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venerdì 12 febbraio 2010

EDIZIONI DEL SALE organizza all’Osteria dei Poeti – Aviano PN le seguenti presentazioni


Alle ore 20,00 cena con l’autore. Ore 21,00 inizio letture e musica.

Venerdì 12 febbraio - MUSICISTI SUICIDI E ANCHE di Rocco Burtone

Sono racconti rapidi, vivaci, sbrigativi, sono inattesi, leggeri, raffinati e bugiardi, sono burleschi, beffardi, allegri ma anche tragici, dolorosi. Inutile sprecare aggettivi, la scrittura di Burtone è come la sua musica: non sai mai dove vada a parare.

Ma quello che più mi piace sottolineare è la costante ironia che attraversa il libro, ironia che sovente si trasforma in sarcasmo, che sfocia in amarezza da presentire tra le righe. Amarezza sì dolorosa, ma mai arrendevole, mai remissiva, mai condiscendente. Non di afflizione trattasi, ma di ponderazione dei malanni terrestri e Burtone ne fa sovente teatro per umani libertari e razionali.

E ancora potrei dire dei racconti che mi hanno divertito, passando dal dramma-paradosso del suicida alle avventure musicali o a quelle...

Devo concludere. Che altro dire? Continua a “suonare” così.

Bernardo Salvemini (insegnante e filosofo)

Domenica 14 febbraio - DE VISCERORUM ELOQUENTIA di Licinio Rudivalle

ED ELLI AVEA DEL CUL FATTO TROMBETTA.”

A parte Dante con questo famoso verso, quali poeti si sono mai cimentati nel dire di peti e scoregge? Nessuno, ovviamente: la materia è così infima e socialmente scorretta da non poter assurgere agli onori della poesia. Senonché...

Senonché, oggigiorno, i sentimenti più nobili sono merce nei realities e specchietti per allodole negli spots della pubblicità.

Come mantenerne la dignità se non... ritirandoli da mercato e passando a proporre altro?

Ecco: questo è certamente uno dei significati che l'opera DE VISCERORUM ELOQUENTIA propone. Opera alternativa alle inflazionate ed esangui espressioni poetiche sentimentali, il DE VISCERORUM tradisce i tradizionali motivi ispiratori della Musa poetica per... scendere agli antipodi e affidarsi a un'espressione di vitalità mai prima coltivata: le FLATULENZE.


Venerdì 19 febbraio - LIBARS di Enea Colautto

Raccontare il personaggio Colautto è operazione che deve essere priva di affettazione, come è lui, uomo che si nasconde ai clamori e alle battaglie mediatiche, più dedito agli incontri culturali in osteria e lontano dai salotti ufficiali. E però così non sono i suoi versi, con poetiche certo scevre da magniloquismi, ma intrise di significati e ricerche linguistiche degne di un filologo polemista che, diciamolo subito, non frequenta nemmeno la Filologica o altri santuari della lingua friulana. Infatti il friulano di Enea è una lingua lontana sì dalle accademie, ma lontana anche dai facili usi della parola. Ecco perché le sue letture sono impregnate di minuziose analisi e spiegazioni di tal termine piuttosto che dell’altro e nel parlare la sua enfasi diventa teatrale e le letture uno spettacolo acuto e spassoso.


Domenica 21 febbraio - UNA MADONNA LIGNEA di Andrea Tomasin

Leggerà le poesie Elena Bonanno

La costante sensazione di disagio nei confronti di una modernità feroce, di un "moderno nonsenso" che in ogni sua forma intacca e muta uomini e cose lasciandoli incoscienti: questo è il filo conduttore di tutte le pagine di Andrea Tomasin. La sua poesia, che si fa necessità di vita e insieme sua
condizione e misura, nasce dallo spasmo, dal dolore che prova il poeta attraversando il tempo reale.

"Vorrei non aver ceduto i miei occhi alla poesia per un pugno di petali sparsi e questa dolce agonia..."

venerdì 5 giugno 2009

ANGELO RICCI presenta "Notte di nebbia in pianura" a L'Ovile Letterario - Rubrica del Franky's Motel - Radio Base Popolare NTW

Sabato 6 giugno riapre i battenti il Franky's Motel, trasmissione settimanale in onda, dalle 16.30 alle 17.30, sulle frequenze di Radio Base Popolare Network di Mestre. Nella Stanza 143 soggiornano i talentuosi artisti dell'underground culturale italiano. Conduce Stefano Vettoretti.
Dalle 17.00 ritorna l'appuntamento con L'Ovile Letterario, rubrica del Franky's Motel a cura di Ilaria Beorchia - Press Sheep.
Ospite dell'Ovile questa settimana ANGELO RICCI che presenta NOTTE DI NEBBIA IN PIANURA (Manni Editore).

Come una fotografia che improvvisamente si anima, in uno spazio e in un tempo preciso, scorrono storie di vita in presa diretta con personaggi che agiscono e interagiscono in una disperata e desolata assenza di motivazioni, nel trionfo della banalità, sullo sfondo di un "profondo nord" pieno di contraddizioni."

Radio Base si può ascoltare nelle province di Treviso e Venezia sulle frequenze 93.550 e in tutta Italia in streaming www.radiobase.net.

E' possibile intervenire con gli ospiti in studio:
telefonicamente: 041 26.02.100
via sms: 339 33.33.379
via e-mail: diretta@radiobase.net
o in chat!

lunedì 18 maggio 2009

"A tutta... Cultura" giovedì 21 maggio in sala consiliare a Ruda

L'ultimo appuntamento della stagione invernale 2008/2009 di "A tutta... Cultura" prevede per giovedì 21 maggio p.v. alle ore 20.30 in sala consiliare a Ruda la presentazione del libro “La valigia di Teresa. Memorie di una serva friulana” di Adriana MICEU. Interverranno l’autrice ed il segretario del centro isontino di ricerca e documentazione storica e sociale “L. Gasparini” Dario MATTIUSSI. Questo libro è la storia di tante generazioni. E’ la storia della generazione che vive la fine dell’impero austriaco così antico da sembrare eterno, e di quella che cresce durante il fascismo e respira ugualmente una cultura di rifiuto del regime, che fa riferimento a parroci che pregano per il ritorno di Carlo d’Asburgo ma che già si professa comunista. E’ la storia della generazione condannata a cercarsi il pane in un’altra terra e di quella che vede il passaggio epocale dalla civiltà contadina a quella industriale; di quella che per la prima volta decide da sola di fare una guerra e prende le armi contro nazisti e fascisti perché “era giusto farlo”e di quella che si guarda indietro e non riconosce più il mondo che pure ha contribuito a cambiare. Teresa BOSCHIN è stata tutto questo. Di mestiere ha fatto la serva, come migliaia di donne friulane ma non si è mai sentita serva... Vivere gran parte della propria esistenza con una valigia in mano, in case non sue, a contatto con ambienti sociali così diversi dal proprio, l’ha portata a guardare con distacco tanto la società patriarcale e contadina da cui proveniva, quanto il mondo dei padroni. Teresa è stata una donna libera molto prima di sapere di esserlo. Ha visto la fine di famiglie nobili, di ricchissimi imprenditori e del suo piccolo mondo contadino con lo stesso disincanto.
Verranno letti alcuni brani del libro da Luigia BONETTI e Mara ARTUSO

giovedì 23 aprile 2009

“Caos Asia” di Ahmed Rashid vince il Premio Terzani 2009

La giuria assegna il riconoscimento al giornalista pachistano,

voce autorevole della stampa internazionale

La cerimonia di consegna sabato 9 maggio a Udine

nel corso della quinta edizione di “Vicino/lontano”

UDINE – Il giornalista pachistano Ahmed Rashid è il vincitore del Premio Terzani 2009.

Lo ha annunciato la giuria, che ha assegnato il riconoscimento all’autore di Caos Asia. Il fallimento occidentale nella polveriera del mondo, edito da Feltrinelli (2008), “per un lavoro maturato negli anni, con attenzione e autonomia intellettuale”. Esperto osservatore degli scenari geopolitici dell’Asia centrale, Rashid è una voce autorevole del giornalismo internazionale. Il suo Talebani, pubblicato in Italia nel 2001, ha ottenuto un successo mondiale ed è stato tradotto in 26 lingue. “Di fronte a un vuoto profondo di conoscenza – si legge nella motivazioneCaos Asia descrive in modo implacabile la discesa verso il disordine di una intera regione dell’Asia centrale, considerata dai paesi confinanti e dall’Occidente zona di libera, piena interferenza”.

