domenica 24 maggio 2009

Free zone di Amos Gitai + INCONTRO SU G8 ESTERI + mobilitazione antimilitarista + I DUE FIUMI di Mauro Tonini...

Lunedì 25 maggio – ore 20.30
Knulp e Metropolis
presentano
rassegna cinematografica
LA STRADA
sei film "on the road"
Free zone
di Amos Gitai (Israele, Giordania, Francia, Belgio, Spagna - 2005)

E' un piacere vedere all'opera attrici (Natalie Portman) che, non deludendo mai, arrivano persino a stupire per il talento mostrato. Così com'è anche piacevole scoprire interpreti meno note (Hanna Laslo, Hiam Abbas) in grado di regalare ottime caratterizzazioni. Ma ciò' che è ancor più gratificante è lasciar scorrere sotto i propri occhi l'opera di un Amos Gitai "in piena forma". La pellicola si regge interamente sulla storia di tre donne differenti per cultura, ambizioni e carattere. Donne lontane, ma capaci di entrare in comunione, chiuse in un microcosmo di ferro con quattro ruote, un mezzo per sfuggire al passato e per correre incontro all'avvenire. Tre destini s'incontrano, intrecciano, amalgamano per poi allontanarsi nuovamente. Un film profondo, un road movie dell'anima pervaso di poesia, di sentimento, di rabbia repressa che non trova pace. Gitai tesse un percorso alla ricerca e al recupero della propria identità, identità negata, talvolta misconosciuta, che si manifesta soltanto in un pianto indimenticabile, catartico, universale come quello di Natalie Portman. Perché c'è un luogo dentro ognuno di noi in cui tutto è possibile, uno spazio dell'anima in cui i pensieri si perdono, le speranze si accrescono ed i pregiudizi si dipanano. Quella è la Free Zone, la meta ambita, la terra promessa ove cercare chi si vorrebbe diventare, o dove scoprire che, in realtà, si è sempre stati ciò' che si è.

ingresso con tessera F.I.C.C. in vendita a 10 euro valida per tutte le proiezioni sino al 31 dicembre 2009
il Circolo del Cinema Metropolis aderisce alla F.I.C.C. – Federazione Italiana Circoli Cinematografici.

Martedì 26 maggio - ore 20.00

INCONTRO SU G8 ESTERI Coordinamento Italiano Sostegno Donne Afgane e A SUD ecologia e cooperazione onlus

vi invitano ad una tavola rotonda sul G8 Esteri che si terrà a Trieste dal 25 al 27 giugno 2009

In occasione della consegna del premio Balducci (http://lists.peacelink.it/conflitti/2009/04/msg00012.html) consegnato lo scorso 25 aprile a RAWA, l’attivista afghana Maryam Rawi ha sottolineato nel suo discorso che “la quantità di stupri all’ordine del giorno testimonia il grado di discriminazione e violenza che esiste attualmente in Afghanistan. Le statistiche dimostrano che si è arrivati ad una percentuale altissima di suicidi, aumentati in maniera esponenziale negli ultimi tempi, quello che si legge sui quotidiani internazionali è una percentuale irrisoria rispetto a quello che accade quotidianamente in Afghanistan”.

Ma la scarsa quantità di notizie pubblicate sulle testate nazionali non riguarda soltanto la condizione femminile, sono altresì taciute le quantità giornaliere di bombardamenti e azioni militari compiute dalle forze armate occidentali nella cosiddetta “lotta preventiva al fondamentalismo” e il numero reale delle vittime civili.

Eppure anche le poche notizie che riescono a sfondare il muro del silenzio basterebbero per suscitare oltre ad un sentimento di indignazione, una volontà di reazione alle fallimentari e dannose strategie “interventiste” attuate dal governo italiano in Afghanistan.

Citiamo solo alcuni degli ultimi atroci eventi:

- nel novembre 2008 estremisti islamici contrari all’alfabetizzazione della donna bloccano all’uscita della scuola un gruppo di studentesse gettando loro in faccia acido corrosivo.

- la conferma anche in appello (12 febbraio 2009) della condanna a 20 anni di prigione per Parwiz Kambakhsh, il giovane giornalista accusato di avere scaricato da Internet e stampato un articolo che metteva in discussione il ruolo tradizionalmente assegnato alle donne nell’Islam.

- la promulgazione della legge riguardante il diritto di famiglia all'interno della minoranza sciita degli Hazara che vieta alle donne di cercare lavoro, istruirsi o farsi visitare da un medico, senza aver prima ricevuto il permesso dal consorte e che di fatto autorizza lo stupro coniugale. Un corteo di 300 donne, attiviste per i diritti umani, scese tra le strade di Kabul per protestare contro la legge è stato letteralmente preso a sassate.

Per giungere ai drammatici fatti dei primi di maggio: l'omicido della bambina da parte delle truppe italiane ad Heart e la strage di Bala Buluk nella quale hanno perso la vita, secondo i funzionari governativi dei villaggi colpiti più di 145 civili, mentre per le autorità militari USA e afghane si tratta di un numero imprecisato di morti seppelliti in fosse comuni.

E’ evidente che nell’Afghanistan odierno si è scelto di mettere in secondo piano il lavoro per la ricostruzione di un sistema democratico e per la salvaguardia dei diritti umani, generando un’inevitabile escalation di violenza, di corruzione e di generale instabilità; a ciò si aggiunge che i Talebani, sfruttando l’atteggiamento ambiguo ed arrendevole assunto dal governo afghano e dei suoi alleati internazionali, si sono straordinariamente rafforzati.

