Venerdi' 17/04 alle 21, presentazione della seconda raccolta di Francesco Tomada "A ogni cosa il suo nome" (Sasso Marconi, Le Voci Della Luna Editore, 2008).
Francesco Tomada è nato nel 1966 e vive a Gorizia. Dalla metà degli anni novanta ha partecipato a letture ed incontri nazionali ed internazionali, così come a trasmissioni radiofoniche e televisive in Italia e all’estero.
I suoi testi sono apparsi su numerose pubblicazioni, antologie, plaquettes e siti web in Italia, Slovenia, Canada, Francia, Slovacchia.
La sua prima raccolta, “L’infanzia vista da qui” (Sottomondo), è stata edita nel dicembre 2005 e ristampata nel marzo 2006. Nel 2007 ha vinto Premio Nazionale “Beppe Manfredi” per la migliore opera prima.
È vincitore e segnalato in diversi altri concorsi.
Per Tomada la lingua non è un attrezzo, non è uno strumento. Essa è la struttura stessa, la materia di cui siamo fatti. La scrittura quindi non avviene come ornamento formale: serve piuttosto ad evocare e quindi a generare forme. Ogni parola nasce dall’ascolto e solo dopo cade nella pagina che le darà il suo nuovo corpo.
dalla prefazione di Fabiano Alborghetti
E’ un libro splendido, indimenticabile, questa seconda prova di Francesco Tomada.
Francesco Marotta
E questa testimonianza è piena di dolore e di rabbia trattenute, che fanno digrignare i denti, e scoppiare la testa.
Lorenzo Carlucci
Si noterà come sia intensa, al di sotto di un dettato semplice e quasi dimesso, la quantità di energia “verbale” che sfolgora in queste poesie capaci di incurvare lo spazio tempo, di proiettarlo “oltre”.
Alessandro Ramberti
Dalla sua postazione, che è tesa a cogliere ogni segno, ogni più lieve o insostenibile messaggio, ha deciso di farsi attraversare dalla parola vera, e anche, se necessario, inchiodare da essa.
Marina Giovannelli
Leggendo questo libro ci si ricorda che una visione, una lettura non tendono al bello, ma a qualcosa che è più simile ad ustioni sulla pelle e a un malessere dalle parti dello stomaco e che, dopo, qualcosa cambierà per sempre.
Luigi Metropoli
da A ogni cosa il suo nome (Sasso Marconi, Le Voci Della Luna Editore, 2008)
Quando venne il terremoto del ‘76
era sera ed io avevo otto anni
uscimmo tutti di corsa nei cortili
così come eravamo, noi bambini già in pigiama
ricordo la casa che tremava nel buio
e non ho mai pensato che potesse cadere
ma avevo paura, paura per il rumore
e perchè si muoveva la terra
e restava ferma l’aria
una cosa sconosciuta
il contrario del vento
Il negativo e l’immagine
Quando i bambini di qui fanno la guerra
bastano quattro cuscini sul letto per costruire una base
tutti hanno pistole o fucili con il tappo colorato in rosso
alcuni perfino bombe di gommapiuma
allora mi chiedo se i bambini di Beirut giocano alla pace
e come ci riescono
perchè non ci sono case giardini genitori di plastica
e morire per finta è facile
ma vivere per finta non si può
Pompei
Quando fra duemila anni scaveranno questa terra
troveranno i nostri corpi ormai diventati sasso
nella stessa posizione in cui ci addormentiamo oggi
tu girata di fianco
io ti stringo appoggiato alla tua schiena
e non sapremo mai se il nostro bene
è così grande da superare il tempo
o se è stata l’abitudine dei gesti ripetuti
a indurire l’amore
fino a trasformarlo in pietra
Tre diviso due
Ricordo che un giorno scherzavamo
se ci lasciassimo cosa sarebbe dei nostri tre figli
uno e mezzo a testa?
li taglieremmo a metà?
era un gioco stupido, ancora più stupido
adesso che sembra avverarsi
c’è una realtà dove si perde tutti
e tre diviso due fa zero
"...di mestiere voglio fare il lanciatore di farfalle..."
Con gli Etta Aman Tribute: nati da una costola dei Les Tambour de Topolo' come live-trio per l'ultimo episodio dello spettacolo "Paradiso Perduto" di Rita Maffei - HC Capitale umano, gli Etta Aman Tribute sono oggi un cantiere musicale dall'organico variabile, un caleidoscopio sonoro in costante cambiamento.
Sabato 18/04 alle 19.00, concerto/ aperitivo con i Japanese Gum da Genova
Gioiellini segreti. Melodie che accarezzano. Sperimentazioni IDM. Un caos preciso e sintetico. Leggerezza delicata insieme al peso meccanico della consapevolezza tecnologica. Emozionanti. Da rimanere senza parole. (rockit)
Associazione Navel
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