La giuria del premio – composta da nomi illustri del giornalismo – ha apprezzato l’elevato valore informativo del libro, che svela allo sguardo occidentale il vero volto della tragedia afgana, scavalcando tutto un filone di scritti approssimativi e spesso fuorvianti: “I lettori comuni – così conclude la motivazione - leggeranno nelle sue pagine senza folklore quello che gli afgani sotto tutela straniera non hanno potuto raccontare e che la grande politica non ha saputo vedere”. Angela Terzani, presidente della giuria, ha sottolineato come Caos Asia dimostri quanto sia stata improduttiva la politica di sicurezza dell'Occidente dopo l’11 settembre, e quanto sia urgente invertirne il corso.

«Sono felice di ricevere questo riconoscimento – ha dichiarato Ahmed Rashid – e considero un grande onore che mi venga assegnato nel nome di Tiziano Terzani, che ho avuto la fortuna di conoscere e stimare. Chiunque lo abbia incontrato non può non averne apprezzato le straordinarie doti di uomo e di giornalista».

Il Premio letterario internazionale Tiziano Terzani, quest’anno alla sua quinta edizione, è stato istituito dall’associazione culturale vicino/lontano di Udine in collaborazione con la famiglia Terzani. Sarà consegnato a Rashid a Udine, sabato 9 maggio, da Angela Terzani e dal vincitore del 2008, il giornalista dell’Espresso Fabrizio Gatti, nel corso dell’edizione 2009 di “Vicino/lontano. Identità e differenze al tempo dei conflitti”.

La manifestazione, che porta ogni anno nella città friulana prestigiosi esponenti del mondo della cultura, dell’economia e dell’informazione, si terrà quest’anno dal 7 al 10 maggio, sotto l’Alto patronato del presidente della Repubblica. Quattro giorni di incontri e dibattiti, lezioni e conferenze, mostre e spettacoli per tentare di comprendere la complessità del mondo in cui viviamo. (www.vicinolontano.it)

mercoledì 25 marzo 2009

Giovedì 26 GRANBASSI E IL FASCISMO + Venerdì 27 marzo Fabrizio De Andrè al KNULP

Giovedì 26 marzo – ore 17.30

GRANBASSI E IL FASCISMO

Noi cittadini liberi ed uguali, non pieghiamo la testa, a noi estranea l'acquiescenza di fronte alla protervia e all'arroganza, condite da una buona di ignoranza, della Giunta Comunale di Trieste.

Rispondiamo con l'informazione e la cultura con gli scritti del giornalista fascista Mario Granbassi e del giornalista e scrittore Davide Lajolo.

L'attrice del Living Theatre Eleonora Cedaro leggerà brani dei libri:

- Mastro Remo si confessa (perché amo il Duce). Cappelli 1932 Bologna
- brani del diario di guerra inedito del 1939 del Granbassi
- pagine tratte dai libri Bocche di donne e di fucili e Il voltagabbana di Davide Lajolo.

Seguirà un'importante comunicazione sulla vicenda , che per noi non è ancora chiusa, sull'intitolazione di una scalinata di Piazzale Rosmini con conseguente scippo a Giuseppe Revere della targa allo stesso intitolata.

Il giorno venerdì 3 aprile presso il Circolo della Stampa, Corso Italia 13,
il professor Angelo D'Orsi dell'Università di Torino
il professor Alfonso Botti dell'Università di Modena
parleranno su
tema: "Franchismo e fascismo due dittature a confronto"
Spiegheranno gli aspetti della dittatura franchista, sconosciuti in Italia, supportata dal regime di Mussolini.

Claudio Cossu
cell: (+39)333.27.37.624

Venerdì 27 marzo - ore 21.00
Fabrizio De Andrè
uno sguardo ostinatamente attento alla sorte degli "ultimi": puttane, suicidi, tossici, zingari, Indiani d'America,...
ne parla Paolo Finzi, redattore di A - rivista anarchica ed amico del cantautore
Verranno diffusi suoni ed immagini inediti, in cui sarà lo stesso fabrizio ad illustrare il proprio approccio alla vita.
In direzione ostinata e contraria.
Centro Studi Libertari
http://germinalts.noblogs.org

KNULP
via madonna del mare 7/a
34124 trieste
tel/fax 040300021
aperto 10-24
chiuso mercoledì

domenica 22 marzo 2009

"LA SIRENA" DI ZINGARETTI AL MIOTTO DI SPILIMBERGO

Dal racconto "Lighea" di Tomasi di Lampedusa l'elaborazione drammaturgica di Luca Zingaretti con musiche composte da Germano Mazzocchetti. Un appuntamento da non perdere, LUNEDI' 23 MARZO al Teatro Miotto di Spilimbergo.
BIGLIETTI IN VENDITA su www.folkest.com

In Programma al Miotto di Spilimbergo anche lo spettacolo di RICCARDO ROSSI (8 Maggio 2009). Scopri subito i vantaggi del mini abbonamento per acquistare i biglietti per entrambi gli spettacoli!!

LUCA ZINGARETTI legge LA SIRENA
Nel tardo autunno del 1938 due uomini si incontrano in una Torino a entrambi estranea. Paolo Corbera e' nato a Palermo, giovane laureato in Giurisprudenza, lavora come redattore de La Stampa. Rosario La Ciura e' nato ad Aci Castello, ha settantacinque anni, ed oltre ad essere senatore, e' il piu' illustre ellenista del tempo, autore di una stimata opera di alta erudizione e di viva poesia. Il primo risiede in un modesto alloggio di via Peyron e, deluso da avventure amorose di poco valore, si trova "in piena crisi di misantropia". Il secondo vive in "un vecchio palazzo malandato" di via Bertola ed e' "infagottato in un cappotto vecchio con colletto di un astrakan spelacchiato", legge senza tregua riviste straniere, fuma sigari toscani e sputa spesso.
I due sconosciuti si incontrano in un caffe' di via Po ("una specie di Ade" o "un adattissimo Limbo") e, a poco a poco, entr ano in una garbata e cordiale confidenza. Tra riflessioni erudite, dialoghi sagaci, battute cinicamente ironiche, i due trascorrono il tempo conversando di letteratura, di antichita', di vecchie e nuove abitudini di vita. In un immaginario viaggio, geografico e temporale tra il Nord e il Sud, emerge un mondo costruito sulla passione e l'estasi. Alle iniziali avventure del giovane con "sgualdrinelle ammalate e squallide (...), di un’eleganza fatta di cianfrusaglie e di moinette apprese al cinema, a pesca di bigliettucci di banca untuosi nelle tasche dell'amante" si sostituisce, in modo tanto sinuoso quanto dirompente, l'amore del vecchio per una creatura dal sorriso che esprime "bestiale gioia di esistere, una quasi divina letizia", dal "profumo mai sentito, un odore magico di mare", dalla voce che pare un canto. Nonostante Giuseppe Tomasi di Lampedusa sia noto soprattutto per Il Gattopardo, se si osserva la pur modesta opera letteraria dell'au tore, non si puo' far a meno di annoverare tra i suoi capolavori anche quel piccolo gioiello che e' Lighea. Pubblicato postumo nel 1961 per i tipi di Feltrinelli, questo racconto affascina sotto innumerevoli aspetti. Colpiscono le raffinate scelte semantiche che spaziano dall'italiano forbito al dialetto popolano, la precisa e attenta costruzione della sintassi, le scrupolose descrizioni di luoghi, personaggi, eventi, ma soprattutto sensazioni. Dalle pagine del racconto ambientato nella fredda Torino emerge con vigore la calda Sicilia: l'odore della salsedine, il sapore dei ricci di mare, il profumo di rosmarino sui Nebrodi, il gusto del miele di Melilli, le raffiche di profumo degli agrumeti, "l'incanto di Castellammare, quando le stelle si specchiano nel mare che dorme e lo spirito di chi e' coricato riverso fra i lentischi si perde nel vortice del cielo mentre il corpo, teso e all'erta, teme l'avvicinarsi dei demoni". Di tutte queste sensazioni si arricchisce lo spettacolo La Sirena, accompagnato dalle musiche del Maestro Germano Mazzocchetti, di cui Luca Zingaretti non e' solo interprete ma anche curatore della regia e dell' adattamento drammaturgico, trova spazio, in un percorso tra la carnalita' del Presente e la spiritualita' dell'Antichita', la ricchezza della poesia della terra siciliana su cui sembra palpitare quella melensa e liquorosa stasi del vivere che connota gran parte dei paesaggi e degli uomini.


