martedì 26 maggio 2009

INAUGURAZIONE DELLA MOSTRA "STILL" DI GIACOMO PIUSSI - ven 29 mag

Il Centro per le Arti Visive - Visionario
in collaborazione con C.E.C. e CSS presenta

STILL DI GIACOMO PIUSSI

Pitture a olio su tela, con commento visivo di Niccolò Mancusi


Udine, VISIONARIO via Asquini 33
da venerdì 29 maggio a domenica 28 giugno
ingresso gratuito


STILL di GIACOMO PIUSSI
Pitture a olio su tela
con commento visivo di Niccolò Mancusi
5 quadri oil on canvas cm. 282x196

inaugurazione alla presenza dall'autore
venerdì 29 maggio, ore 19


una mostra promossa da
Centro per le Arti Visive VISIONARIO
in collaborazione con CEC Centro Espressioni Cinematografiche
e CSS Teatro stabile di innovazione del FVG

Lo spazio espositivo del Visionario accoglie STILL: una mostra di pitture firmata dall'artista di origini friulane Giacomo Piussi.
L'esposizione si compone di cinque grandi tele dipinte a olio (Oil on Canvas) commentate visivamente da altrettanti disegni di un critico d'eccezione: Niccolò Mancusi, un bambino di dieci anni con cui Piussi ha voluto condividere un inedito percorso di avvicinamento all'arte.
La mostra, promossa dal Centro per le Arti Visive in collaborazione con il Centro Espressioni Cinematografiche e il CSS Teatro stabile di innovazione del FVG, verrà inaugurata alla presenza dell'artista venerdì 29 maggio alle ore 19.
STILL (letteralmente "posa") sarà visitabile gratuitamente negli orari delle proiezioni cinematografiche tutti i giorni fino a domenica 28 giugno.

Giacomo Piussi è nato a Udine nel 1967, ora vive e lavora a Firenze. Ha realizzato mostre personali (sin dal 1995) a Firenze, Siena, Forlì, Bari, Milano, Roma e Parigi e ha collaborato a numerose collettive esponendo anche a Lisbona e Amsterdam.
Due anni fa, Giacomo Piussi è stato invitato dal CSS Teatro stabile di innovazione del FVG a creare l'immagine della campagna della stagione di Teatro Contatto 2007_2008 intitolata Incoscienti. E ora "Still", la mostra voluta e realizzata dal Centro per le Arti Visive Visionario in collaborazione con CEC e CSS, prosegue quel percorso di relazione con questo originale artista realizzando la prima personale di Piussi a Udine, tutta dedicata alla suo opera pittorica.
L'alfabeto di immagini che Giacomo Piussi utilizza si riferisce a forme di rappresentazione elementari, ad esempio quelle che nell'alto medioevo supplivano alla non alfabetizzazione della maggior parte della popolazione. Accostare a una persona un particolare oggetto o animale, o vederlo intento in un particolare tipo di azione, dava automaticamente al personaggio un nome e un ruolo. Piussi estende questo presupposto fino alla rappresentazione contemporanea giocando con certa pubblicità degli anni '30 e con la pop art.
I soggetti sono scelti in maniera non predeterminata, spesso ricorrendo a una gamma di temi già sfruttata nella pittura non sacra dalla fine del '700 in poi, ma più specificamente alla rappresentazione borghese della fine dell'800, quindi scene campestri, scene di toilette o persone in interni. L'intento dell'artista volge a sviluppare o cambiare il contesto, l'angolo di visuale della storia rappresentata originariamente, attualizzando i soggetti e aggiornandone la lingua.

Le grandi tele esposte al Visionario (Spiaggia, Spaghetti, Vita nella giungla, Donna su divano e Tre donne e cane) saranno accompagnate da cinque riproduzioni su carta di un "critico in erba", un ragazzino a cui Piussi ha mostrato in anteprima i suoi lavori, guidandolo in una riproduzione. Desideroso di indagare l'esperienza estetica basilare e priva di sovrastrutture culturali tipica dell'infanzia, Giacomo Piussi ha cercato di far commentare le immagini a Niccolò Mancusi, un bambino di dieci anni. Pur se pensato inizialmente come commento verbale, si è trasformato in commento visivo, essendo le immagini la riposta più istintiva del bambino. L'artista ha quindi chiesto a Niccolò di ricreare le sue opere, prendendo spunto dalla tela mentre il bambino la osservava o semplicemente riproducendola a sua memoria.
I soggetti di Piussi si alimentano così di nuovo significato e vita. Il suo lavoro viene riattraversato da uno sguardo fresco e incontaminato, viene declinato, frammentato e rielaborato, spiegato con altre parole e forme: in fondo esattamente ciò che fa un critico d'arte.

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