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BLOG : Africa Benin il turismo responsabile myblog.it
Nadiani Flavio tel 0546 668164 o.s
Email: flavio.nadiani@alice.it
Benin: 00229 971626- 95962312
Casa-famiglia per bambini ex schiavi e per donne allontanate dal clan familiare.
Struttura inserita nel circuito del turismo responsabile per il Benin e il Togo.
Spiegare come una casa privata possa diventare un'associazione no profit e una ong, lo si può spiegare solo conoscendo Justine Houedè, la responsabile della nostra maison de la Joie.
Dal 2005 anno di costruzione dello stabile, che è stata data in comodato gratuito a tempo illimitato ai coniugi Christian Yaya e Justine Houedè e ai loro 5 figli , almeno una ventina di donne costrette ad allontanarsi da clan familiare, hanno trovato rifugio temporaneo in attesa del momento migliore per riprendere la loro strada.
Alcune sono rimaste (attualmente ne sono presenti 5) e lavorano nel chioschetto di igname pillè (piatto tipico beninese) ,sulla strada tra Cotonou e Lomè. Poi è stata la volta delle ragazze-madri, (attualmente sono due), quindi ha trovato accoglienza anche una signora ammalatasi di aids, e infine arriviamo ai bambini e ai ragazzi. Attualmente, oltre ai 5 figli naturali di Justine e Christian , ne sono presenti altri 22. Le età variano dai 16 anni ai 4 mesi. La storia di quasi tutti i bambini è a volte dolorosa e penosa, vi ricordo solo che il Benin è tristemente famoso per la piaga della vendita dei bambini, usati poi come schiavi nei vari lavori: da domestici o nei mercati I bambini vengono ceduti per poco prezzo, a volte coscientemente e a volte i genitori sono ingannati. C'era infatti in Benin la tradizione di affidare i figli ai parenti più abbienti, per dar loro la possibilità di studiare, questa usanza è degenerata in un vero e proprio mercato di piccoli schiavi.
Alla Maison de la Joie, tutti i bambini in età scolare vanno a scuola, grazie adonazioni private ( c/c
11233/V - Banca Antonveneta - Filiale di Faenza n° 460 ( ABI: 05040 -CAB 23700 - CIN: R - specificando per progetto "LA MAISON DE LA JOIE A OUIDAH”), alcuni grazie ad adozioni a distanza, i più grazie alle entrate dovute al turismo responsabile. Nella struttura infatti ci sono 10 camere doppie che vengono lasciate libere nei momenti di afflusso dei turisti. La Maison collabora infatti con le più importanti agenzie e associazioni internazionali di turismo responsabile, questa nuova forma di turismo che privilegia il contatto con i locali, il rispetto dell'ambiente e delle culture che si vanno ad incontrare, piuttosto che il business vero e proprio di un turismo di massa e alberghiero.
Ospitiamo anche volontari, che uniscano buona volontà, e che vogliano scoprire le bellezze storicoculturali di uno dei più importanti regni africani dei secoli scorsi.
Ouidah è stato uno dei maggiori porti di imbarco della tratta negriera verso il Brasile, Haiti, Cuba.
Il regno del Dahomey, il regno delle temibili amazzoni, la Ouidah del Viceré di Ouidah di Bruce Chatwin, triste figura di negriero reso mitico nel romanzo e figura realmente vissuta qui dove i discendenti ne difendono la memoria. Ouidah culla della religione vudù, ma anche dei primi missionari cristiani e del cardinale Gantin, unico prelato di colore a partecipare al Concilio Vaticano II, ed oggi qui sepolto. Del resto la prima Basilica cristiana costruita in Africa occidentale, è proprio di fronte al Tempio del Pitone, animale adorato dai fedeli vudù, questo per suggellare quasi il sincretismo che si respira qui . E poi Ganviè la Venezia d'Africa, etnia che vive su palafitte da tre secoli, Port Novo, coi suoi musei e le sue case in stile portoghese; Abomey coi suoi palazzi costruiti con il sangue dei nemici; le etnie al nord rifugiatesi sulle montagne, ieri per difendersi dai negrieri e oggi per difendersi dalla globalizzazione; i Tata Somba con le loro capanne a forma di castello, uniche in tutta l'Africa, capanne in cui noi passeremo una notte, nel silenzio della foresta e della savana. E tante altre cose ancora come visita al mercato dei feticci a Lomè (Togo); giornate su spiagge deserte contornate di palme e di villaggi di pescatori.
