lunedì 28 luglio 2008

LETARE AI CONTADINS


avostanis 2008

LETARE AI CONTADINS

lettura scenica a cura di Massimo Somaglino
testo di Jean Giono tradotto in friulano da Federico Rossi

mercoledì 30 luglio, h 19.30

Agriturismo AI COLONOS, Villacaccia di Lestizza


Ritorna puntuale nell'aia dell'agriturismo Ai Colonos di Villacaccia con un ricco programma di 15 appuntamenti la nuova avventura di Avostanis, considerata una delle più innovative esperienze di cultura che da 17 anni ormai si sintonizza con i grilli d'agosto - i avostans, appunto - per arricchire di emozioni le notti friulane. Ancora una volta è stato affidato a Massimo Somaglino l'incarico di avviare la riflessione sull'intrigante tema scelto per quest'anno "Raze contadine ogm", con la lettura scenica di "Letare ai contadins" che si terrà mercoledì 30 luglio nella luce crepuscolare del tramonto, con inizio alle ore 19.30, nello scenario naturale di un ampio spazio brullo di ghiaia e sassi che circonda un capannone agricolo di recente costruzione, adiacente ai Colonos. Dopo i saluti dell'assessore regionale alla cultura Roberto Molinaro, del presidente della Provincia di Udine Pietro Fontanini e del sindaco di Lestizza Amleto Tosone, presenti anche Cristina Domenis e Carlo De Monte in rappresentanza rispettivamente della Distilleria Domenis e di Nordest Banca sostenitori dell'attività culturale dell'associazione Colonos, sarà proposta la bellissima "Lettera ai contadini sulla povertà e la pace" dello scrittore anarchico francese Jean Giono nella traduzione friulana di Federico Rossi (da non dimenticare la messa in scena da un racconto dello stesso autore de "L'om ch'al plantave arbui", realizzata ai Colonos 10 anni orsono), che contiene più di un motivo per essere considerata con attenzione.

Nonostante sia stata scritta nel 1938, alla vigilia della seconda guerra mondiale, analizza il ruolo e la dimensione dell'ambiente rurale e del contadino di allora con una visione facilmente proiettabile sul presente, per certi versi “profetica”se vista col senno di poi e la consapevolezza dell'oggi. In essa si trovano già, per esempio, descritti come una minaccia per il contadino gli agrocarburanti che tanto vanno di moda oggi, così come vi si trova (sorprendente nell’epoca delle rivoluzioni industriali) una visione del contrasto città / campagna che pende inesorabilmente dalla parte della campagna, sostenuto e difeso però da alcune necessità su cui Giono pone l'accento e che il recente vertice della Fao tenutosi a Roma in giugno ed il contro-vertice dei Forum Sociali hanno posto all'ordine del giorno, prime fra tutte l’autonomia produttiva e la sovranità alimentare dei produttori e dei paesi produttori agricoli e la fine delle speculazioni finanziarie a danno dei produttori ed a tutto favore delle multinazionali alimentari e dei produttori di concimi e fertilizzanti. Per questa lettura lo spazio dei Colonos è quanto mai azzeccato. Da sempre la struttura ha conciliato cultura e agricoltura, vedendo crescere in parallelo la rassegna culturale e l'agriturismo.

Massimo Somaglino proporrà una lettura di alcuni passi del libro di Jean Giono, impersonando un intellettuale che appunto scrive una lettera ai contadini di tutto il mondo invitandoli a riflettere sulla loro situazione, seduto al tavolino nella luce rosata del tramonto. Intorno a lui alcune azioni sceniche coordinate da Somaglino con la collaborazione di Tiziana De Mario, tra il naturale ed il grottesco commenteranno le sue parole, sostenute da una contadina (la giovane attrice Marta Cuscunà), destinataria privata e universale della lettera, specchio muto e corpo commentante delle parole di riflessione, rivolta, gioia, fatica e rabbia del contadino di ieri e di oggi.

L'ingresso è di 5 €, mentre è gratuito per i soci. E' possibile iscriversi prima dell'inizio dello spettacolo.
In caso di maltempo lo spettacolo sarà rinviato alla sera dopo.


www.colonos.it.

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