Negli anni 70, nel suo "barn" in Pennsylvania, allestito con più di 100 sculture sonore, Harry Bertoia registrava su nastro magnetico le sue performance musicali. Nasceva "Sonambient", una musica fatta di suoni organici e misteriosi, ottenuti accarezzando, colpendo o scuotendo fasci di fili metallici, singing bars e gongs.
Oggetti e suoni di grande qualità estetica e profondamente emozionanti, usciti dalle mani di Harry e quindi realizzati con la stessa sensibilità ed estrema attenzione al dettaglio che aveva contrassegnato la sua produzione di sedie e poltrone in filo di acciaio Diamond.
Oggetti e suoni che avrebbero interessato musicisti importanti, come Brian Eno che creerà l'Ambient Music, e influenzato profondamente molti altri, come Steve Roden, che racconta:
"Scoprii Unfolding di Bertoia casualmente. Stavo sfogliando dei dischi in un negozio di musica e mi imbattei in un disco dalla copertina con questo tipo con la pipa in bocca e strane sculture di fronte a lui. Pensai a qualche bizzarro pioniere di musica elettronica del quale non avevo mai sentito parlare. Sapevo delle "sedie Bertoia" ma non mi passava per la mente che questo fosse lo stesso Bertoia (...) Rimasi commosso e confuso, pensavo fosse musica elettronica. Come potevo sapere allora che il lavoro di quest'uomo sarebbe diventato una parte della mia visione del mondo?
" (Intervista di Daniela Cascella per Blow Up)
www.prosanlorenzo.it
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