Per maggiori informazioni:
Segreteria Folkest - Corso Roma 106
33097 Spilimbergo - PN
tel & fax +39 0427 51230
info@folkest.com

sabato 14 marzo 2009

Francesca Longo e Valentina Misgur presentano i loro ultimi romanzi

Sabato 14 marzo - ore 18.00
Francesca Longo e Valentina Misgur presenteranno i loro ultimi romanzi per adolescenti

In gita di distruzione

Trovami un giorno

Valentina Misgur

Nasce ad Alessandria il 13 luglio 1970.
nel suo blog si presenta così: “Ogni 13 luglio continua a nascere, in località diverse d’Italia e del mondo.
Nel 1989 è iniziata la sua storia con Genova. Il rapporto si è apparentemente interrotto nel 1998, anno del suo trasferimento a Milano, ma la relazione è continuata, clandestina.
Nel 2002, tornata da un viaggio in Patagonia, si chiede “Che ci faccio qui?”. Continua a chiederselo fino a che nel maggio 2003 non si trasferisce a Bologna, dove attualmente abita.
Ha avuto diverse vite.
Nella prima, studiava al conservatorio.
Nella seconda, disegnava città.

Ora studia da essere umano.
Ha attraversato l’esistenza di diversi studi di architettura, in cui ha sempre assunto il ruolo di Colei che Decide quale Musica si ascolta.

Francesca Longo

Francesca Longo, giornalista, scrittrice, autrice di testi radiofonici e televisivi, ma soprattutto grafomane compulsiva, si occupa da parecchi decenni di giovani, complice lo scomodo ruolo di madre. Naviga a vista nell’universo giovanile, convinta che non si debba esagerare in giudizi sommari su una generazione di genitori e figli. Bella e impossibile

KNULP
via madonna del mare 7/a
34124 trieste
tel/fax 040300021
aperto 10-24
chiuso mercoled
ì

venerdì 13 marzo 2009

Maratona di lettura "Favole al telefono" il 13 marzo al Teatro Pasolini di Cervignano

SERVIZIO BIBLIOTECARIO DEL BASSO FRIULI - SBBF
MARATONA DI LETTURA “FAVOLE AL TELEFONO” venerdì 13 marzo a Cervignano del Friuli – Teatro Pasolini
Venerdì 13 marzo, dalle 17 alle 18.30, al teatro Pasolini di Cervignano del Friuli in piazza Indipendenza 34 si svolgerà la maratona di lettura “Favole al telefono” condotta dall’attore e narratore Roberto Anglisani. Si tratta del penultimo appuntamento della seconda edizione di "Abitanti di storie", il progetto di promozione alla lettura nelle biblioteche del Sistema bibliotecario del Basso Friuli, realizzato con il sostegno del contributo della Regione e promosso dalle biblioteche comunali di Cervignano del Friuli, Aiello del Friuli, Aquileia, Campolongo Tapogliano, Fiumicello, San Vito al Torre, Terzo di Aquileia, Villa Vicentina e Visco e realizzato con la collaborazione della cooperativa Damatrà.

Roberto Anglisani, i volontari del club “Tileggounastoria” e alcuni bambini che hanno partecipato al progetto leggeranno, alternandosi, le “Favole al telefono” di Gianni Rodari. Una catena di voci per rileggere un classico della letteratura per l’infanzia, per ascoltare pagine dense di fascino, una maratona collettiva dal ritmo veloce per rivivere e riscoprire tutti insieme il piacere della lettura ad alta voce. L’associazione culturale “Musica 2000” di Cervignano accompagnerà le storie con intermezzi musicali.

L’evento è indirizzato in particolare ai bambini delle scuole dell’infanzia e della scuola primaria, alle loro famiglie e agli insegnanti. L’ingresso è libero, sino ad esaurimento dei posti disponibili.

Per informazioni: BIBLIOTECA DI CERVIGNANO DEL FRIULI

centro-sistema del Servizio Bibliotecario del Basso Friuli

Tel. 0431-388540 / e-mail: biblioteca@com-cervignano-del-friuli.regione.fvg.it

mercoledì 11 marzo 2009

Bande Tzingare - Il viaggio di Isabelle di Macelleria Ettore - Fri Lens di Giacomo Scattolini al NAVEL

Associazione NavelVENERDI' 13 MARZO - ORE 21.30 - BANDE TZINGARE
Torna sulle scene la Bande Tzingare, il progetto musicale e poetico dietro al quale si nasconde il vulcanico Guido Carrara, per presentare una manciata di nuovi brani arrangiati in chiave acustica e interpretati, oltre che da Carrara alla voce e chitarra anche da Sir Ermes Ghirardini alle percussioni e da un inedito Leo Virgili al basso.
Il nome di Guido Carrara è legato imprescindibilmente alla "Gnove Musiche Furlane" da quando alla fine degli anni '80 fu fondatore di formazioni storiche quali Furclap e Mitili FLK, per i quali ha firmato alcuni dei successi più rappresentativi. Dopo aver partecipato e trainato uno dei periodi più fertili della musica in marilenghe, Carrara ha vissuto gli ultimi nove anni in Argentina per seguire un progetto di cooperazione internazionale. In questi anni i brevi periodi trascorsi in Friuli sono stati sufficienti per dedicarsi alla pubblicazione del suo fumetto "La fortune" e del cd "Necal", prima incisione targata Bande Tzingare e vincitrice del Premio Deganutti nel 2001. Grande aspettativa dunque per il ritorno di questa formazione da sempre capace di proporre un cantautorato fuori dagli schemi e dai clichè, intriso di poesia, suggestioni latine, immediatezza rock & roll e alla ricerca di soluzioni mai banali, con testi costruiti su poesie dell'autore e di Federico Tavan e Lussia di Uanis, dove, seppur con ironia, rimangono al centro di tutto gli ultimi, le ingiustizie e le disparità di un mondo sottosopra.

Guido Carrara: Chitarra e voce
Leo Virgili: Basso e Voce
Ermes M. Ghirardini: Percussioni

Ingresso libero.

SABATO 14 MARZO
Doppio appuntamento ALLE 20.30
Associazione Navel & Macelleria Ettore
presenta
IL VIAGGIO DI ISABELLE
spettacolo itinerante tratto da La Porta ApertaPiccola Tragedia Familiare

con
Maria Elena Latini
Adele Pardi
Maura Pettorruso
Paolo Maria Pilosio

regia
Carmen Giordano

Pensiamo alla famiglia come un luogo da cui fuggire è necessario per non restare figli, ma diventare persone.
Luc, Catherine, Martine e Isabelle sono quattro fratelli che vivono da soli in una grande casa.
Ridono, si disperano, fanno tardi la sera.
Recitano i ruoli che una madre assente e un paese maldicente hanno deciso per loro.
Una porta chiude fuori il paese e dentro la famiglia Tanguy.
Isabelle apre la porta.
Comincia il viaggio.
Isabelle ci guida attraverso le stanze della propria casa, a ognuna delle quali corrisponde una diversa situazione emotiva. La casa è una mappa delle vite dei personaggi.
Osserviamo i fratelli nella dimensione privata, ne spiamo i sogni, le paure, i desideri nascosti.
Isabelle vuole che gli ospiti/spettatori non si limitino a guardare, ma accompagnino lei e i suoi fratelli nel difficile percorso dall’ingresso all’uscita di casa.
Gli spettatori sono gli altri per Isabelle.
Quelli che possono fare una cosa che tu non puoi fare: vedere che faccia fai quando hai gli occhi chiusi. Quindi almeno una cosa in più di te la sanno.

Il Viaggio di Isabelle è tratto da La Porta Aperta. Lo spettacolo è stato coprodotto da ARMUNIA (Festival Costa degli Etruschi), ha debuttato in forma di studio al Festival Inequilibrio 2008, è finalista di Nuove Espressioni 2008 e vincitore di PREVISIONI 2008 – Nuove Proposte per la Scena Milanese.

www.myspace.com/macelleriaettoreteatro
Ingresso ad offerta libera.

