suoneremo della buona musica all' angolo bar del circolo
dove i nostri roker in residenza qui al PropitQmò
risaneranno sicuramente le vostre energie
con brani d'atmosfera, improvvisazioni
ed espressione sonora.
INGRESSO LIBERO nella sala del Circolo Operaio Tessera obbligatoria, invece, per l'occasione gratuita per accedere al Bar del Circolo Operaio gestito dall'associazione PropitQmò
CON UNO SGOMBERO!!Giovedì 10 dicembre 2009 i carabinieri hanno apposto i sigilli al Centro Sociale Autogestito di Udine, con il pretesto di un “sequestro preventivo” dell'edificio che non si giustifica in nessun modo sul piano giuridico, dato che il processo per l'occupazione del Centro Sociale è ancora in corso e le Ferrovie non hanno mai richiesto alcun sequestro.
È fin troppo chiara la volontà politica di chiudere la bocca ad uno spazio che da 22 anni lotta per una nuova cultura autogestita ed è sempre stato in prima fila nella difesa dei diritti delle donne, dei migranti, del territorio e dell'ambiente (non ultima la battaglia NO TAV), che si è sempre battuto contro il militarismo ed ogni forma di oppressione.
Carabinieri e Digos hanno agito approfittando della riunione del Movimento Studentesco e intimidendo pesantemente alcuni studenti che si trovavano nei locali (e che ora vengono riconvocati in caserma per accertamenti). Non è il primo tentativo di fermare la protesta studentesca: solo alcuni giorni fa due studenti del Liceo Marinelli si erano visti recapitare un decreto penale di condanna per la pacifica occupazione della scuola nell'ambito delle proteste contro il decreto Gelmini nel 2008. Nonostante l'occupazione
non fosse stata ostacolata dal preside, schieratosi con gli studenti, è diventata pretesto per una azione repressiva unica in Italia.
Evidentemente Carabinieri e Magistratura di Udine vogliono apparire i primi della classe nel clima di pesante repressione che si va sviluppando in tutta Italia fino a configurare una forma sempre più palese di fascismo.
Sembra la messa in pratica del disegno cominciato con la "strategia della tensione" proprio 40 anni fa con la strage di Stato di piazza Fontana.
E' necessario mobilitarsi più che mai in difesa della libertà di espressione e di organizzazione.
CORTEO CONTRO OGNI REPRESSIONE E SGOMBERO E SIGILLAMENTO !!!!!!!!
Concentrazione in via Scalo Nuovo(di fronte al C.S.A., laterale di viale Ferriere, dietro distributore e Eurospar) dalle ore 15
Partenza stimata per le ore 15:30/16..
MANIFESTIAMO TUTTI A UDINE CONTRO SGOMBERI E REPRESSIONE
il 12 dicembre 2009 ore 19.00 in Rifugio ci sarà un incontro con Cheyenne Daprà.
Nata in Baviera, Cheyenne ha frequentato la scuola steineriana di Wangen e ha lavorato come pastora vagante nella Foresta Nera e per quattro anni in Svizzera, con esperienze di pascolo primaverile, autunnale ed in alpeggio. Dal 2001 vive in Val di Rabbi dove pascola il suo gregge per la cura ed il mantenimento del paesaggio, grazie ad una convenzione con il Comune; si tratta di una delle prime iniziative di questo tipo in Italia. La costruzione dei recinti, la cura delle malattie delle pecore, le transumanze nella valle, il pascolo in solitudine e l'incontro con gruppi di turisti scandiscono l'estate di Cheyenne. La natura e la libertà. Il lavoro e le scelte. Gli sguardi e i silenzi, nelle immagini e nei racconti di una giovane pastora.
Ecco uno spezzone dal trailerdel film documentario Cheyenne, trent'anni, di Cheyenne Daprà, Marco Romano, Michele Trentini (regia M. Trentini).
La festa la facciamo al nostro caro socio Manu Toras! ... il suo compleanno, ma un occasione per trovarci, quindi, cari soci, se riuscite a venir fin qua su, (non è poi così faticoso e difficile), venite che stiamo un pò insieme e Manu ci farà ascoltare le sue ultime produzioni musicali in anteprima (presto uscirà una sua importante produzione musicale in CD). Quindi, ASCOLTATE BENE, tutti i soci della nostra associazione culturale PropitQmò e gli AMICI di Manu Toras, sono invitati per far festa insieme ... propitqmò!!!
Avremo, spero, anche l'occasione di illustrarvi i nostri progetti per il prossimo futuro.