In un’intervista datata 21 aprile 2009, il Ministro Frattini ad una domanda inerente le strategie che il governo italiano ha intenzione di attuare in Afghanistan, si è espresso in questi termini: “L’Italia sta facendo moltissimo in Afghanistan, nelle settimane scorse abbiamo annunciato un ulteriore incremento militare di truppe - 240 unità, più aerei e elicotteri - nell’ambito della missione Isaf della Nato oltre a rafforzare l’assistenza di ricostruzione e sviluppo nella regione di Herat. Con l’iniziativa “Afghanistan-Pakistan” riguardante le attività di cooperazione transfrontaliera e con la sessione di ‘outreach’ dell’incontro dei ministri degli Esteri G8 a fine giugno a Trieste, pensiamo di apportare un contributo davvero significativo che ci viene del resto costantemente riconosciuto dal presidente Karzai».

Da queste parole si deduce facilmente che il governo persiste nel favorire una soluzione militare che esclude ogni ragionevole altra forma di sostegno e di intervento.

Per noi continua, invece, l’urgenza di un confronto per trovare insieme modalità “altre”, azioni, messaggi da trasmettere all’opinione pubblica nei giorni del 25-27 Giugno


A Sud Friuli Venezia Giulia
Ecologia e Cooperazione Onlus
fvg@asud.net
+39 3334883620
www.asud.net

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Venerdì 29 maggio – ore 18.00

Presentazione

mobilitazione antimilitarista

Afghanistan, Iraq, Balcani, Libano, Congo, Somalia, Sudan: questi sono solo alcuni dei paesi nei quali sono presenti truppe militari italiane impegnate direttamente o indirettamente in veri e propri massacri. Sotto il nome di operazioni umanitarie o di peace-keeping l'Italia difende – manu militari – gli interessi di industriali e multinazionali. Con termini quali “guerra umanitaria” o “lotta al terrorismo” la retorica democratica nasconde speculazioni consumate a scapito di migliaia di vite. Lo stesso esercito che massacra civili in altre parti del mondo oggi viene usato anche per sedare e reprimere situazioni di lotta, come è successo in Campania e succederà dovunque vi sia una minaccia per “l'ordine pubblico”: stiamo assistendo ad un palese ed esponenziale aumento della militarizzazione della società. Sul fronte esterno così come in quello interno la guerra ritorna ad essere il mezzo più adatto, per le grandi potenze economiche, di gestione della società attuale. Matterello è un paesino situato a pochi chilometri di distanza da Trento dove si vuole costruire una nuova base militare in cui stanziare armamenti e truppe da utilizzare in questi scenari di guerra. Su un territorio di 30 ettari di campagna si vuole edificare una vera cittadella militare in grado di ospitare 1600 soldati di professione, fornita di alloggi, sala convegni, cinema, officine, armerie, poligono, con una consistente area ( oltre il 30% ) sottoposta al segreto militare.
Durante l'iniziativa si affronteranno questi argomenti in modo più dettagliato e si illustrerà l'idea di un campeggio antimilitarista previsto per fine giugno in Trentino. Alcuni anarchici di Rovereto e Trento verranno a presentare la mobilitazione contro la costruzione di questa base.
A seguire dibattito. Info: 3206244289 (Patrick)


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Venerdì 29 maggio – ore 19.00

Presentazione del documentario dedicato a Zigaina e Pasolini

I DUE FIUMI di Mauro Tonini
ore 19:00 prima proiezione ore 20:00 rinfresco ed incontro con il regista

ore 21:00 seconda proiezione presso


Via dei Capitelli, 6563b Trieste
Il video documentario di Mauro Tonini, storico dell'arte, è dedicato al pittore friulano Giuseppe Zigaina e alla sua intensa amicizia con Pier Paolo Pasolini, ricca di collaborazioni e intrecci artistici. L'autore, Mauro Tonini, così ci descrive il suo lavoro: "Tutto è partito dai quadri di Giuseppe Zigaina che mi hanno parlato con forza sorprendente della sua e mia terra, fin dalla prima volta che li ho visti. Io volevo guardare in faccia quest'uomo che racconta il Friuli e dentro questa terra la sua storia e i suoi sogni. E nella mia ignoranza del mondo volevo anche la sua benevolenza, perché non mi manca da mangiare, ma mi manca l'àncora che legava gli uomini di un tempo alla loro vita. L'idea di questo film è nata dall'amore per l'arte, dal legame con questa terra, e dalla confusione del mondo. Con questi sentimenti ho suonato alla porta di un uomo vecchio, e di un altro mondo. Giuseppe Zigaina mi ha spiazzato perché non ha voluto parlare di pittura ma di quel mondo che la sua pittura rappresenta, il mondo del mito, raccontandomi una storia. Questo documentario è il ritratto di un uomo di un altro tempo che parlando del suo mondo parla del mio. Io ho restituito con tutta la sincerità che mi è concessa il mio stupore, di fronte a una storia eccezionale. Questo è il mio contributo al film, che è fatto di una lunga intervista: il suo racconto, intimo ed epico insieme." DDSTAFF staff@ddmagazine.it

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Sabato 30 maggio - ore 17.00

CENTO BAMBINI SALVATI DALLA STRADA
Incontro con Judith Valle cofondatrice del progetto “Casa dos sonhos” a Santa Rita, Paraiba, Brasile Judith Valle illustrerà il progetto inaugurato nel 2003 e che ospita un centinaio di minori tra 3 e 18 anni, il 60% dei quali soffre di problemi legati alla malnutrizione (malattie come il rachitismo e le dermatiti) e ha gravi problemi di apprendimento. Quasi tutti hanno avuto esperienze di violenza, droga e abuso sessuale. L’incontro viene organizzato dai referenti per Trieste della fondazione ONLUS “Aiutare i Bambini”

(www.aiutareibambini.it)

Per info : 339 3898944





via madonna del mare 7/a
34124 trieste
tel/fax 040300021
aperto dalle 10 alle 24

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