A SEGUIRE, ALLE 21.30, L'ATTESISSIMO GIACOMO SCATTOLINI
ll giornalista free lance Giacomo Scattolini presenta Fri Lens - storie raccolte, frutto di una serie di reportage pubblicati su alcuni settimanali e mensili italiani. Racconti di guerra e del suo dopo-guerra nella ex Jugoslavia. Storie di zingari che si ritrovano a pregare, a migliaia, nella Camargue francese; oppure del più folle festival europeo: quello della “tromba d’oro” a Guča nel sud della Serbia. O la storia della più corposa “minoranza” europea: i kurdi con il loro leggendario capodanno il “Newroz” e molte altre storie raccolte in Europa. Un viaggio fatto di racconti e foto.

Giacomo Scattolini così si racconta: nasce nel 1969 ad Appignano (MC) in una povera ma onesta famiglia di contadini comunisti, e nonostante tutto trascorre un'infanzia felice. All'età di 15 anni, i primi problemi: si fa crescere i capelli lunghi ed inizia a frequentare gli ultimi circoli anarchici della zona nonché i primi centri sociali autogestiti; inizia ad interessarsi di politica e di solidarietà, e si diploma come programmatore di computer. Con lo scoppio della guerra in ex Jugoslavia, la svolta: acquista la sua prima reflex usata, che gli verrà rubata nella Republika Cezca nell'estate del 1999. Inizia a fare reportage fotografici ed a collaborare con alcune testate giornalistiche italiane: “Io non sono né fotografo né un giornalista di professione e questo comporta enormi vantaggi: soprattutto non dover chiamare collega uno come Vittorio Feltri.”
Nel 2000, nonostante il suo italiano stentato, riesce a pubblicare il suo primo libro: Izbjeglice/Rifugiati - Storie di gente della ex Jugoslavia (Edizioni peQuod). Attualmente è uno degli "animatori" delle attività di Immagini Fuori Fuoco e pubblica su Urlo - mensile di resistenza giovanile e sul settimanale nazionale Avvenimenti.

http://www.immaginifuorifuoco.it/

Ingresso libero.



Associazione Navel
Foro Giulio Cesare 13
Cividale del Friuli
0432.731976
www.navel.fvg.it
info@navel.fvg.it

giovedì 5 marzo 2009

Venerdì 6 marzo: GODZILLA IN RIABILITAZIONE all'Osteria alla Posta di Aiello del Friuli

La sera di Venerdì 6 marzo 2009

l'Osteria alla Posta di Aiello del Friuli in via Vittorio Emanuele II, 36 (visualizza mappa)
e la Cooperativa La Cisile presentano :

!!! GODZILLA IN RIABILITAZIONE !!!
Suspence! Pulp! Humor! Romanza!

una lettura movimentata, feroce e incalzante di brani adattati e reinterpretati tratti dalla raccolta di racconti "Maneggiare con cura" di
Joe R. Lansdale, a cura di Giulio Morgan e Enrico Saba.

Organizzato da Cooperativa Sociale Thiel, Associazione Ma++a+oio Scenico, Dobialab

Il programma sarà il seguente:

Ore 18:00
Aperitivo all'Osteria alla Posta

Ore 20:00
Cena con prodotti tipici locali

Ore 21:30
Lettura & ReInterpretazione dei racconti "Godzilla in riabilitazione" e "La bambola gonfiabile: una favola" tratti da "Maneggiare con cura" di Joe R. Lansdale.

Ore 22:15
Discussione e interventi del pubblico
Come di consueto l'Osteria alla Posta proporrà menù tipici

Dobialab
Laboratori Creativi
Via Vittorio Veneto 32
Dobbia - Staranzano (GO)
www.dobialab.net
www.myspace.com/dobialab

martedì 3 marzo 2009

Nati per leggere marzo 2009 e Maratona di lettura "Favole al telefono"

ASSESSORATO ALLA CULTURA – BIBLIOTECA

“Nati per leggere” – marzo 2009

A marzo, mercoledì 4, 11 e 18 alle ore 17.00 appuntamento in biblioteca con L'ora delle storie proposta dal Club dei Tileggounastoria.

Un evento speciale mercoledì 25 marzo curato dall’Associazione culturale GradiBa che presenterà “Libri incompleti”: un laboratorio di creazione di libri partendo da pochi elementi, come una macchia, una parola, un segno, un numero…

Nelle altre biblioteche del sistema gli appuntamenti fissi con L’Ora delle storie curati da lettori volontari si svolgeranno ogni mese fino a maggio.

Di seguito le date degli incontri del mese di marzo:

- Terzo di Aquileia - martedì 3 marzo dalle 17.00 alle 18.00

- Fiumicello - mercoledì 4 marzo dalle 17.00 alle 18.00

- Villa Vicentina - giovedì 5 marzo a cura di Damatrà dalle 17.00 alle 18.00

- Aiello del Friuli - sabato 7 marzo dalle ore 15.30 alle ore 16.30

- Aquileia - venerdì 20 marzo dalle 17.00 alle 18.00

Inoltre nell’ambito del progetto “Abitanti di storie” - avviato dal sistema bibliotecario del Basso Friuli in collaborazione con la cooperativa Damatrà per promuovere la cultura dell’ascolto e della narrazione - venerdì 13 marzo 2009 dalle 17.00 alle 18.30 al teatro Pasolini di Cervignano del Friuli l’attore e narratore Roberto Anglisani insieme agli attivissimi volontari del “Club dei Tileggounastoria” intratterrà bambini e adulti con una maratona di lettura sulle “Favole al telefono” di Gianni Rodari. L ’associazione culturale “Musica 2000” di Cervignano del Friuli accompagnerà con intermezzi musicali la maratona di lettura.

La partecipazione a tutte le attività è gratuita, l’ingresso è libero, i posti sono limitati.


clicca sulle immagini per ingrandire

Per maggiori informazioni contattare la biblioteca centro sistema di Cervignano

via Trieste 33

33052 CERVIGNANO DEL FRIULI

tel. 0431-388540

e-mail biblioteca@com-cervignano-del-friuli.regione.fvg.it


mercoledì 18 febbraio 2009

UNA PEPERONATA AL PLUTONIO di Ardo Quaranta

romanzo
UNA PEPERONATA AL PLUTONIO
un fatto realmente accaduto

Si trova in questi giorni in libreria il romanzo UNA PEPERONATA AL PLUTONIO dell'autore esordiente Ardo Quaranta, edito dalla Giraldi Editore.

Il romanzo si articola su tre livelli narrativi: lo spunto iniziale è dato dal viaggio che Galeazzo e Michele, i due protagonisti, intraprendono partendo da Venezia e giungendo ad Hannover. Il secondo livello narrativo ruota intorno a Galeazz Gutwachsen, pilota della Prima Guerra Mondiale al servizio della celebre squadriglia di Manfred von Richtofen, meglio conosciuto come il Barone Rosso. Gutwachsen è l'alter-ego di Galeazzo e le loro vicende sono intimamente legate: quando l'animo di Galeazzo, viaggiatore del 2000, subisce degli sconquassi emotivi, il povero Gutwachsen, aviatore del 1916, ne fa le spese. All'interno del corpo di Galeazzo accadono cose incredibili e, considerando che ha passato la pubertà da un pezzo, il fatto è preoccupante. Da qui prende il via il terzo livello che narra di come nascano i sogni ad occhi aperti "filmati" dai Neuroni di Galeazzo e di come questi ultimi si ribellino all'idea di finire i loro giorni prigionieri di un corpo così bislacco.
Una particolarità del romanzo è data dall'insolito epilogo realizzato a fumetti dall'autore stesso.

Sul sito www.la-peperonata.it è possibile leggere i fumetti inediti ispirati al romanzo.

Ardo Quaranta nasce a Verona nel 1975, frequenta il Collegio Navale F.Morosini di Venezia dove realizza il suo da adolescente di salgariane letture: imbarcarsi come mozzo su un veliero. A Venezia completa gli studi laureandosi in Architettura; in questo periodo unisce la passione per il disegno al piacere della narrazione realizzando diverse storie a fumetti. Attualmente vive a Fano dove si occupa di progettazione nautica e di sogni.


domenica 8 febbraio 2009

Boris Pahor dialoga con Elvio Guagnini il 10 febbraio al centro civico di Cervignano

ASSESSORATO ALLA CULTURA - Biblioteca civica
Nella sala conferenze del Centro Civico di Cervignano del Friuli di via Trieste n. 35, (visualizza mappa)
martedì 10 febbraio 2009 alle ore 18.00
incontro con Boris Pahor, l’autore di “Necropoli, in occasione della pubblicazione del suo ultimo libro “Qui è proibito parlare”, Fazi editore 2009.
Dialogherà con l'autore il prof. Elvio Guagnini. Introdurrà l’incontro l’Assessore alla Cultura Marco Cogato.