Ringraziamo di cuore Daniela Salton per averci mandato le foto del suo imporatante servizio fotografico sulla terza edizione del Festival del Circo Contemporaneo in Valcolvera svoltosi lo scorso fine Luglio 2009 come spettacolo itinerante tra i meravigliosi borghi nel comune di Frisanco. E' così che vogliamo ringraziare tutti gli artisti che vi han partecipato con splendido impegno e simpatia sooto la direzione di Roberto Magro. Con la speranza che un così eccezzionale evento si possa ripetere anche nel 2010, con la vostra energia, allegria e vitalità che trasmettete, Vi salutiamo con grande riconoscenza, associazione culturale PropitQmò... mandi fantats, a riviodisi!
noi agevoliamo la libertà di pensiero e cultura per non agevolare la formazione della mentalità sottomessa"
L'intolleranza fa male alla democrazia, la mancanza di rispetto e un gran segnale di ignoranza, se è questo che ci siamo meritati allora è ora di dare un segno che noi non ci stiamo, e che se impongono il regime, sappiano che avranno nuovamente la RESISTENZA!
Prima sono venuti a prendere gli zingari, e noi non abbiamo protestato perché non eravamo zingari; poi sono venuti a prendere gli ebrei, e noi non abbiamo protestato perché non eravamo ebrei; poi sono venuti a prendere i comunisti, e noi non abbiamo protestato perché non eravamo comunisti; poi sono venuti a prendere gli omosessuali, e noi non abbiamo protestato perché non eravamo omosessuali; infine sono venuti a prendere noi, e non c'era più nessuno capace di protestare. (liberamente ispirato a una poesia di Martin Niemöller)
Saranno lanciate una petizione e l’iniziativa "io agevolo"
Martedì 3 Novembre 2009,
UDINE - (Pt) Rototom Sunsplash ha trovato alleati di ogni versante culturale e politico: da Ignazio Marino a Debora Serracchiani, da Beppino Englaro a Giuliano Giuliani ma anche il consigliere regionale del Pd Giorgio Baiutti, il segretario regionale di Rc Kristian Franzil, il radicale Gianfranco Leonarduzzi, il consigliere provinciale Cristiano Shaurli, l’ex-assessore regionale Roberto Antonaz, per finire col sindaco di Udine Furio Honsell. E mentre anche Moni Ovadia auspica che la vicenda abbia una svolta positiva, essa diviene oggetto pure di un’interrogazione presentata dai parlamentari Rita Bernardini e Marco Perduca, mentre già in Regione una richiesta di chiarimento è stata rivolta da alcuni consiglieri (primo firmatario Baiutti). È una battaglia su più piani quella che si annuncia. Innanzitutto Rototom prepara un collegio di difesa composto da avvocati di fama nazionale per affermare il principio di pulizia del Sunsplash ma anche “l’illogicità della Fini-Giovanardi nei punti contestati”. «Sarà lanciata una mobilitazione con petizione sul sito fuoriluogo.it e l’iniziativa “io agevolo” portata avanti ironicamente, per significare che l’agevolazione determinata dal festival non ha riguardato stupefacenti ma dialogo fra culture, libertà di pensiero, stampa, espressione e tanti altri diritti civili». Infine una manifestazione/concerto venerdì 13, in piazza Matteotti, a Udine, “Non processate Bob Marley”: «Dalle 18, sul palco, molti artisti e intellettuali che dimostreranno con arte e pensiero che di Sunsplash, in Friuli o altrove, c’è davvero bisogno».
Proiezione del filmato sui borghi di Poffabro e Valdestali
Regia di Guglielmo Zanette
Durata complessiva dell’evento: 90 minuti.
Scheda tecnica libro:
Titolo del libro: La Leggenda del Borgo
Nome autrice: Aysegul Turker Zanette
Editore: Naonis Edizioni - Pordenone
Anno: 2009.
Prima edizione: gennaio 2009
Seconda edizione: marzo 2009
Formato del libro: 13 x 18 cm
Numero di pagine: 103
Prezzo: 11,00 euro
ISBN: 978-88-904073-5-2
L’illustrazione a colori, che compare nella copertina del libro, è di Alessandra Cimatoribus.
La foto della scrittrice è stata realizzata da Maurizio Brusadin-Fotoimmagine Pordenone.
