19.06_18.07.2009
Udin&Jazz 2009
RE_EVOLUTION - CUBA 59_09
Martedì 23 giugno, a Tricesimo in Piazza Ellero (o, in caso di maltempo al Teatro Garzoni) alle ore 21.00
in scena il Doline Trio (Zlatko Kaučič, batteria e percussioni, Saadet Türköz, voce, Giovanni Maier, contrabbasso)
A chiusura della sezione itinerante di Udin&Jazz, martedì 23 giugno, a Tricesimo in Piazza Ellero (o, in caso di maltempo, al Teatro Garzoni) va in scena il Doline Trio (Zlatko Kaučič, batteria e percussioni, Saadet Türköz, voce, Giovanni Maier, contrabbasso), una formazione trans-nazionale che nel jazz sperimentale trova la sua cifra caratteristica.
Leader e fondatore dell’ensemble è il percussionista sloveno Zlatko Kaučič: originario di Postojna, Kaučič comincia a suonare diciassettenne in Italia con un gruppo di Udine, gli Upupa. Nel 1975 si trasferisce in Svizzera, dove rimarrà per due anni, e dove, tra gli altri, collaborerà con Irene Schweitzer, Radu Malfatti, Peter Frei, Allen Blairman e Duško Goykovich. In seguito si sposta in Spagna, a Barcellona, dove vivrà per sei anni. Nel paese iberico Kaučič suona sia in vari jazz festival che nei club; in questi anni collabora con musicisti come Tete Montoliu, Kenny Wheeler, Paul Stocker, Steve Lacy, Mike Osborne, John Lewis. Nel 1984 si trasferisce nuovamente, questa volta ad Amsterdam. Nella città olandese suona sia con i più importanti jazzisti legati alla scena dell’avanguardia europea come Misha Mengelberg, Sean Bergin, Michael Moore, ma anche con Paul Bley, Essiet Okun Essiet, Paolo Fresu, John Pattitucci. Nel 1992 ritorna in Slovenia, dove comincia a collaborare a vari progetti con nomi di primo piano del jazz mondiale, da Paul Bley a Steve Lacy, da Chico Freeman ad Enrico Rava, da Gianluigi Trovesi a Kenny Wheeler, da David Binney a Marc Ribot, da Albert Mangelsdorff ad Alexander Balenescu, da Javier Girotto a Paul McCandless, da Trevor Watts a Peter Brotzmann, da George Cables ad Antonio Marangolo, da Gianni Basso a Jean-Luc Cappozzo. Nel corso della sua carriera il batterista sloveno ha inciso oltre trenta dischi, nei quali appaiono tra gli altri Paul Bley, Peter Brotzmann, Louis Sclavis, Trevor Watts, Steve Lacy, Albert Mangelsdorff, Alexander Balenescu, Paul McCandless.
Saadet Türköz è nata a Istanbul e vive attualmente a Zurigo. Vista la pressione politica del governo cinese nei confronti del popolo turco del Turkestan dell’est (Regione autonoma del Uyghur) i suoi genitori si trasferirono a Istanbul dove si stabilirono come rifugiati kazachi. Hanno comunque trasmesso a Saadet la ricca tradizione orale e musicale delle montagne dell’Asia centrale. A vent’anni Saadet, lascia Istanbul per raggiungere la sorella in Svizzera, dove ha scoperto un nuovo ed eccitante mondo di musica: free jazz, improvvisazione e una apertura verso la sperimentazione che si affiancò al suo approccio imparziale delle tradizioni musicali delle sue origini. Nelle improvvisazioni come nelle performances di canzoni turche e kazache cerca di trasformare la memoria. Cerca di evocare luoghi e atmosfere attraverso il significato della voce e della musica che trascende dai confini culturali. La memoria è in ogni luogo identica, non mutabile, ma l’espressione differisce: la percezione individuale sviluppa una impressione personale della vita culturale. Ha collaborato, tra gli altri, con: Elliot Sharp, Eyvind Kang, Peter Kowald, Gianni Gebbia, Ikue Mori, Okkyung Lee, Mark Dresser, Fred Frith, the Black Sea Trio, Larry Ochs, Carl Stone, Xu Feng Shia, Peggy Lee, Alex Cline, Brent Arnold, Yagi Michiyo, Makigami Koichi.
Giovanni Maier è un contrabbassissta delle nostre terre : diplomatosi a Trieste è oggi tra i più quotati strumentisti jazz a livello internazionale : dal 1991 partecipa ai Seminari Jazz di Siena e ai Workshop con Roscoe Mitchell e Muhal Richards Abrams. Nel 1995 partecipa alla realizzazione della Colonna Sonora (musiche di Tononi) del film Ketchup, che ha ricevuto il I° Premio al Festival di Venezia nella sezione Cortometraggi. Nel 1996 ha partecipato ad una conduction di Butch Morris al Teatro Podewil di Berlino. Ha collaborato con l'orchestra del Teatro "Giuseppe Verdi" di Trieste e al Laboratorio Lirico di Alessandria ed è stato selezionato per la partecipazione all'Orchestra Internazionale di Alpe Adria. Ha partecipato alla realizzazione dello spettacolo Ragazzi Selvaggi, balletto su musiche di Enrico Rava e coreografie di North, tenutosi nei teatri di Rovigo e Treviso in prima mondiale con la partecipazione di Tony Scott e dell'Orchestra Sinfonica del Teatro Sociale di Rovigo. Ha inoltre suonato con molti musicisti di fama internazionale: Enrico Rava, Gianluigi Trovesi, Cecil Taylor, Han Bennink, Franco D'Andrea, Tim Berne, Ernst Reijseger, Willem Breuker, Tristan Honsinger, Wolter Wierbos, Massimo Urbani, Giancarlo Schiaffini, Carlo Actis Dato, Antonello Salis, Maria Pia De Vito, Daniele Cavallanti, Naco, Richard Galliano, Ellen Christi, Laura Culver, Sean Bergin, Roberto Gatto, Tony Scott, Lauro Rossi, Umberto Petrin, Stjepko Gut, Yves Robert, Paolo Damiani, David Shea. Ha suonato in numerosi festival e rassegne sia in Italia che in molti paesi stranieri. Fa parte stabilmente dei gruppi Rava Electric Five, Italian Instabile Orchestra, Gianluigi Trovesi nonet, Italian String Trio, Nexus, Quatuor, Claudio Lodati Vocal Desires, Daniele Cavallanti Quartet, Umberto Petrin Trio, Lauro Rossi Quartet, Ettore Fioravanti Belcanto, Open Sound Ensemble.
Attualmente sta sviluppando un proprio progetto di contrabbasso solo nel quale esplora le possibilità espressive del proprio strumento. Parallelamente conserva il rapporto con la tradizione pilotando un quintetto (nel quale è presente il trombonista Lauro Rossi ed il trombettista Luca Calabrese) che prevede l'esecuzione di musiche legate agli albori del jazz (New Orleans, Ragtime, Dixieland, ecc.). Di recente ideazione il progetto Mosaic Orchestra, formazione ad organico variabile che affronta un repertorio variegato che spazia dal jazz delle origini (per esempio Jelly Roll Morton) fino ai classici del rock (King Crimson) per arrivare a composizioni originali e libere improvvisazioni. E' stato votato come uno dei dieci migliori nuovi talenti dell'anno 1996 dai critici della rivista "Musica Jazz".
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