Boris Pahor, uno dei massimi esponenti della letteratura slovena, più volte candidato al premio Nobel per la letteratura, è dal 23 gennaio 2009 nelle biblioteche e nelle librerie con il romanzo “Qui è proibito parlare”. Il libro, scritto da Boris Pahor nel 1963 e ora tradotto per la prima volta in italiano da Martina Clerici, è pubblicato da Fazi editore. Con questo romanzo Pahor, prima di approdare in Italia, ha scatenato l’entusiasmo della critica e dei lettori francesi nella pubblicazione di Phebus con il titolo “L’appel du navire” che rispecchia l’originale sloveno “Parnik trobi nji” che in italiano si traduce in “La voce della sirena”.
“Qui è proibito parlare” è un libro intenso e drammatico che racconta un capitolo ancora sconosciuto della storia d’Italia, il periodo buio degli anni che hanno preceduto e preparato l’orrore descritto in "Necropoli". Caso letterario del 2008, "Necropoli" è il libro che ha fatto scoprire Boris Pahor ai critici e ai lettori italiani, vincitore del Premio Internazionale Viareggio-Versilia, del Premio Napoli, del Premio Latisana per il Nordest e Libro dell’Anno Fahrenheit. Già pubblicato in italiano a cura del Consorzio Culturale del monfalconese nel 1997 e nel 2005 (premio Kosovel), poi pubblicato da Fazi nel 2008 e distribuito a livello nazionale, "Necropoli" documenta un viaggio nell’orrore, il drammatico ricordo della lunga detenzione di Pahor nel campo di concentramento di Natzweiler-Struthof, sui Vosgi, dove i nazisti sterminarono soprattutto rom e dissidenti politici.
“Qui è proibito parlare” racconta un periodo drammatico della storia della città di Trieste. Come dichiara l’autore in un intervista, «Parla della mia giovinezza in una Trieste dell’epoca fascista, quando i ragazzi sloveni, anche quelli di maggiore valore intellettuale, erano costretti alla clandestinità. A restare aggrappati alla propria lingua madre, alla propria cultura, in contrasto con il regime. C’è il mare, c’è Grado… è un libro a cui sono legato in maniera particolare.”


Qui è proibito parlare, Fazi editore 2009
Dal risvolto di copertina
Principale porto dell’impero austro-ungarico, Trieste aveva visto coabitare per secoli culture diverse. Una volta integrata nel regno d’Italia alla fine della prima guerra mondiale, la presa del potere da parte di Mussolini e la presenza sempre più massiccia dei suoi seguaci avevano messo termine a questa intesa, e la città era diventata banco di prova di quello che il fascismo sarebbe stato non solo sul suolo italiano, ma anche nel resto d’Europa. Fu qui che, per la prima volta e anticipando scenari futuri, fu messa in atto una campagna di pulizia etnica: tutto quello che era sloveno, lingua, cultura, gli stessi edifici, doveva sparire.
È in questo clima, così cupo e oppressivo, che Ema, giovane slovena originaria del Carso, da poco arrivata in città da Milano, si aggira piena di rabbia in una luminosa estate degli anni Trenta. Si lascia alle spalle una storia familiare dolorosa: i suoi sono tutti morti, compresa la sorella Fani che, poco più che adolescente, aveva abbracciato la causa fascista frequentando le camicie nere e cercando un lavoro che le permetta di vivere in modo indipendente, ma le difficoltà che trova sul suo cammino e il rancore per un mondo che sente ostile non fanno che accrescere in lei un senso di dolorosa esclusione. Sarà l’incontro con Danilo sul molo del porto a segnare la svolta decisiva nella sua vita. Maturo e determinato, l’uomo guiderà i passi della ragazza nel difficile e pericoloso cammino della resistenza al fascismo e della difesa della cultura slovena, e su quello non meno tortuoso dell’amore. Abbandonandosi a una passione che si fa sempre più viva e legandosi a Danilo in un’intesa profondissima, Ema riuscirà finalmente a liberarsi di ogni paura e a trovare la forza di prendere in mano la propria vita, di darsi senza remore alla lotta per il riscatto del popolo sloveno e di affrontarne con coraggio tutte le conseguenze, fino alla prigione. diventando l’amante dei vari gerarchi del momento, rinnegando così la sua origine slovena e causando una ferita profonda a Ema che si era sentita tradita e umiliata. A Trieste la ragazza sta ora

Note biografiche

Boris Pahor è nato nel 1913 a Trieste dove vive tuttora. Dopo la laurea a Padova ha insegnato Lettere italiane e slovene nella città giuliana. Durante la seconda guerra mondiale ha collaborato con la resistenza antifascista slovena ed è stato deportato nei campi di concentramento nazisti, esperienza che lo ha segnato fortemente e di cui si trova traccia in gran parte della sua ricchissima produzione letteraria. I suoi libri, scritti in sloveno, sono stati tradotti in francese, inglese, tedesco, spagnolo e perfino in esperanto. Segnalato più volte all’Accademia di Svezia che assegna il Nobel per la letteratura, insignito nel 1992 del Premio Preseren, il massimo riconoscimento sloveno, per la sua attività letteraria, già nominato in Francia Officier de l’Ordre des Arts e des Lettres dal ministero della Cultura, nel 2007 Boris Pahor ha ricevuto la Legion d’Onore da parte del presidente della Repubblica francese. In italiano, oltre a Necropoli (Fazi Editore 2008), sono stati pubblicati Il rogo nel porto, La villa sul lago e Il petalo giallo. Nel 2008 Boris Pahor ha vinto il Premio Internazionale Viareggio Versilia, il Premio Napoli e il Premio Latisana per il Nordest e Necropoli è stato nominato “Libro dell’anno” di Fahreneit – Radio 3.

Elvio Guagnini è nato a Trieste nel 1939, professore ordinario di Letteratura italiana all’Università degli Studi di Trieste e Visiting Professor presso le Università di Amsterdam e di Klagenfurt, è condirettore di Problemi e di Aghios. Quaderni di Studi Svevian”. Fa parte della redazione di Metodi e Ricerche e di Italienische Studien. Oltre a studi sulla letteratura di viaggio e di frontiera, si è occupato della questione del “giallo” italiano, dei legami fra scienza e letteratura nel Settecento, di problemi di storiografia letteraria e culturale, con particolare attenzione a temi e autori della cultura giuliana fra Sette e Novecento.

martedì 3 febbraio 2009

RACCONTAMI UNA STORIA: bando di concorso della terza edizione del concorso letterario

Comune di Ruda - Biblioteca Comunale L. Chiozza - Provincia di Udine
RACCONTAMI UNA STORIA
Premio Letterario 3.a Edizione

Sezione A: Narrativa a tema libero per bambini e ragazzi che alla data di scadenza del premio non abbiano compiuto i 15 anni di età primo premio 150 euro in libri;

Sezione B: Narrativa sul tema della solidarietà, premio speciale R.L. Pravisani, aperto a tutti - primo premio 150 euro in libri;

