| BELTRAMI-COLUSSI-SERAFINI trio (jazz) | UDINE |
| Mariposa + Lak DJ set | Italia |
| BELTRAMI-COLUSSI-SERAFINI trio (jazz) | UDINE |
| Mariposa + Lak DJ set | Italia |
01 mar 2008, 22.00
Al "bateo" Via Fratelli Bandiera, 8, marghera, Venezia
Kif Baba
Angelo Zambuto - batteria, Enzo Di Giusto - voce e chitarra, Robi Zucchi al basso, special guest Giulio Venier al violino. Start h. 22.00
Jazz d’avanguardia dagli States al Circolo Vecchia Quercia di Cormons: il chitarrista
Scott DuBois in quartetto, UNICA TAPPA ITALIANA dell’attuale Tour europeo
presso NAVEL www.navel.fvg.it a Cividale del Friuli (UD), Piazza Foro Giulio Cesare n. 13
Julia Kent è nata a Vancouver, Canada, e ha studiato violoncello alla Indiana University di Bloomington. E’ membro stabile della band di Antony And The Johnsons, non solo come violoncellista ma anche come arrangiatore della sezione archi. Ha suonato ed inciso con numerosi artisti e complessi, tra cui Burnt Sugar, The Angels of Light, Larsen, Backworld, Jarboe, Devendra Banhart, Mi and L’au, Current 93, Angela McCluskey, Leona Naess, Teddy Thompson, Rufus Wainwright, e Rasputina. Il suo lavoro d’esordio, “Delay”, è una composizione a più livelli di suoni di violoncello e di suoni d’ambiente. “Delay” trae ispirazione dagli aereoporti, dalla transitorietà, e dal mondo di emozioni interiori frutto del disorientamento e della perdita di abitudini causate dal viaggiare. “Delay” è stato registrato nel corso di un anno – o quasi-, a casa, nei momenti di pausa tra i viaggi e gli spostamenti. Dopo aver suonato tutti quegli anni con altri, Julia sentiva di dover fare qualcosa completamente da sola; è quindi lei sola ad aver composto e suonato i brani dell’album. Il titolo, “Delay”, significa sia attesa, sia ritardo, ed esprime infatti sia il viaggiare, sia il tempo occorso per la registrazione. Ma è anche un omaggio a “World of Echo” di Arthur Russel, un capolavoro -tra le altre cose- nell’esternazione dell’intimo.
www.juliakent.com
www.myspace.com/julia_kent
+
ALL MY FAITH LOST
Le sonorità degli All My Faith Lost sono delicate e malinconiche intessute da chitarre acustiche, flauti, violini e pianoforti adagiati su lievi tappeti di sinth. La voce femminile intensa e allo stesso tempo eterea si sposa spesso con quella maschile creando delicati intrecci sonori. A volte romantica, a volte ipnotica, la musica degli All My Faith Lost accompagna gli ascoltatori verso paesaggi lontani, traendo ispirazione dalla letteratura e dalla poesia. L’ultimo album “The Hours” è stato pubblicato nel 2007 dall’etichetta svedese Cold Meat Industry in Europa e dall’americana Projekt Records negli Stati Uniti ed è stato accolto positivamente dal pubblico e dalla critica internazionali.
www.allmyfaithlost.com
www.myspace.com/allmyfaithlost
La capienza della sala dove si svolgeranno i concerti è limitata a 90 persone, si consiglia di prenotare tramite la mail delle associazioni o direttamente al Navel, l’ingresso è di 10 euro.
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TRISTAN HONSINGER TRIO
Tristan Honsinger violoncello
Gabriele Cancelli tromba
Paolo Pascolo flauto
Il violoncellista statunitense Tristan Honsinger è uno dei più affermati esponenti della musica improvvisata contemporanea, il suo percorso, che spazia dalla classica al jazz, alle composizioni di musica da concerto, alle musiche per spettacoli di danza, di teatro, alle performance, ai testi sia scritti che improvvisati, lo porta ad essere un artista unico nel suo genere, un protagonista della scena della free music sin dagli anni settanta, facendo parte delle più importanti formazioni - quali Cecil Taylor Unit, ICP, Globe Unity Orchestra - e suonando assieme ai più importanti musicisti dell’area improvvisativa.
www.efi.group.shef.ac.uk/musician/mhonsing.html
www.altremusiche.it/sx/testi/interv/honsinger.htm
www.stefanoscippa.com/tristan_honsinger_violoncello_sublime! .htm
ingresso libero
Per raggiungere il Monte Kolovrat, prendere da Udine la direzione per il Confine Sloveno -la cartellonistica non è ancora stata aggiornata-. Da Cividale proseguire verso est, dir. San Leonardo; giunti a Ponte San Quirino, prendere verso destra, dir. San Leonardo. Proseguire attraversando Cemur e Scrutto; seguire le indicazioni per Grimacco: attraversare Osgnetto, Crostu', Postacco, Dolegna, Cosizza, Liessa. Prendere verso destra, verso Clodig. Da Clodig, superato il ponte, tenersi sulla destra: la strada panoramica attraversa Peternel, Obranche, Lombai, Rucchin, San Volfango, Prapotnizza; tenersi sempre verso destra, seguendo le indicazioni per il Rifugio Solarie. Il percorso, da Cividale, si copre in 30 minuti.
La rassegna è organizzata col supporto di
FINAL MUZIK www.finalmuzik.com
RADIO ONDE FURLANE www.friul.it
GIOVEDI’ 28 FEBBRAIO sarà possibile incontrare virtualmente i PHIDGE alle ore 21.00 visitando http://alligatore.blogspot.com. I PHIDGE sono stati invitati a partecipare a quella che sembra essere la prima intervista su blog della Storia d’Italia, ma anche se non è così, sarà soprattutto, e come sempre, una delle imperdibili interviste dell’Alligatore!
