venerdì 15 maggio 2009

Storie clandestine - di e con Saverio Tommasi

Il fine dei Cpt - Centri di Permanenza Temporanea, oggi ribattezzati Centri di Identificazione ed Espulsione - è identificare gli stranieri intercettati sul territorio italiano privi di regolare permesso di soggiorno in vista del rimpatrio.
Il risultato sono persone immigrate rinchiuse nelle gabbie di Lampedusa, Trapani, Torino o nell'ex via Corelli a Milano - nei quasi venti centri presenti sul territorio nazionale - persone private dei più elementari diritti a causa di un'istituzione totalizzante com'è quella dei Cpt/Cie.

Troppo spesso gli immigrati sono considerati, anche nel nostro paese, numeri buoni per statistiche televisive, quando non proprio ignorati. Persone la cui speranza di permanenza nel nostro paese è legata al possesso di un contratto di lavoro: gli "utili" possono rimanere, gli altri diventano clandestini, inutili ingombri da espellere prima possibile.

Lo scopo dello spettacolo è raccontare - attraverso le parole del protagonista: Alì Mohammed Assad, interpretato da Saverio Tommasi - le vicissitudini e i soprusi cui sono costretti gli extracomunitari nei loro viaggi di migrazione.

Storie clandestine rappresenta una sintesi drammatica della vasta problematica connessa al tema dell'immigrazione: vicende e situazioni che fanno emergere - con spregiudicata chiarezza sorretta da rigorosa documentazione - la distanza che intercorre fra le dichiarazioni di principio e gli attestati di solidarietà nei momenti più tragici, alle quotidiane esperienze cui invece gli immigrati sono costretti a sottostare.

Il rigore dello spettacolo non impedisce l'emergere di aspetti ironici e di intensi momenti di graffiante comicità.
Si ride, anche se la risata è amara e non liberatoria.

Uno spettacolo concepito non per fornire soluzioni, ma instillare dubbi.

Un teatro povero, che utilizza pochi accorgimenti tecnici e oggetti scenografici principalmente di uso comune.

Un teatro che parla di persone, un teatro popolare perché fatto per il popolo, cioè per tutti.
Saverio Tommasi

Visita il sito: www.saveriotommasi.it

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