Sezione C: Narrativa a tema libero in lavoro collettivo per bambini e ragazzi che alla data di scadenza del premio non abbiano compiuto i 15 anni di età (dedicato alle scuole premio in memo ia di Svjetlan Stojanovich) primo premio serie di libri del Comune di Ruda.
REGOLAMENTO
I l Premio Letterario Raccontami una Storia è organizzat o dal Comune di Ruda Assessorato alla Cultura, in collaborazione con la Biblioteca Comunale L. Chiozza che ne cura la parte organizzativa.
Il concorso è diviso in tre sezioni:
sezione narrativa a tema libero , la cui finalità è quella di avvicinare i bambini ed i ragazzi alla narrativa attraverso composizioni a tema libero appunto e che alla data di scadenza non devono aver compiuto 15 anni;
sezione narrativa sul tema della solidarietà premio speciale R. L. Pravisani , la cui finalità è quella di raccontar e sto ie che mettano in risalto azioni di altruismo, amicizia ed aiuto;
sezione narrativa a tema libero , in lavoro collettivo, dedicato alle scuole fino alla secondaria di primo grado compresa.
Per tutte le sezioni il numero massimo di cart elle è fissato in 20 (venti).
Per cartella s'int ende: foglio A4 (cm 21x29.7) con circa 60 battute per riga, 30 righe per pagina.
Le opere presentate devono essere inedite ed in lingua italiana.
L'autore deve spedire DUE copie del racconto unitament e alla scheda d'iscrizione.
Il materiale deve essere inviato tramite Raccomandata con Ricevuta di Ritorno alla Biblioteca Comunale L. Chiozza via Moset t ig, 2 - 33050 RUDA (UD).
In alternativa può esser e consegnato presso i locali della stessa negli orari di apertura (0431 973195).
Le opere in gara devono per venir e entro e non oltre il 30/ 06/ 2009 e non saranno in ogni caso restituite.
La partecipazione al Concorso è totalment e gratuita ed aperta a tutti i cittadini italiani, ai cittadini di uno degli stati membri dell'unione Europea, ai cittadini extracomunitari residenti in Italia.
Gli elaborati saranno giudicati da una commissione appositamente costituita e comprendente uno scrittore, un giornalista, la responsabile della Biblioteca del Comune di Ruda, un insegnante per la sezione narrativa a tema libero.
La Commissione stabilirà un vincitore per la sezione A e un vincitore per la sezione B, ai quali spetterà un premio consistente in un buono libri del valor e di euro 150 cadauno; per la sezione C la Commissione valuterà il miglior lavoro collettivo che verrà premiato con una serie di libri del Comune di Ruda.
L'operato della Giuria è insindacabile.
La Segreteria Organizzativa è tenuta ad informare, tramite telefonata o e/ mail, l'esito del concorso e la data della premiazione a tutti i partecipanti; riceveranno lettera raccomandata solo coloro che risulteranno classificati al primo posto per ciascuna sezione.
Le spese di viaggio e soggiorno sono a carico degli autori concorrenti.
Gli organizzatori si riservano il diritt o di utilizzare la versione integrale o parti dei componimenti presentati al concorso, senza che ciò comporti alcuna corresponsione di emolumenti agli autori, per manifestazioni di carattere culturale promosse dal Comune organizzatore.
La partecipazione al concorso implica di fatto l' accettazione di tutte le norme indicate nel presente bando.
Tutela dei dati personali. Ai sensi del D. Lgs. 196/2003 "Codice in materia di protezione dei dati personali", lasegreteria organizzativa dichiara, ai sensi dell' art.13, "Informativa resa al momento della raccolta dei dati", che il trattamento dei dati dei partecipanti al concorso è finalizzato unicamente alla gestione del premio e all' invio agli interessat i dei bandi degli anni successivi; dichiara inoltre, che con l' invio dei materiali letterari partecipanti al concorso l'interessato acconsente al trattamento dei dati personali; dichiara inoltre, ai sensi dell'art.7 "Diritto di accesso", che l'autore può richiedere la cancellazione, la rettifica o l'aggiornamento dei propri dati rivolgendosi al Responsabile dati della Segreteria del premio nella persona della signora Federica.

SCHEDA DI SCRIZIONE
Sezione A B C (barrare la casella interessata)
_l_ sottoscritt_ ____________________________________
Nat_ a ______________________il _____________________
Residente in _________________________________________
CAP_____________ Comune ____________________________
Provincia ____________ tel ____________________________
e/mail ______________________________________________
DICHIARA
Di accettare incondizionatamente e senza alcuna riserva le norme del regolamento a cui si riferisce la present e domanda, assumendosi, altresì, la responsabilità dell'originalità dell'opera presentata.
Data ______________ Firma _____________________________
Per i partecipanti minorenni occorre la firma di un genitore o di chi ne fa
le veci _________________________________________________
Per i partecipanti minorenni che presentano lavoro collettivo (sez. C)
occorre la firma di un genitore o dell insegnante
______________________________________________________
La partecipazione è gratuita. La compilazione della presente scheda vale
come autocertificazione dei dati personali indicati.

domenica 1 febbraio 2009

incontro con l’autore Gian Paolo Polesini e presentazione del suo libro “Sangue blu” mercoledì 4 febbraio

COMUNICATO STAMPA
Nella sala conferenze del Centro Civico di Cervignano del Friuli di via Trieste n. 35 mercoledì 4 febbraio 2009 alle ore 18.00 incontro con l’autore Gian Paolo Polesini, giornalista e critico cinematografico del Messaggero Veneto, e presentazione del suo libro “Sangue blu”, Cre@ttiva edizioni, 2007 (pubblicato anche il contributo dell’Istituto regionale per la cultura istriana, friulana, dalmata).

L’evento è promosso dal Comune di Cervignano in collaborazione con la Biblioteca Civica nel quadro delle manifestazioni per il Giorno del Ricordo 2009, istituito al fine di conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale.
Introdurrà l’incontro l’Assessore alla Cultura Marco Cogato e dialogherà con l’autore Paolo Ledda.
In biblioteca è stato allestito uno scaffale tematico con testi sull’argomento a disposizione degli utenti, per il prestito o la consultazione.

Sangue Blu, come lo definisce l’autore, “ è una semiseria raccolta di ricordi. Di nobiltà, di nobiltà d’animo, di nostalgie, di rimpianti, di allegra malinconia.Una famiglia ha attraversato sette secoli di storia. Ora è al capolinea. Tra il capostipite (1257) e l’ultimo rampollo (1957) sono passati esattamente sette secoli. La storia ha spazzato via un’isola, proprietà terriere, un palazzo, una villa palladiana. L’Istria non c’è più. La stirpe dei marchesi Polesini è a un passo dall’estinzione. Forse si è già estinta nel 1947. E il sette è quasi un incubo. Restano le glorie politiche e sociali raccolte nel Settecento e nell’Ottocento. Restano i segni del tempo, i passaggi di uomini illustri, la vista dell’imperatore Francesco I, resta un castello, parte dell’arredamento sistemato in un museo, quadri, gioielli, tracce. Resiste la ferma intenzione di non alimentare nuova vita. Tutto finisce, prima o poi."

Gian Paolo Polesini spiega come “Sangue Blu racconti questo, con leggerezza cinematografica, con auto ironia, perché con un sorriso in più si vive meglio. Sangue Blu è stato scritto per non dimenticare. E per mio padre. E per tutti quelli che hanno subìto una violenza. Dalle umane vicende, dallo Stato, dal destino. L’opera fluttua fra verità e finzione. Con lo stesso ritmo del vivere quotidiano…”

Note biografiche

Gian Paolo Polesini, nato a Udine nel 1957, è giornalista e critico cinematografico del Messaggero Veneto. Insegna elementi di giornalismo cinematografico al Dams di Gorizia. Con questo volume è risultato finalista per la sezione “Narrativa e saggistica” al Premio letterario internazionale “Penna d’autore” di Torino.

Paolo Ledda, nato ad Aviano (PN) nel 1965, giornalista pubblicista, è attualmente delegato alla cultura del Comune di Ruda. Lavora alla Rai sede regionale per il FVG come tecnico dal 1989.

Per maggiori informazioni contattare la Biblioteca via Trieste 33
33052 CERVIGNANO DEL FRIULI
tel. 0431-388540

e-mail biblioteca@com-cervignano-del-friuli.regione.fvg.it.

martedì 27 gennaio 2009

Lo Stato e la guerra - insensatezza delle politiche di potenza di Ekkehart Krippendorf: presentazione in anteprima del libro.