Sinossi:
Il ritorno di Giulia al borgo della sua infanzia è l’occasione per incontrare Ayako, una misteriosa donna che ha lasciato il Giappone per ricominciare una nuova vita alle pendici delle montagne friulane. L’incontro fra due donne, lontane nel tempo ma vicine nei ricordi, ci porterà in un mondo fiabesco dove tutto sembra vero e nulla è impossibile
Ambientazione della storia:
Il romanzo è ambientato a Valdestali, un minuscolo borgo alle pendici delle montagne friulane, dove vivono artisti e scultori. La zona della Val Colvera è rinomata per i suoi magnifici borghi, fra cui Poffabro, eletto “Borgo più Bello d’Italia” nel 2002. Vedi breve filmato su www.youtube.com/watch?v=JFu2V_WhkHI
Biografia dell’autrice:
Aysegul Turker Zanette è una scrittrice turca, nata a Francoforte. Dopo la laurea in Economia e Commercio alla Università di Istanbul ha lavorato come interprete di italiano, turco e giapponese. Ha esordito nel 1996, conducendo un famoso programma radiofonico di Istanbul, intitolato: ‘Il treno dei sogni’. Attualmente vive in Italia, a Pordenone. “La Leggenda del Borgo” è il suo primo romanzo. Il suo sito: www.aysegulturker.com
Estratto dal primo capitolo del libro:
A Valdestali non ci si può perdere. Ogni strada termina in un borgo e di notte le stelle sono così vicine che si può andare avanti come facevano una volta i marinai. Avevo imparato i nomi di quelle stelle quando mio papà iniziò a farmele vedere, lassù, in mansarda. La prima volta avevo cinque anni. Era una chiarissima notte di luglio e lui, regolando alla mia altezza il telescopio, mi aveva aperto davanti agli occhi un mondo magico. Soprattutto la luna, mi attirava come una calamita. Chissà se questa notte ci sarà la luna…
Indirizzo della Casa editrice:
Naonis Edizioni Piazza xx settembre 13 - 33170 Pordenone
Vista da qui l’Africa dà l’impressione di un continente uguale a se stesso dal punto di vista territoriale e culturale. Una grande terra invasa da guerra e fame o un luogo esotico per vacanze e safari.
Una delle cause di questa immagine stereotipata è la cattiva informazione che portano i mezzi di comunicazione. Giornali e televisione parlano poco dell’Africa e quando ne parlano ne fanno un uso superficiale e distorto.
Quest’anno l’Ottobre Africano vuole evidenziare le ricchezze presenti nel Continente Nero, vuole parlare delle moltitudini di culture ed umanità che lo caratterizzano. Conoscere le idee e le esperienze che in gran parte dell’Africa stanno nascendo e si stanno sviluppando, scoprire realtà che normalmente non vengono messe in luce, aiuta a capire meglio una terra e i suoi popoli.
Il Festival vuole essere portatore di un nuovo sguardo, uno sguardo libero da immagini precostituite e se lo sguardo è libero più facili sono gli incontri tra gli uomini.
Raccontare il continente africano nella sua pluralità e nella sua diversità.
Joibe 8/10 Lavarian: sale civiche, h. 21.00 Viaç a scjavaçâ la gnot Spetacul di teatri cjançon su cinc secui di vite musicâl in Friûl di Stefano Montello Vôs, musichis e cjants di Stefano Montello e Cristina Mauro Radiodram in 4 puntadis su Radio Onde Furlane (90 mhz, www.ondefurlane.eu) la sabide a lis 08.30
Prime puntade il 26 di setembar pe Zornade Europeane Des Lenghis cul contribût dal SILCE (Servizi Identâts Linguistichis e Coregjonâi tal Forest de Regjon Friûl V.J.)