Partenze:
Prossime partenze: 23/12-07/01 e 28/12-12/01
Sono possibili partenze in qualsiasi periodo dell'anno.
E' necessario almeno un incontro con il responsabile del gruppo che fungerà da mediatore locale.
Vaccinazioni:
E’ obbligatoria la vaccinazione contro la febbre gialla, consigliata la profilassi antimalarica (malarone) e i vaccini: antimeningite, epatite A e B.
Passaporto valido 6 mesi e visto consolare
Alcune sono rimaste (attualmente ne sono presenti 5) e lavorano nel chioschetto di igname pillè (piatto tipico beninese) ,sulla strada tra Cotonou e Lomè. Poi è stata la volta delle ragazze-madri, (attualmente sono due), quindi ha trovato accoglienza anche una signora ammalatasi di aids, e infine arriviamo ai bambini e ai ragazzi. Attualmente, oltre ai 5 figli naturali di Justine e Christian , ne sono presenti altri 22. Le età variano dai 16 anni ai 4 mesi. La storia di quasi tutti i bambini è a volte dolorosa e penosa, vi ricordo solo che il Benin è tristemente famoso per la piaga della vendita dei bambini, usati poi come schiavi nei vari lavori: da domestici o nei mercati I bambini vengono ceduti per poco prezzo, a volte coscientemente e a volte i genitori sono ingannati. C'era infatti in Benin la tradizione di affidare i figli ai parenti più abbienti, per dar loro la possibilità di studiare, questa usanza è degenerata in un vero e proprio mercato di piccoli schiavi.
Alla Maison de la Joie, tutti i bambini in età scolare vanno a scuola, grazie adonazioni private ( c/c
11233/V - Banca Antonveneta - Filiale di Faenza n° 460 ( ABI: 05040 -CAB 23700 - CIN: R - specificando per progetto "LA MAISON DE LA JOIE A OUIDAH”), alcuni grazie ad adozioni a distanza, i più grazie alle entrate dovute al turismo responsabile. Nella struttura infatti ci sono 10 camere doppie che vengono lasciate libere nei momenti di afflusso dei turisti. La Maison collabora infatti con le più importanti agenzie e associazioni internazionali di turismo responsabile, questa nuova forma di turismo che privilegia il contatto con i locali, il rispetto dell'ambiente e delle culture che si vanno ad incontrare, piuttosto che il business vero e proprio di un turismo di massa e alberghiero.
Ospitiamo anche volontari, che uniscano buona volontà, e che vogliano scoprire le bellezze storicoculturali di uno dei più importanti regni africani dei secoli scorsi.
Ouidah è stato uno dei maggiori porti di imbarco della tratta negriera verso il Brasile, Haiti, Cuba.
Il regno del Dahomey, il regno delle temibili amazzoni, la Ouidah del Viceré di Ouidah di Bruce Chatwin, triste figura di negriero reso mitico nel romanzo e figura realmente vissuta qui dove i discendenti ne difendono la memoria. Ouidah culla della religione vudù, ma anche dei primi missionari cristiani e del cardinale Gantin, unico prelato di colore a partecipare al Concilio Vaticano II, ed oggi qui sepolto. Del resto la prima Basilica cristiana costruita in Africa occidentale, è proprio di fronte al Tempio del Pitone, animale adorato dai fedeli vudù, questo per suggellare quasi il sincretismo che si respira qui . E poi Ganviè la Venezia d'Africa, etnia che vive su palafitte da tre secoli, Port Novo, coi suoi musei e le sue case in stile portoghese; Abomey coi suoi palazzi costruiti con il sangue dei nemici; le etnie al nord rifugiatesi sulle montagne, ieri per difendersi dai negrieri e oggi per difendersi dalla globalizzazione; i Tata Somba con le loro capanne a forma di castello, uniche in tutta l'Africa, capanne in cui noi passeremo una notte, nel silenzio della foresta e della savana. E tante altre cose ancora come visita al mercato dei feticci a Lomè (Togo); giornate su spiagge deserte contornate di palme e di villaggi di pescatori.
Partenze:
Prossime partenze: 23/12-07/01 e 28/12-12/01
Sono possibili partenze in qualsiasi periodo dell'anno.
E' necessario almeno un incontro con il responsabile del gruppo che fungerà da mediatore locale.
Vaccinazioni:
E’ obbligatoria la vaccinazione contro la febbre gialla, consigliata la profilassi antimalarica (malarone) e i vaccini: antimeningite, epatite A e B.
Passaporto valido 6 mesi e visto consolare
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