Comunicato stampa Krippendorf

Giovedì 29 gennaio, alle ore 20.30, presso Villa De Rubeis-Florit a Tarcento, a chiusura del progetto Senza confini, organizzato con il sostegno del Servizio Regionale della Promozione e internazionalizzazio, verrà presentato in anteprima il libro Lo Stato e la guerra - insensatezza delle politiche di potenza di Ekkehart Krippendorf, docente e politologo di fama internazionale.
L’iniziativa del Centro Iniziative Culturali è possibile grazie al Centro Interdipartimentale di ricerca sulla pace, Irene, dell’Università di Udine. Sarà presente il prof. Francesco Pistolato che ha tradotto l’opera, che verrà presentato dal prof. Fulvio Salimbeni, docente di storia contemporanea dell’ateneo udinese e presidente di Irene; seguirà un dibattito con i presenti.
Nonostante Krippendorf sia stato ampiamente tradotto in Italia, Staat und Krieg, pubblicato in Germania nel 1885, ha dovuto aspettare più di vent’anni per vedere la luce in italiano, per l’impegno di Irene e della pisana Gandhi edizioni. Forse perché l’opera punta al cuore del problema, il rapporto tra stato e guerra, tra stato e apparato militare, e ne svela i fondamenti, gli intrecci, le ricadute, insomma, come ha detto qualcuno che pur non aveva visto gli orrori del Novecento: di che lacrime gronda e di che sangue il potere.
La tesi, o meglio la conclusione di Krippendorf è che «lo Stato moderno, come è stato inventato in Europa e poi “esportato”, è essenzialmente Stato militare, e le guerre che esso ha continuamente condotto non sono un fatto secondario, bensì fanno parte della sua vera essenza». Conclusione a cui l’autore arriva attraverso una ampia, approfondita, e ricchissima analisi storica, sostenuta anche da fonti letterarie e artistiche. Ne deriva un percorso affascinante, ricco di annotazioni, sostenuto da una larga messe di documenti, in uno stile limpido e incisivo, spesso venato di ironia, che lascia al lettore il compito di giudicare, nella sua autonomia, il valore delle argomentazioni e la consistenza delle tesi e delle conclusioni.
Lo studio, come l’autore indica nella prefazione a questa edizione italiana, si basa su materiali storici soprattutto tedeschi, ma immediatamente confrontabili non solo con esempi e vicende della storia italiana, ma anche con personaggi e azioni della storia che stiamo vivendo. Un libro di vivissima attualità, dunque. Un libro illuminante per chi non voglia semplicemente limitarsi a manifestare sporadicamente ed emotivamente contro il continuo aprirsi di “teatri di guerra”, secondo la formula astratta della realpolitik, che, come Krippendorf insegna, rende asettica, senza carne e sangue, senza sofferenza e dolore, la cruda e concreta realtà della guerra.
Un libro di critica scientifica che non dà ricette, ma pone alcuni grandi cartelli indicatori per una pratica di critica della politica di ampia partecipazione e di intelligenza creativa nella ricerca di una via d’uscita dai pericoli del presente. Messaggio attuale, quando l’opera fu presentata per la prima volta ai lettori tedeschi, attuale oggi, quando viene presentata ai lettori italiani. E’ una felice occasione per il CICT, che ne ha sostenuta la traduzione, servendosi un contributo regionale sotto il logo di “ospiti di gente unica”, che l’opera venga presentata in anteprima a Tarcento, che ha visto nel tempo iniziative di vari soggetti sulla pace e aspira a essere luogo di incontro e di riflessione, nell’impegnativo percorso di costruzione della pace.

domenica 25 gennaio 2009

PANE E GIRASOLE - I NOSTRI DIRITTI UMANI di Antonia Tosini - Prefazione dell’ Ambasciatore Bryant McGill

ANTONIA TOSINI
PANE E GIRASOLE

I NOSTRI DIRITTI UMANI

download la prefazione del libro
(12 pagine - 120Kb)

[fonte: www.ilgrappolo.it ]


Traduzione a cura di:
DANIELA FIORENTINO – Traduttrice per la Pace
English translation by:
DANIELA FIORENTINO – Translator for Peace
download English translation(12 pages - 120Kb)



Prefazione dell’ Ambasciatore Bryant McGill
La paura è il nostro peggior nemico, l’origine di ogni sofferenza . L’amore rappresenta l’unico rimedio ai grandi mali da cui è afflitta l’umanità. Attraverso le pagine di “Pane e Girasole”, con cui l’autrice trasmette la sua appassionata dedizione ai diritti umani e alla pace, il lettore si confronta con il grigiore della realtà della vita umana sulla terra: una realtà da cui molti mantengono il distacco. Tutt’ altro che distaccata, Antonia Tosini prende profondamente a cuore la barbara afflizione delle vittime più inopportunamente torturate. Nel meditare su tali mostruose realtà, gli scritti e i pensieri dell’autrice sono ardentemente intrisi della sua unica e invincibile determinazione. Dall’ instancabile visione di speranza, profondamente radicata nell’animo dell’autrice, sgorga il miracolo di una nuova, grata presa di coscienza; la consapevolezza che, nonostante l’esistenza di tali orrori, noi siamo tutti uniti e dunque, può ancora esistere speranza.
“Pane e girasole” e’ ridondante di spaventose visioni, come quella di un bimbo appena nato, rifiutato, gettato nel fiume da suo padre, nella poesia “Dal fiume”. La metafora pregnante ed emozionante di quel bimbo sballottato dalle acque del fiume come un “piccolo fiore” e’ abbastanza per stuzzicare nel lettore la ricerca di un senso logico e di uno spiraglio di ragionevolezza in un mondo marcio, dal momento in cui sia la violenza che l’assassinio sono forme di squilibrio mentale.
Una mente crudele, non toccata dalla sofferenza del mondo, risulterà evidentemente infastidita dalla poesia dell’autrice, “Perversione”, che cinicamente sussurra di un predatore che “assaggia la purezza di un bambino” e nelle righe successive “…piccola anima che straziata si nasconde nel buio della sua mente. Non trova strade per fuggire. Non chiede aiuto per la sua vita oltraggiata”, anche il lettore sprofonda nel nulla assieme a quel bambino. La consapevolezza che scaturisce dalla lettura di tali atti bestiali è inevitabile, dal momento in cui, come l’autrice magistralmente indica nella sua opera, siamo tutti vittime; in primo luogo di chi agisce e secondo di coloro che non fanno nulla o che rispondono solo con indifferenza.
In “Voglio,” l’autrice annuncia: “Voglio un mondo d’amore, senza violenza”. Ancora ne “La tua mano”, ci ricorda di “un mondo infame senza giudizio”. Cosa facciamo quando il mondo palesemente manca della saggezza di vivere nella grazia della pace, piuttosto che in uno stato di disagio? Come si può “spezzare le catene della povertà e del pregiudizio” che imbrigliano ogni anima attraverso i legami universali della paura, dell’avidità e dell’indifferenza? Al pari di tutti gli altri pacificatori lungo il corso della storia, Antonia Tosini sa bene che l’unica soluzione è l’AMORE.
In quest’opera “Pane e girasole”, esistono due mondi. Il primo non è altro che l’inferno in terra. Un un posto dove l’illimitata creatività umana è imbrigliata e forzata dalla paura, a produrre una visione di crudeltà e indifferenza, così raggelanti, da far apparire la morte stessa come un gentile e ben accetto benefattore. L’altro mondo è quello che teniamo tra le mani. Tutti coloro che amano la pace sono i custodi della torcia sacra della pace e delle sue tenere fiamme, che bruciano nei cuori seppur oppressi e tiranneggiati di ogni anima del mondo. Coloro che abbracciano l’amore sono la forza, dal momento in cui desiderano ardentemente, con ogni fibra del loro essere, che i loro figli vivano in un mondo di infinite possibilità, dove ogni anima possa espandere al massimo il suo potenziale per amare ed essere amata.
Come si scoprirà leggendo le pagine di “Pane e girasole”, l’unica e sola differenza tra questi due mondi---SEI TU.