Non mancare quindi all’appuntamento di GIOVEDI’ 28 febbraio alle ore 21 – http://alligatore.blogspot.com
It's all about to tell sta raccogliendo ampi consensi nei live e fra gli addetti ai lavori:
L'Alligatore - www.smemoranda.com - Febbraio 2008
"[...] Un esordio da incorniciare, non mi sbaglio. E il bello è che dal vivo sono ancora meglio. [...]"
Manfredi Lamartina - www.rockit.it - Febbraio 2008
"Scommessa vinta. L'avevamo detto. I Phidge meritavano di uscire con un disco ufficiale. [...]. "It's All About To Tell" funziona. E bene."
Pierluigi Lucadei - www.ilmascalzone.it - Febbraio 2008
"[...] Un sound quello dei Phidge che rimanda al rock a stelle & strisce senza lasciar mai trasparire un riferimento preciso ma che riesce invece a confondere le coordinate di brano in brano. Un sound convincente sia che aggredisca con giocose dosi di rumore e velocità […] sia che si faccia più riflessivo […]."
Elena Oselladore - www.nonsolocinema.com - Febbraio 2008
"[...] It’s all about to Tell ha tutte le carte in regola per conquistarsi il suo pubblico [...]"
Fabio – www.circuitosonoro.it - Febbraio 2008
“Un disco che dice "Sentite cosa può venire fuori da una cantina" […] I Phidge sono dei nostri e se volete sentire la loro voce, la loro emozione vera, compratevi "It's all about to tell" […] L'opening track "Dawning disaster", si muove come un tornado e trascina e non fa capire nulla, soprattutto che si sta sviluppando sotto qualcosa che si manifesterà poi nello splendido [...] ”
Phidge: Dodi: voce, chitarra; Fedro: chitarra, cori; Nick: basso; Simon: batteria;
BIO:
Attivi dal 2003. Da allora hanno tenuto concerti in Italia e in Europa (da segnalare le partecipazioni all’Heineken Jammin’ Festival 2004, al Festival Prijateljstva–Goražde 2004 in Bosnia-i-Hercegovina, al Carpisa Neapolis Festival 2005, al SixDaySonicMadness 8.0) ed hanno diviso il palco e il cartellone con famosi artisti italiani ed internazionali come Maritime, Ulan Bator, Afterhours, Fine Before You Came, LCD Soundsystem, Mariposa, Perturbazione, Marta sui Tubi,Paolo Benvegnù, Amari.
Hanno inciso vari promo ai Vacuum Studios di Bologna, dove hanno registrato anche il loro primo album ufficiale, ‘It’s all about to tell’ (in uscita l’11 gennaio ‘08), registrato, mixato e prodotto da Bruno Germano (Settlefish) mentre la masterizzazione è stata affidata ai Saff Mastering Studios di Chicago.
CONTATTI:
www.phidgeband.com
www.myspace.com/phidge
"It's all about to tell" verrà presentato live a:
21 marzo 2008 @ Piccolo Teatro -Ora (Bz)
22 marzo 2008 @ Est Ovest Club - Merano (Bz)
04 aprile 2008 @ Locomotiv Club w/ Tiger Tiger + Disco Drive - Bologna
30 aprile 2008 @ No Fun w/Entrofobesse+Jack Pine - Udine
04 maggio 2008 @ CSA Lazzaretto w/Entrofobesse+Jack Pine - Bologna
BUS DEL COLVERA
Marlene Kuntz | |
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Baustelle | |
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Caparezza | |
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David Rodigan & Bitty McLean |
PREFAZIONE
E’ furbo Burtone. Furbo perché mi chiede di dare un parere ai suoi racconti, ma precisa che molti sono stati scritti in una lontana adolescenza ed altri… già, dico io, ma quali? E qui Burtone ci gioca e non si svela. Devo indovinare quali i racconti “bambini” e quali gli adulti. Proprio una gran furbata, così è evidente a tutti che si salva da eventuali critiche. Ed io ho voluto giocarci con le sue storie e me le sono immaginate mature o…
No, non ho saputo distinguere, quindi o il nostro scrive ancora come quando aveva 14 anni, oppure a 14 anni scriveva da adulto.
Sono racconti rapidi, vivaci, sbrigativi, sono inattesi, leggeri, raffinati e bugiardi, sono burleschi, beffardi, allegri ma anche tragici, dolorosi. Inutile sprecare aggettivi, la scrittura di Burtone è come la sua musica: non sai mai dove vada a parare.
Ma non mi lascio intimidire e mi rifiuto di farne una prefazione. No, caro Rocco, questa è semplicemente una lettera di stima ed amicizia. Confesso che mi sono piaciuti (attento però, ho trovato troppe ripetizioni. Ma già, la diversa età dei racconti ti assolve), confesso che alcuni mi hanno commosso (Vai col liscio, Natale), altri mi hanno divertito (Concerto in stalla, 120, Cantautore), altri ancora mi hanno coinvolto (Giustizia, Frecce Tricolori). Ma quello che più mi piace sottolineare è la costante ironia che attraversa il libro, ironia che sovente si trasforma in sarcasmo, che sfocia in amarezza da presentire tra le righe. Amarezza sì dolorosa, ma mai arrendevole, mai remissiva, mai condiscendente. Non di afflizione trattasi, ma di ponderazione dei malanni terrestri e Burtone ne fa sovente teatro per umani libertari e razionali.
E ancora potrei dire dei racconti che mi hanno divertito, passando dal dramma-paradosso del suicida alle avventure musicali o a quelle...
Devo concludere. Che altro dire? Continua a “suonare” così.
Prof. Bernardo Salvemini
leggi info su ROCCO BURTONE