sabide 10/10 Tendon Festintenda, h. 21.00 Concierts di Fîl & Fiar (crossover) Francis And The Phantoms (dark punk, vincidôrs dal Premi Friûl 2008) NotOnlyNoise (suns e rumôrs electronics)
domenie 11/10 Aree Festintenda, da lis h. 14.00 Tal prât: Concierts e teatri di Cameramia (pop rock sperimentâl) Brown And The Leaves (pop folk acustic) Erica Benfatto Sgorli de levada (puisie cantade del viu par bisiàc) TNF (Teatri Nazionâl Furlan) Bire Su Pluton di Massimo Govetto Grup Di Danze PiccoloTeatro Città di Udine Giro–Vago coreografie di Nicoletta Casarsa Tal bunker: Instalazion di Oreledigneur Tal prât: Instalazion di Pablo A. Garelli
Dal 8 al 11 ottobre torna Cormôr Salvadi a Mortegliano: teatro, musica sperimentale, rock friulano, poesia ed installazioni a cura de Il Cantîr
Il circolo culturale Il Cantiere di Mortegliano, conosciuto soprattutto per Festintenda, uno dei più longevi festival rock della regione propone ogni anno anche Cormor salvadi, prendendo il nome dal fiume che passa a Mortegliano accostato al salvadi (selvaggio) riferito ad una certa scena creativa friulana. Si tratta di una rassegna che ogni anno si propone come vetrina di quanto si muove nella cultura friulana, messo a confronto con altre lingue e linguaggi artistici. Lo spirito è quello di indagare le potenzialità di una lingua minoritaria nei campi artistici della musica, del teatro, della letteratura ricercando soprattutto quelle esperienze che sperimentano linguaggi e connessioni nuove ed inedite. Per questo accanto agli eventi artistici si affianca una collana editoriale che ha fatto conoscere al pubblico alcune delle esperienze più stimolanti della cultura friulana contemporanea. Il romanzo picaresco “Donald dal Tiliment” di Stefano Moratto, oggetto di una folgorante riduzione radiofonica trasmessa tempo fa dalla Rai regionale, i dischi dei poeti Trastolons, Fabian Riz, Raff BB Lazzara e Lussia di Uanis, e poi ancora fumetti, libri illustrati per bambini ed altro.
La rassegna si aprirà giovedì 8 ottobre, nella sala civica di Lavariano alle ore 21.00 con Viaç a Scjavaçâ la gnot, una piece di teatro canzone di Stefano Montello e Cristina Mauro, il nucleo creativo del gruppo musicale FLK, alle prese con la storia musicale del Friuli. Da Giorgio Mainerio a Ermes di Colloredo, dale vilotte a Pasolini, da Dario Zampa a Giorgio Ferigo fino ai Mitili FLK, accompagnati dal raccontare colto di Stefano Montello e dalla voce raffinata e sensuale di Cristina Mauro.
Le seguenti due serate di venerdì 9 e sabato 10 ottobre saranno dedicate alla musica, nel tendone di Festintenda a Chiasiellis con inizio alle ore 21.00. Il primo appuntamento, curato dall’associazione Hybrida, è con Lucky Dragons e Terrible Eagle dagli Stati Uniti, due ensemble sperimentali e molto considerati dalla critica. I primi fautori di una musica ipnotica con richiami etnici indefinibili, i secondi più vicini ad una forma di psichedelica elettronica. Chiuderà il concerto l’ormai collaudato e richiestissimo Hybrida sound system, dj set friulano di suoni e visioni. Il secondo appuntamento invece è dedicato alla musica friulana, nella sua accezione più rock. In scena i Fîl e Fiar, con il loro crossover funkmetal e la eccelente frontwoman Moira Misson per presentare il cd “Platimi”, frutto della collaborazione con il poeta Massimo Govetto. A seguire Francis and the Phantoms, vincitori dell’ultima edizione del Premi Friûl, che a loro volta presenteranno il cd che porta il loro stesso nome. Un lavoro denso di sonorità dark punk con una anima letteraria, quella dello scrittore Checo Tam, vincitore di concorsi importanti quali il Premi San Simon, che in questo caso si trasforma in cantante e performer. A chiudere Not Only Noise, dj set di suoni e rumori elettronici e trasmissione di culto per i nottambuli di Onde Furlane.
La rassegna si chiuderà domenica 11 ottobre con il tradizionale happening all’aria aperta, nel prato di Festintenda dalle ore 14.00. Parteciperanno TNF, Teatri Nazionâl Furlan, con l’esilarante lettura scenica “Bire su Pluton” di Massimo Govetto, il gruppo di danza Piccolo Teatro Città di Udine con la coreografia di Nicoletta Casarsa “Giro-vago”, la poetessa in lingua bisiaca Erica Benfatto che presenterà il recente cd di poesia cantata su musica improvvisata “Sgorli de Levada” . Chiuderà il pomeriggio l’emergente Brown and the Leaves, giovane cantautore friulano autore di ballate pop acustiche che sembrano scritte da un Nick Drake infatuato per la bossanova. A Cormôr Salvadi presenterà il suo primo cd “Landscapes” in uscita per Seahorse Recors. Sarà possibile anche vedere ed ascoltare le installazioni di Pablo Garelli e Oreledigneur, che utilizzerà il suggestivo bunker presente nell’area ex militare di Festintenda.
