Non si fa in tempo ad avere paura è una sorta di personalissimo viaggio all'inferno, cadenzato intorno allo svolgersi di tre ampi lavori, che hanno impegnato l'artista dal 2005 a oggi.
Il primo di questi, Tunnel, realizzato con Antonio Fortugno tra il 2005 e il 2006, si occupa degli spazi artificiali delle gallerie stradali, luoghi di attraversamento spesso quasi invisibili dal chiuso delle automobili, che in queste fotografie rivelano la loro grande e nascosta potenza visiva.
Orridi, del 2007, mostra come ambienti naturali rimasti sconosciuti o non frequentati per secoli siano oggi domati e facilmente percorribili: proprio l'interazione tra l'attuale facilità di accesso e il carico storico e simbolico di queste abissali formazioni rocciose è rappresentata nelle fotografie di Luca Andreoni con la grande precisione che contraddistingue il suo lavoro.
Un rigore che si traduce in cruda e affascinata contemplazione anche nel terzo lavoro che chiude la serie: Crepacci, iniziato nel 2008 e ancora in corso, ci conduce nelle profondità di luoghi estremi e mutevoli, dominati dal colore blu (come già i Tunnel erano dominati dal rosso, e gli Orridi dal verde) e dalla suggestione metaforica di formazioni completamente naturali e pressoché aliene, dove la presenza umana è un incidente non previsto, terribile - accompagnata però dalla rivelazione di bellezze evocative e straordinarie, lontane nella loro fragile e ghiacciata perfezione.
Non si fa in tempo ad avere paura pone severa attenzione agli aspetti emozionali, simbolici e inconsci che ci possono essere trasmessi nell'interagire con luoghi di tale forza. Queste immagini gettano uno sguardo sull'invisibile, sullo sconosciuto, sia all’interno sia al di fuori di noi stessi. Attente dunque soprattutto agli aspetti evocativi e simbolici dei luoghi, le fotografie di Luca Andreoni gettano un ponte tra suggestioni romantiche e incisività contemporanea, tra evocazioni poetiche e rigori progettuali.
I tre lavori, Tunnel, Crepacci e Orridi sono qui esposti per la prima volta assieme. Singole opere di ogni tema sono presenti in importanti collezioni pubbliche e private.
Luca Andreoni, nato a Sesto San Giovanni (MI) dove vive e lavora, attualmente è presente alla XXIII Premio Nazionale Arti Visive Città di Gallarate, Terzo paesaggio. Fotografia italiana oggi, alla GAM di Gallarate (VA).
Tra le numerose mostre personali e collettive ha esposto a Paris Photo, Parigi; alla Deutsche Bank a Milano; al Centro per l’Arte Contemporanea L. Pecci di Prato; all’esposizione T1–Torinotriennale tremusei, della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo con Castello di Rivoli e la GAM di Torino; a Villa Manin Centro d’Arte Contemporanea, Codroipo (UD) e alla collettiva di inaugurazione della nuova sede della stessa 3g Arte Contemporanea, in coppia con Antonio Fortugno.
Il primo di questi, Tunnel, realizzato con Antonio Fortugno tra il 2005 e il 2006, si occupa degli spazi artificiali delle gallerie stradali, luoghi di attraversamento spesso quasi invisibili dal chiuso delle automobili, che in queste fotografie rivelano la loro grande e nascosta potenza visiva.
Orridi, del 2007, mostra come ambienti naturali rimasti sconosciuti o non frequentati per secoli siano oggi domati e facilmente percorribili: proprio l'interazione tra l'attuale facilità di accesso e il carico storico e simbolico di queste abissali formazioni rocciose è rappresentata nelle fotografie di Luca Andreoni con la grande precisione che contraddistingue il suo lavoro.
Un rigore che si traduce in cruda e affascinata contemplazione anche nel terzo lavoro che chiude la serie: Crepacci, iniziato nel 2008 e ancora in corso, ci conduce nelle profondità di luoghi estremi e mutevoli, dominati dal colore blu (come già i Tunnel erano dominati dal rosso, e gli Orridi dal verde) e dalla suggestione metaforica di formazioni completamente naturali e pressoché aliene, dove la presenza umana è un incidente non previsto, terribile - accompagnata però dalla rivelazione di bellezze evocative e straordinarie, lontane nella loro fragile e ghiacciata perfezione.
Non si fa in tempo ad avere paura pone severa attenzione agli aspetti emozionali, simbolici e inconsci che ci possono essere trasmessi nell'interagire con luoghi di tale forza. Queste immagini gettano uno sguardo sull'invisibile, sullo sconosciuto, sia all’interno sia al di fuori di noi stessi. Attente dunque soprattutto agli aspetti evocativi e simbolici dei luoghi, le fotografie di Luca Andreoni gettano un ponte tra suggestioni romantiche e incisività contemporanea, tra evocazioni poetiche e rigori progettuali.
I tre lavori, Tunnel, Crepacci e Orridi sono qui esposti per la prima volta assieme. Singole opere di ogni tema sono presenti in importanti collezioni pubbliche e private.
Luca Andreoni, nato a Sesto San Giovanni (MI) dove vive e lavora, attualmente è presente alla XXIII Premio Nazionale Arti Visive Città di Gallarate, Terzo paesaggio. Fotografia italiana oggi, alla GAM di Gallarate (VA).
Tra le numerose mostre personali e collettive ha esposto a Paris Photo, Parigi; alla Deutsche Bank a Milano; al Centro per l’Arte Contemporanea L. Pecci di Prato; all’esposizione T1–Torinotriennale tremusei, della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo con Castello di Rivoli e la GAM di Torino; a Villa Manin Centro d’Arte Contemporanea, Codroipo (UD) e alla collettiva di inaugurazione della nuova sede della stessa 3g Arte Contemporanea, in coppia con Antonio Fortugno.
Intimo e privato viaggio all'inferno, cadenzato intorno a tre lavori che hanno impegnato l'artista dal 2005 a oggi: Tunnel, realizzato con A. Fortugno tra il 2005 e il 2006, Orridi, del 2007, e Crepacci, iniziato nel 2008 e ancora in corso. I lavori compaiono per la prima volta assieme.
Luca Andreoni
Luca Andreoni
3G ARTE CONTEMPORANEA
Via Della Rosta 44 - UDINE
info@3garte.com
www.3garte.com
da martedì a sabato ore 16-20
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