20.00
MILK, ore 22.10

Visionario
IL CURIOSO CASO DI BENJAMIN BUTTON, ore 15.30 – 18.30 –21.30
VUOTI A RENDERE, ore 16.00 - 18.00 – 20.00
TI AMERÒ SEMPRE, ore 15.30 – 17.40
FROST/NIXON – IL DUELLO, ore 22.00 Proiezione speciale
PATTI SMITH: DREAM OF LIFE, ore 20.45

VENERDÌ 20 FEBBRAIO
Cinema Centrale
IL CURIOSO CASO DI BENJAMIN BUTTON, ore 15.30 – 18.30 – 21.30
EX, ore 15.30 – 22.00
THE MILLIONAIRE, ore 17.40 – 19.50

Visionario
THE READER – A VOCE ALTA, ore 15.30 – 17.45 – 20.00 – 22.15
VUOTI A RENDERE, ore 16.00 - 18.00 – 20.00 – 22.00
TI AMERÒ SEMPRE, ore 15.30 – 17.40
REVOLUTIONARY ROAD, ore 20.00
MILK, ore 22.10

Cinema Teatro Sociale - Gemona
IL CURIOSO CASO DI BENJAMIN BUTTON, ore 21.00

SABATO 21 E DOMENICA 22 FEBBRAIO
Cinema Centrale
IL CURIOSO CASO DI BENJAMIN BUTTON, ore 15.30 – 18.30 – 21.30
EX, ore 15.30 – 22.00
THE MILLIONAIRE, ore 17.40 – 19.50

Visionario
THE READER – A VOCE ALTA, ore 15.30 – 17.45 – 20.00 – 22.15
VUOTI A RENDERE, ore 16.00 - 18.00 – 20.00 – 22.00
TI AMERÒ SEMPRE, ore 15.30 – 17.40
REVOLUTIONARY ROAD, ore 20.00
MILK, ore 22.10

Cinema Teatro Sociale - Gemona
BEVERLY HILLS CHIHUAHUA, ore 15.00 – 16.40
IL CURIOSO CASO DI BENJAMIN BUTTON, ore 18.15 – 21.00

LUNEDÌ 23 FEBBRAIO
Cinema Centrale
IL CURIOSO CASO DI BENJAMIN BUTTON, ore 15.30 – 18.30 – 21.30
EX, ore 15.30 – 22.00
THE MILLIONAIRE, ore 17.40 – 19.50

Visionario
THE READER – A VOCE ALTA, ore 15.30 – 17.45 – 20.00 – 22.15
VUOTI A RENDERE, ore 16.00 - 18.00 – 20.00 – 22.00
TI AMERÒ SEMPRE, ore 15.30 – 17.40
REVOLUTIONARY ROAD, ore 20.00
MILK, ore 22.10

Cinema Teatro Sociale - Gemona
STELLA, ore 21.00

MARTEDÌ 24 FEBBRAIO
Cinema Centrale

IL CURIOSO CASO DI BENJAMIN BUTTON, ore 15.30 – 18.30 – 21.30
EX, ore 15.30 – 22.00
THE MILLIONAIRE, ore 17.40 – 19.50

Visionario
THE READER – A VOCE ALTA, ore 15.30 – 17.45 – 20.00 – 22.15
VUOTI A RENDERE, ore 16.00 – 18.00 - 20.00 – 22.00
REVOLUTIONARY ROAD, ore 15.30 - 20.00
MILK, ore 17.40 - 22.10

MERCOLEDÌ 25 FEBBRAIO
Cinema Centrale
IL CURIOSO CASO DI BENJAMIN BUTTON, ore 15.30 – 18.30 – 21.30
EX, ore 15.30 – 22.00
THE MILLIONAIRE, ore 17.40 – 19.50

Visionario
THE READER – A VOCE ALTA, ore 15.30 – 17.45 – 20.00 – 22.15
VUOTI A RENDERE, ore 20.00 – 22.00
REVOLUTIONARY ROAD, ore 15.30 - 20.00
MILK, ore 17.40 - 22.10

GIOVEDÌ 26 FEBBRAIO
Cinema Centrale
IL CURIOSO CASO DI BENJAMIN BUTTON, ore 15.30 – 18.30 – 21.30
EX, ore 15.30 – 22.00
THE MILLIONAIRE, ore 17.40 – 19.50

Visionario
THE READER – A VOCE ALTA, ore 15.30 – 17.45 – 20.00 – 22.15
VUOTI A RENDERE, ore 16.00 – 18.00 - 20.00 – 22.00
REVOLUTIONARY ROAD, ore 15.30
MILK, ore 17.40 Speciale alpinismo
TROFEO MEZZALANA, ore 20.45 – ingresso gratuito

LE SALE DEL C.E.C. PROGRAMMAZIONE
A CURA DEL CENTRO ESPRESSIONI CINEMATOGRAFICHE
www.cecudine.org, info - line 0432/227798, uffici 0432/299545 -
martedì sconti per tutti

CINEMA CENTRALE (via Poscolle 8, 33100 Udine, tel. 0432/504240, Sale Vip e Club) VISIONARIO (via Asquini 33, 33100 Udine tel. 0432/227798, Sale Astra, Minerva e Eden)
CINEMA TEATRO SOCIALE DI GEMONA
Via XX Settembre - Gemona del Friuli - telefoni: 0432/970520, 0432/980458 (UFFICI)

www.cinemateatrosociale.it


GRANDE SERATA BALCANICA AL VISIONARIO CON KUSTURICA E I SHAZALAKAZOO, mercoledì 18 febbraio