LUCKY DRAGONS (usa - trance world music) Ci sono i concerti normali e poi ci sono le esperienze uniche, per la magia che evocano e per l’irripetibilità che solo il concorrere di certi artisti, luogo e pubblico può generare. Le performance audio-video dei Lucky Dragons sono un invito fuori dagli schemi al contatto e alla relazione con natura e persone, un rito digitale celebrativo della spiritualità umana, una forza primordiale che scardina le convinzioni dell’ascoltatore per condurlo altrove, senza paura. La musica è estatica ed incatalogabile, un fiorire elettronico di creatività libera e beats che aprono uno spiraglio di speranza sul nostro futuro tecnologico. Li edita l’ottima Upset the Rhythm, già etichetta di band culto come No Age e Gowns, mentre appongono entusiasti il loro bollino qualità Centre Pompidou e Transmediale Festival di Berlino. Lo scorso anno è uscito Dream Island Laughing Language che è il diciottesimo progetto musicale che il duo di Los Angeles pubblica in otto anni. Il percorso musicale di Luke Fischbeck e Sarah Rara ha incrociato i ritmi e i suoni di una moltitudine di culture nel tentativo ambizioso e dichiarato di realizzare una nuova World Music che rappresenti la razza multietnica del secondo millennio.
Il nome Lucky Dragons appartiene a un simbolo della cultura antinucleare, è il nome del peschereccio giapponese, Daigo Fukuryu Maru, colpito dalle radiazioni della bomba all’idrogeno nel test nucleare dell’atollo di Bikini nel Pacifico, e la Dream Island del titolo è il luogo dove è ora conservato il relitto. Non c’è alcuna soggezione a tutto ciò che la musica ha prodotto finora, la musica dei Lucky Dragons cancella tutta l’evoluzione degli ultimi duecento anni di musica, non è post-rock ma pre-rock; invero la destrutturazione arcaica dei suoni attinge al percorso di artisti come Stephan Micus, Steve Reich, i primi Kraftwerk, Jon Hassell, David Byrne e Brian Eno, ma assimilando le culture ritmiche primitive attraverso l’uso di strumenti antichi contrapposti a una elettronica deindustrializzata e umanizzata, nel tentativo di cogliere l’elemento primitivo del suono e del ritmo, superando l’atteggiamento di esplorazione che caratterizza tanta world music. www.hawksandsparrows.org www.myspace.com/luckydragons
TERRIBLE EAGLE (usa - psychedelic electro rock)
La serata sarà aperta dai Terrible Eagle, il progetto personale del chitarrista degli Indian Jewelry, collettivo texano di sbandati a espansione continua che sta cambiando faccia alla psichedelia. Messo su un trio di elettronica/chitarra/voce Terrible Eagle si presenta come la faccia sporca dell’electro rock. Fortemente psichedelici e sporchi, utilizzano macchinari vintage, quando non scassati, mischiando l’estetica electro-punk degli anni ’80 con le chitarre distorte, la psichedelia texana e una sana dose di scazzo. Il loro motto è Riot out loud! e il loro live promette scintille. Pensate ai colori del caleidoscopio buttati fuori a random, fuori sequenza, il fluttuare dei suoni dilatati screziati da vecchie drum machines che girano fuori fase con tutto il resto. Non perdeteveli! www.myspace.com/terribleeagle
Riproponendo un ritmo più umano e naturale alla vita
Questa manifestazione nasce daun "desiderio -appetito" di riappropriarsi dei mestieri artigianali come formula creativa dove le mani, la mente e il cuore si uniscono per rendere l'oggetto - opera un pezzo "unico" come ognuno di noi, quindi oggetto di stima e di qualità.
ARTISTI ARTIGIANI
Metalli: Daniele Deotto - Celante di Castelnuovo del Friuli 117 (PN)
Il crea gioielli
L'artigiano stava chino sul tavolo ben concentrato
per aver al fin un buon risultato.
Con mente visionaria e mani decise
un ciondolo incise.
Col cuor era pensato, con la mente sentito
quel bel anello al dito.
La dama di gioielli era ornata che sembrava rinata.
Ma di ben altra fattura sono i Talismani
anche loro fatti con le mani
ed ispirati da pensieri sani.
Il fuoco riscalda il metallo
del Sol e della Luna
per aver buona Fortuna.
E intanto pensava, fra alambicco, lima e martello
come sarebbe stato bello
se tutte le cose fossero fatte con Amore
non ci sarebbe più rancore.
