lunedì 6 luglio 2009

un nuovo referendum per le droghe proposto dal Rototom

“Anni fa ci fu un referendum sull’uso delle droghe leggere contro la legge Giovannardi, perché non rifarne uno? E l’associazione culturale Rototom si impegnerebbe in prima persona con tutte le sue forze”….. A fare questa proposta ieri pomeriggio lo stesso presidente dell’associazione culturale Filippo Giunta intervenuto al dibattito sulla droga e la Giamaica. A rispondere Franco Corleone del Forum Droghe “con un governo simile potrebbe essere davvero una ultima possibilità per far fronte ad una situazione che mette in crisi soprattutto le carceri. Dove tra poco ci saranno 70000 detenuti tra cui moltissimi per reati di droga.” Una situazione che potrebbe esplodere da un momento all’altro e che per Corleone è frutto di un preciso disegno del potere. Una proposta giunta al termine del dibattito che ha visto protagonisti oltre a Franco Corleone, il giornalista Giampaolo Carbonetto e Axel Klein, quest’ultimo, docente di politica delle droghe all’università del Kent autore di un libro “La ganja e i Caraibi” scritto con Barry Chevannes e che il Rototom ha coprodotto con Fuoriluogo. “La mia esperienza parte dall’aver conosciuto molta gente “ ha spiegato Klein” che faceva uso di droghe ed è stata una vera esperienza di vita. Ma bisogna sapere che esistono delle regole e dei ruoli legali ben precisi che non fanno la differenza tra Ganja e droghe pesanti come l’eroina. Questo è il problema. Inoltre non si dice che la droga è conseguenza della globalizzazione. E della globalizzazione si parla in modo positivo. E della droga in modo negativo. E contro questo contrasto è difficile lottare. Perché viene nascosto con molta abilità che uno è funzionale dell’altro. Creare una mitizzazione al positivo per criminalizzarne poi gli effetti in ogni settore. Anche perché nessuno sta parlando seriamente della pericolosità voluta delle droghe sintetiche”. Mafia, politica, legislazione e droghe sono state messe assieme in una domanda posta da una partecipante alla quale Klein ha riposto con uno slogan “no proibizionismo, no mafia”. Mentre il giornalista del Messaggero ha decisamente puntato il dito contro verso il popolo incapace di esprimersi usando i propri diritti contro questa politica repressiva. Proseguono intanto gli arrivi e le partenze in un turn over di gente proveniente da tutto il mondo. Grande attesa per lunedì per il cantante degli UB 40 Ali Campbell, per Beenie Man e per i Congos.

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