CEC/Centro Espressioni Cinematografiche
VISIONARIO - Via Asquini 33 – Udine

AL VISIONARIO UNA SERATA DEDICATA AI RITMI BALCANICI IN UN VIAGGIO MUSICALE DAGLI ANNI OTTANTA FINO A OGGI
BALKANIGHT PROIEZIONE DI “SUPER 8 STORIES” DI EMIR KUSTURICA E DJ SET DEI SHAZALAKAZOO, DIRETTAMENTE DA BELGRADO!
Mercoledì 18 febbraio, dalle ore 20.45

Mercoledì 18 febbraio il Visionario propone un viaggio nel cuore delle regioni balcaniche, per una serata speciale dedicata ai peculiari percorsi musicali dei paesi dell’ex-Jugoslavia.

BALKANIGHT” è un evento organizzato dal Centro Espressioni Cinematografiche in collaborazione con il Bar Visionario.

La serata inizia con la proiezione, alle ore 20.45, di un road documentary musicale firmato da Emir Kusturica, l’esuberante “SUPER 8 STORIES”, per immergersi poi totalmente nella musica (a partire dalle ore 22.30) con il dj set dei SHAZALAKAZOO, direttamente da Belgrado!

In “Super 8 StoriesEmir Kusturica riprende il tour musicale della No Smoking Band : un vero fenomeno che verso la fine degli anni ‘80 ha cambiato la scena musicale di Sarajevo e dell’intera Yugoslavia, un gruppo con cui, in anni ormai lontani, egli stesso aveva avuto occasione di suonare, prima di fare cinema.

Il film ci porta in viaggio con gli undici No smokers, passati attraverso vent’anni di follia, massacri e sradicamenti, on the road fra Belgrado, Francia ed Italia. Tutti i tipi di stili differenti della musica balcanica hanno lasciato la loro traccia nel repertorio del gruppo: è un mix esplosivo di jazz e gipsy music, dove riescono a coesistere le trombe del sud della Serbia e il suono melanconico di influenza asiatica. Ritratti e interviste ai singoli componenti, insieme a immagini che ritraggono Emir Kusturica e la sua famiglia, nei vecchi Super 8 appunto, arricchiscono ulteriormente il film - che nel 2001 ottenne il tutto esaurito alle proiezioni della Berlinale - , restituendo il senso di un'esperienza davvero unica.

Gli studenti universitari di Udine hanno accesso alla proiezione con un biglietto di soli euro 2,00 (previa presentazione della smart card).

Dopo la proiezione, alle ore 22.30, l’evento si sposta al Bar Visionario per ascoltare il folk breakbeat - drum&bass di Milan Djuric e di Uros Petkovic. Gli SHAZALAKAZOO, che arrivano direttamente da Belgrado, fanno una tappa del loro tour europeo a Udine: una vera festa balcanica il live set proposto dal duo di dj e remixers serbi. Un’originale miscela di breaks elettronici, ritmi in levare degli ottoni e dei tamburelli delle fanfare gipsy. Un’imperdibile appuntamento per capire e ascoltare, tra tradizione e contaminazione, quali sono le frontiere nel nuovo millennio della balkan music… e per ballare!

BALKANIGHT

VISIONARIO

mercoledì 18 febbraio

SUPER 8 STORIES

di Emir Kusturica

Ger-Ita 2001, 90’

con Emir Kusturica, Nenad Jankovic, Dejan Sparavolo, Goran Markovski
ore 20.45

SHAZALAKAZOO

Milan Djuric e Uros Petkovic (folk breakbeat drum&bass)

www.myspace.com/shazalakazoo

ore 22.30


comunicato stampa da:


Ufficio stampa CEC/Centro Espressioni Cinematografiche/Federica Manaigo/Via Villalta 24 – 33100 Udine – tel. 0432/299545 fax 0432/229815 - ufficiostampa@cecudine.org - www.cecudine.org

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afrika e carnevale al Mis(s)Kappa

L’AFRIKA CHE NON SAI

GIOVEDI' 19 FEBBRAIO 2009 - ore 18.00
c/o Circolo Arci Mis(s)Kappa, via Bertaldia 38, Udine

VIAGGIO NELLE DIFFICILI DEMOCRAZIE AFRICANE

interviene

FEDERICO BATTERA

Professore e ricercatore all'Universita' di Trieste in Storia e istituzioni dell'Africa

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E DALLE 21.00, PERCHE' GIOVEDI' E' GRASSO!!!


ARCIGAY, ARCILESBICA E CIRCOLO ARCI MIS(S)KAPPA
vi invitano

ALLA FESTA DI CARNEVALE
@circoloarcimis(s)kappa


gradite, maschere, costumi e quanto fa carnevale
vietatissimi i coriandoli!!! ammesse solo le stelle filanti!!!

Circolo Arci Mis(s)Kappa
via Bertaldia 38-38a
33100 Udine (Italy)
orario: lunedi 20.00 - 00.30, dal martedi al sabato 10.00 - 00.30, domenica CHIUSO)
tel.: +39 0432 500473
sito internet: http://misskappa.wordpress.com