Ho usato l'orificieria come "scusa" per entrare in un micro-mondo sconfinato di forme e fegure, impossibili-possibili, dove poter creare dimensioni di "potere" intese come espressione di vita, feticci del nostro inconscio che parlano all'anima.
Il bello non è, ma appare
___________________________________
Pittura su legno - affreschi
Laboratorio D'Alessi
La Nostra Filosofia
Arte come mezzo profondo di espressione personale di una cultura, di un'epoca. Restauro dell'arte come conservazione di memoria storica, come documento autentico e tangibile delle nostre origini, e del tipo di evoluzione intervenuta nel tempo. Riproduzione dell'arte intesa come nuova "fruibilità" di manufatti altrimenti irraggiungibili, come riappropriazione di valori culturali e formule espressive di grande spessore.
Restauro e Riproduzione forse come tentativo di fermare il tempo, di cogliere un attimo, cullarsi e riposarsi al suo interno, lontano dall'incessante e strenuante inevitabilità dell'accadere.
Bigiotteria - Chiara Martina Jarno Trentin (pseudonimo Chimajarno)
Se per un cuore di metallo servono talismani d’oro, per un cuore pulsante servono oggetti rari che di storia ne hanno vista e vissuta…se per ogni bottone recuperato ho ritrovato i suoi chilometri percorsi e una parte delle parole sentite ogni mia collana è un collage di posti e ricordi…riuso materiali perché quello che mi serve c’è già basta reinventarlo, ricollocarlo, ripensarlo…quello che mi serve è già stato usato da altri mille volte ma mai come decorazione di visi e abiti, mai come regalo per un amore appena nato o pegno per un amore mai passato…io sono solo un tramite tra gli oggetti buttati via e la loro nuova nobile vita, sono la mano che li raccoglie, li pulisce e li porta alla loro nuova storia…non ho scoperto nulla, se non che in questa mia operazione c’è passione e movimento…scaldo vecchi cuori di metallo forse arrugginiti.
Sabato ore 20:00 nel parcheggio di Palazzo Pognici
Il gruppo teatrale TEATRO + si forma nel 2007, all’interno di un laboratorio di teatro organizzato dall’Associazione UISP “Il Progetto” (Pinzano al Tagliamento).
Il laboratorio era finalizzato alla realizzazione di uno spettacolo che valorizzasse il Mulino di Borgo Ampiano.
Lo spettacolo si è svolto nel parco del Mulino il 22 settembre di quell’anno, ma l’esperienza fu così intensa e coinvolgente che i ragazzi, seguiti dal regista Alberto Vale (Forgaria del
Friuli), decisero di proseguire il viaggio insieme.
Ci sono stati dunque altri laboratori, centrati sul teatro di figura e il teatro di strada, su cui si fonda principalmente l’esperienza di Vale, ed altri spettacoli fra cui “Tutto in una notte …”che proponiamo per la manifestazione di Frisanco.
Si tratta di uno spettacolo della durata di circa 50 minuti, da realizzare esclusivamente all’aperto, e che all’interno di tre quadri, propone alcuni elementi tipici del teatro di strada.
I dieci membri della compagnia danno vita alle ombre, a clown, mimi, trampolieri ed acrobati, giocano con il fuoco …. portando in scena una storia magica che ognuno può interpretare a modo suo …
Una storia che fa sorridere, che può far paura … ma che sicuramente stupirà il pubblico con un finale all’insegna dell’emozione…
Domenica alle 17:00 presso la sala del Circolo Operaio, "Luz y Sombra" Associazione Teatro-Maniago presentano uno spettacolo di Flamenco
Tra luce e ombra, bianco e nero, passato e presente un umile omaggio al Flamenco e ad alcuni dei personaggi che ne hanno fatto la storia e che l'hanno reso grande
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Sabato e domenica è visitabile la mostra fotografica "Merhaba Hasankeyf" di Eugenio Novajra presso la Sala del Circolo Operaio
*** "Ho voluto realizzare questi ritratti fotografici degli abitanti di Hasankeyf per cercare di dare un volto attraverso uno sguardo discreto a questa città, antico villaggio sulle sponde del fiume Tigri, nella Mesopotamia assira e bizantina, dove le culture dell’Asia centrale e della Persia incrociavano quelle Europee. Oggi ad Hasankeyf abitano cinquemila persone, per la maggiorparte di origine curda: una comunità che vive come sospesa da quando, nel 1954, nacque il progetto della diga Ilisu, che una volta completata sommergerà Hasankeyf sotto 30 metri d’acqua, ma ad Hasankeyf tutto continua come se nulla dovesse accadere. I bambini giocano nell’acqua, i più grandi coltivano la terra e portano al pascolo gli animali, le ragazze al fiume mungono le capre, i piccoli ristoranti attendono i pochi turisti che durante l’estate raggiungono Hasankeyf. Non c’è lavoro ad Hasankeyf, le prospettive di vita sono limitate alla povera realtà del villaggio. Nessuno vuole investire in un turismo che potrebbe diventare florido, se solo il paese tra qualche anno ci fosse ancora. Mentre altrove si decidono le sorti di questo luogo, un’intera comunità continua a vivere in un limbo. Eugenio Novajra, dopo gli studi e l’apprendistato in fotografia a Milano(IED), SanFrancisco (Academy of ArtCollege) e Schaffausen (Sinar) si dedica alla fotografia editoriale e pubblicitaria, per approdare in seguito al reportage di viaggio."