Diventare il potente cambiamento di cui il mondo ha bisogno per guarire
Non è possibile cambiare o educare la mente di una persona. Lo sforzo, in tal senso, deve essere personale. Attraverso lunghi studi sui concetti di empowerment e trasformazione, sono giunto alla conclusione che la CONVINZIONE è di capitale importanza. La convinzione, l’intenzione è alla base di tutte le istituzioni interne ed esterne dell'uomo. E' alla base dei sistemi legali e giudiziari, di tutti i contratti umani e compare alla radice dell'innovazione e del progresso.
Noi siamo definiti dalle nostre intenzioni. La gente non e' soltanto una risposta agli stimoli, in quanto e' loro il potere di prendere decisioni che trasformino le “ricompense” superficiali delle lamentele in azioni positive.
Molte persone si sacrificano a un destino chiaramente non in linea con il loro interesse personale, affermando intenzioni sproporzionate rispetto al sè. Che sia di natura deterministica o divina, l'intenzione è il seme di ogni cambiamento e può sfidare tutte le controversie. Per molti teologi, il giudizio delle “intenzioni dei nostri cuori” da parte di Dio rispetto alla nostra più intima natura è predicato al di là delle nostre più profonde intenzioni.
Secondo molti filosofi e, ora anche secondo molti scienziati, l’intenzione è il fondamento di numerose leggi di fisica quantistica e di metafisica dell'universo. L'intenzione è l'interesse primario di tutti gli individui, della collettività, dello stato e di tutti i giudizi del mondo espressamente elaborati.
Sia la preghiera che la meditazione costituiscono forme esplicite per manifestare la convinzione.
In breve, l'intenzione e' l'unico sentiero per il futuro cui potenzialmente si possa accedere. Molta gente si sente impotente. Ma quella libertà che nessun potere, città, stato, governo, gruppo, conseguenza o intimidazione possa circuire o corrompere, risiede proprio nell’abilità sovrana dell'anima di pensare e conseguentemente reagire alle situazioni della vita. La più elementare radice dei nostri pensieri; l'ossatura su cui si sviluppano i nostri complessi ideali e conoscenze è proprio la nostra basilare intenzione.
Ricercatori scientifici, propagandisti e psicologi che si occupano di consumo, lavorano intensamente per penetrare nella “scatola nera” del pensiero e della “free agency“, ma, per fortuna, la sovranità individuale e l'indomabile volontà umana non ne sono state ancora o interamente compromesse, dunque abbiamo ancora delle menti relativamente libere, SE SCEGLIAMO.
In quanto individui, potrebbe sembrarci di non essere in grado di controllare o cambiare il mondo, ma, attraverso le nostre volenterose intenzioni possiamo quantomeno evitare la complice colpevolezza delle nostre menti e cuori. Se internamente ci opponiamo all'oppressione, o a qualunque forza che usurpi la sovranità individuale, di fatto liberiamo le nostre mani da quei regni collettivi che alimentano una tale oppressione.
Noi deteniamo il potere di opporci e quindi, di non partecipare a ciò che reputiamo essere una ingiustizia. Anche se apparteniamo a una collettività che perpetua l'ingiustizia. Questo è di fatto il potere liberatorio e determinate della convinzione.
Attraverso le nostre intenzioni, un luogo che nessun potere può influenzare, abbiamo la possibilità di opporci.
Le terribili atrocità che avvengono nel mondo richiedono da parte nostra molto di più di una dispiaciuta consapevolezza della loro esistenza; richiedono di focalizzare le nostre più oneste intenzioni sul loro immediato sradicamento.
A tal fine in primo luogo è necessario avere una coscienza consapevole dell’inevitabilità e necessità di un cambiamento. Una volta che la nostra “giusta intenzione” si orienta sul non voler accettare più, cominceremo gradualmente a vedere il cambiamento man mano che la mente collettiva rigetta l'ingiustizia.
L'unica e sola libertà che noi tutti possediamo è il nostro pensiero e le nostre intenzioni governano il nostro pensiero.
Tutti noi avvertiamo di non poter cambiare il mondo da soli, ma, in quanto anime libere sulla terra, possiamo esprimere le nostre intenzioni comuni di NON voler vivere in un mondo, in cui alcuni esseri umani sono stati infatti ridotti a nulla più che meri recipienti di paura. Non dobbiamo più sentirci vittime degli scempi del mondo. Un incubo di ignoranza, paura, fame, oppressione ed intolleranza colpisce ampie fette di mondo e non sono assolutamente dispiaciuto di esserne immune. Mi rifiuto di dimenticare che anche io sono umano, che anche io sono debole. Che tutti noi siamo soggetti a tali miserie e che presto saremo tutti vittime della fragilità e della sofferenza individuale. Siete d'accordo con me che ogni cosa creata nel mondo ha avuto origine da una piccola intenzione? Dentro di noi portiamo le infinite possibilità che hanno dato luogo ad ogni cosa l'uomo ha fatto nel mondo. Battiamoci per la possibilità di costruire la felicità in ogni cuore. Costruiamo un nuovo mondo di speranza, un mondo di illimitate possibilità per i bambini di domani, dove ogni anima possa toccare le vette del suo potenziale per amare ed essere amato.
Noi abbiamo il potere di stabilire le nostre intenzioni riguardo il miglioramento del mondo. Il più piccolo tra noi detiene l'enorme potere di produrre il cambiamento attraverso minimi e decisi atti di determinazione e volontà. Immediatamente possiamo liberarci dall'immagine di vittime del mondo, concretizzando l'intenzione di agire, l'intenzione di perdonare, di amare, di essere virtuosi, gentile e inclini all' empatia. Quindi, una volta messa in moto questa intenzione, attraverso le prime semplici azioni, cominceremo ad affrancarci dal vittimismo, creando una prospettiva e un futuro integralmente rinnovati.
La nostra intenzione è di amare, di essere amati, di sentirsi al sicuro in questo mondo e di diffondere i nostri scopi. Abbiamo il potere di scegliere tali virtù, piuttosto che scegliere violenza, rabbia, vendetta, avidità e altri impulsi bassi del nostro essere svuotato e senza obiettivi. Dobbiamo conoscere il nostro vero scopo nella vita, perché noi possiamo scegliere il nostro scopo nella vita.
Esprimendo queste mie intenzioni, dichiaro dunque, che il mio obiettivo, che sarà ed è, in questo preciso istante realizzato, è quello di elevarmi al di sopra della mia indifferenza e irrevocabilmente dichiarare che ho SCELTO di sentire compassione ed empatia vere e sincere, per il mio prossimo. Attraverso le mie intenzioni, mi sfiderò, senza vergogna, nel dichiarare che e' POSSIBILE FARE LA DIFFERENZA
L'inizio di ogni potere ha origine dalla pura intenzione, nel momento in cui si decide di non voler più accettare la “realtà” che si vede davanti. Non sottovalutate il potere dell'impegno individuale di sprigionare il potere delle intenzioni, che è la strada perchè TUTTE le persone si sentano potenti.
Esprimete le vostre intenzioni, adesso, e diventate il potente cambiamento di cui il mondo ha bisogno per guarire.
Bryant Mc Gill

Biografia
Bryant McGill e' un poeta di formazione classica, autore pluripremiato, apprezzata personalita' radiofonica, frequentatore di circoli mondani di celebrità e pensatore rinascimentale che parte dai tesori del cuore verso un mondo di possibilità illimitate, in cui ogni persona merita di amare ed essere amata, con i propri unici e meravigliosi scopi. Dalla copertina del “Wall Street Journal”,New York Times, ABC, FOX, Satellite Radio e la BBC, le sue opere di grande impatto hanno ricevuto grande ispirazione dai Premi Nobel Mohandas Gandhi, Al bertEinstein e Mother Teresa alla prestigiosa “Foundation for a Better Life”, che ha definito Mc Gill una delle “menti più brillanti della storia dell'umanità”
La sua intensa attività per la PACE MONDIALE, ha ricevuto il supporto di celebrita' di serie A, leaders mondiali, presidenti e alte cariche istituzionali in tutto il globo. Raggiungendo decine di milioni di persone, McGill cerca di dimostrare che la vita è sempre il dono più bello, e che tutte le persone hanno il potere di migliorare la qualità delle loro vite e del mondo---ORA.
www.mcgillradio.com
www.bryantmcgill.com
www.goodwilltreaty.org

RACHID BENHADJ (Regista/ Director)
Il talismano della felicità

Per resistere e continuare a sopravvivere alle miserie che rendono schiavo da secoli il continente africano. Per trovare la forza e la speranza di superare i drammi che seguono ogni guerra. L’uomo africano ha inventato il suo “talismano della felicità”, come medicamento efficace per ogni disgrazia.
Il “talismano” di cui parlo, non necessita di un fuoco sacro o dell’intervento di uno dei tanti stregoni di cui la terra africana è piena. Quello di cui parlo è un talismano fatto di parole, di frasi, di un linguaggio capace di esprimere ed esorcizzare, in maniera catartica, tanto le sensazioni quanto le emozioni umane.
Rappresenta l’insieme dei proverbi, delle poesie e dei semplici detti popolari tramandati nei secoli dalla notte dei tempi.
Come via d’uscita dai mille problemi del vivere quotidiano, l’uomo africano ha imparato ad utilizzare come ultima quanto intima risorsa, le parole.
Sulla strada di questa lunga tradizione africana, Antonia ci offre oggi poesie che sembrano uscite dalla bocca di una giovane madre senegalese che, per calmare il bambino affamato, non ha altro da offrirgli che queste semplici canzoni.
Sebbene le poesie di Antonia non hanno l’ambizione di risolvere le sofferenze di un intero continente, pur tuttavia esse hanno il sapore di una saggezza antica, ancestrale, che unisce tra loro, in un destino comune, le donne di ogni latitudine.