***Eugenio Novajra ha vissuto a lungo in California, Caraibi e Brasile, attualmente vive e lavora in Friuli. enovajra@yahoo.it
“Merhaba Hasankeyf”:
mostra fotografica sui diritti del popolo Kurdo
Nella sala del Circolo Operaio la rassegna fotografica “Merhaba Hasankeyf” di Eugenio Novajra, artista udinese impegnato nella fotografia editoriale e pubblicitaria, ma anche nel reportage di viaggio.
La mostra si inserisce in un contesto di approfondimento sul problema delle dighe, dell’appropriazione dell’acqua del fiume Tigri e dei diritti negati al popolo Kurdo. Un reportage realizzato ad Hasankeyf, nella Turchia sud orientale, in concomitanza con la partecipazione del CeVi, della Provincia di Gorizia e del Centro Balducci al V Forum Mondiale dell’Acqua dello scorso marzo a Istanbul.
“Attraverso i ritratti degli abitanti di Hasankeyf, ho voluto dare un volto a questa città che dagli anni ’50 vive in un immobilismo sociale ed economico, come sospesa in un limbo, a causa del progetto della diga di Ilisu, fortemente voluta dal governo Turco per il controllo della regione”.
La mostra, realizzata in collaborazione con il CeVi, la Provincia di Gorizia e il Centro Calducci, è visitabile sabato 3 e domenica 4 ottobre in Via Roma 14 presso la sala del Circolo Operaio a Frisanco.
In questa importante occasione sarà proiettato in via del tutto esclusiva il documentarioHasankeyf waiting life - Domenica ore 19:00 nella sala del Circolo Operaio
NOTE DI PRODUZIONE Hasankeyf waiting life nasce da un'idea di Mauro Colombo e Massimo Lazzaroni, che, di ritorno da un viaggio tra la Turchia e la Siria, riportano alcune decine di minuti di girato: un'ansa del fiume Tigri, una valle fatta di strapiombi di roccia alti 200 metri, i resti di una città medioevale scavata nella roccia, uomini e donne sul fiume. Un luogo sospeso nel tempo, la cui esistenza è minacciata dalla costruzione di una diga che rischia di spazzare via tutto. L'idea di girare un documentario su Hasankeyf nasce subito, ma i dubbi sono molti: una produzione all'estero con elevati costi di trasporto, la necessità di ottenere permessi dalle autorità turche, le incognite di un lungo soggiorno della troupe in una paese straniero.... La materia è però talmente interessante e la passione di Mauro talmente contagiosa che il progetto prende corpo: dopo una prima fase di documentazione sulla vicenda di Hasankeyf, la raccolta delle risorse necessarie a coprire le spese della lunga trasferta per le riprese e la pre-produzione vera e propria (organizzazione logistica, richiesta dei permessi, individuazione di un direttore di produzione ad Hasankeyf), la troupe parte per la Turchia nel mese di giugno, per fermarsi un mese e mezzo. Le condizioni climatiche non sono tra le più favorevoli (oltre 40 gradi all'ombra già dall'inizio di giugno), ma la comunità di Hasankeyf accoglie la troupe con un affetto e una disponibilità che agevola il lavoro e lo rende leggero. Ad una prima fase di verifica della situazione, di sopralluoghi e di pianificazione delle riprese, segue lo shooting del documentario: la valle del Tigri, le alture che dominano Hasankeyf, il lavoro dei contadini, la vita sul fiume, la botteghe in paese; le interviste al sindaco, al responsabile degli scavi archeologici, agli insegnanti e agli studenti, agli anziani del paese... Un paziente lavoro fatto di curiosità e di rispetto, nel tentativo di cogliere, entrando in punta di piedi, l'essenza di questo luogo. Ritornati in Italia con circa 40 ore di riprese, inizia la fase di post-produzione: un lavoro lungo e appassionante, iniziato con la traduzione delle interviste, corretta e ricorretta nel tentativo di cogliere le minime sfumature delle testimonianze raccolte e proseguito con l'attenta selezione delle inquadrature, la difficile costruzione di un racconto cinematografico tra i mille possibili e la composizione della colonna sonora. I credits non rendono giustizia ai professionisti che con passione e competenza hanno lavorato a a questo progetto: a loro va il ringraziamento più sentito della produzione.
Presentazione del libro "Il paese dei filosofi con gli stivali" di Laura Frassetto
Domenica sera alle 17:30nella sala di Palazzo Pognici, sarà presentato il libro edito da Altromondo editore: l'autrice racconterà alcuni argomenti trattati nel libro, accompagnando la narrazione con foto di viaggio e canzoni a tema.
A tema perché il Messico che ho conosciuto è il paese dei filosofi con gli stivali, ovvero il luogo dove ciò che è cupo viene rielaborato in canzoni dalle parole struggenti e la musica allegra; dove le minacce di influenze mortali si traducono nella produzione di mascherine con baffi inclusi e dove sui muri dei quartieri popolari si leggono graffiti che esprimono verità profonde, perché tutto in Messico è un’altra cosa.
La magia del paese è da un lato incanto di vivere e ottimismo cosmico venati da una malinconia del tutto latina; dall’altro è il fascino della stregoneria ruspante, delle brujas di famiglia che elargiscono consigli e pozioni, dei fenomeni new age mescolati con nonchalance a reminiscenze pre – ispaniche e ad un cattolicesimo reinventato>>.
Scheda autore
Laura Frassetto è nata nel 1984 a Montebelluna (TV). Da sempre appassionata di “altri mondi”, ha svolto attività di volontariato e ricerca in Kenya, Marocco e Polinesia Francese. Nel frattempo si è laureata in antropologia culturale; la sua tesi di laurea (una ricerca su un rituale polinesiano) ha vinto il concorso indetto per l’anno accademico 07/08 dall’associazione Avventure nel Mondo per la miglior tesi che parlasse di viaggi. Da un’esperienza in Messico della durata di un anno ha tratto il suo primo libro, “Il paese dei filosofi con gli stivali” (uscito nell’aprile 2009). Un articolo tratto da questo volume è stato pubblicato dalla rivista “Confidenze” il 2 gennaio 2009.
Scheda libro
“Il paese dei filosofi con gli stivali” racconta di un anno trascorso in Messico. Ciò che colpisce maggiormente l’immaginazione dell’autrice è come il Messico sia un paese onirico, secondo la definizione data da Jodorowski: l’inconscio collettivo si manifesta ad ogni angolo della strada. Si racconta nel libro l’esperienza di un lungo viaggio attraverso le città, le coste e le etnie del paese oltre che della vita che l’autrice conduce per qualche tempo in un’isola al confine con il Guatemala.
Tra le pagine emerge anche la sorprendente capacità dei messicani di descrivere se stessi, attraverso canzoni popolari e pellicole di successo incredibilmente ciniche. Il Messico conosciuto dall’autrice è il paese dei filosofi con gli stivali, ovvero il luogo dove ciò che è cupo viene rielaborato in canzoni dalle parole struggenti e la musica allegra; dove le minacce di influenze mortali si traducono nella produzione di mascherine con baffi inclusi e dove sui muri dei quartieri popolari si leggono graffiti che esprimono verità profonde, perché tutto in Messico è un’altra cosa.
La magia del paese è da un lato incanto di vivere e ottimismo cosmico venati da una malinconia del tutto latina; dall’altro è il fascino della stregoneria ruspante, delle brujas di famiglia che elargiscono consigli e pozioni, dei fenomeni new age mescolati con nonchalance a reminiscenze pre – ispaniche e ad un cattolicesimo reinventato.
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Domenica pomeriggio ci sarà una dimostrazione di CAPOEIRA in piazza Pognici
La capoeira (pronuncia: Capuéra) è una lottabrasiliana di origine africana caratterizzata da elementi espressivi come la musica e l'armonia dei movimenti