giovedì 31 luglio 2008

AL SARA', IN PRINCIPI - avostanis 2008


avostanis 2008

AL SARA', IN PRINCIPI

inaugurazione della mostra d'arte contemporanea
performance di Fabiano Fantini e Daniele D'Agaro

venerdì 1 agosto, h 21.30

Agriturismo AI COLONOS, Villacaccia di Lestizza


Anche il secondo appuntamento di Avostanis, intitolata quest'anno "Raze contadine OGM", tratta in modo diretto il tema del mondo contadino e della terra, e lo fa ricorrendo al linguaggio della creazione artistica. Questa sera (venerdì) alle ore 21.30 infatti nella corte dell'agriturismo Ai Colonos di Villacaccia sarà inaugurata la mostra "Al sarà, in principi" di Bruno Aita e Guerrino Dirindin con una performance teatrale-musicale di Fabiano Fantini e Daniele D'Agaro. Il progetto è stato curato da Angelo Bertani il quale nel piccolo catalogo che verrà distribuito nel corso della serata ne ha spiegato le ragioni artistiche. L'arte - ha scritto - ha a che fare con la terra, con la polvere e con il fango, ma spesso oggi ce ne dimentichiamo presi come siamo da una sua nuova dimensione concettuale, immateriale, virtuale. Eppure l’arte non è nulla, o meglio è solo gioco tecnologico, se non pesca ancora nel profondo, nell’originario, nell’archetipico, nell’inconscio che si fa materia, terra, melma, indistinta fanghiglia e poi forma sublimante".

Il tema centrale dell'opera di Aita, di cui si potranno ammirare tre trittici inediti di grandi dimensioni collocati nella vecchia stalla, è la mancanza d’aria, l’impossibilità per l’uomo di respirare liberamente in un’atmosfera ormai compromessa. I suoi lavori sono popolati da uomini che sono costretti a indossare una maschera e una pesante tuta di gomma per poter sopravvivere, ma la lunga consuetudine con tali dispositivi ha indotto in loro una mutazione per cui la maschera, i tubi per la respirazione e i corpi sono diventati una cosa sola, tanto che gli abitanti di questo mondo sotterraneo alla coscienza vagano come sperduti tra gli scarni elementi di un buio scenario, tra bagliori televisivi e livide lame di luce artificiale. Le opere di Dirindin invece, alcune delle quali realizzate specificatamente per il luogo e dislocate nella stalla piccola e sotto la lloggia, esprimono una concezione della creatività che va nel senso della ricerca di autenticità, dei fondamenti primi che abbiano strette relazioni con ciò che sta all’origine, è primigenio, è nativo. La sua arte è da sempre un corpo a corpo con l’energia vitale e ancestrale della natura, ma da alcuni anni egli si serve proprio della terra, quella che l’ha visto nascere, come essenziale elemento materiale e simbolico.
L'inaugurazione e della mostra sarà accompagnata, come si diceva, da una performance di Fabiano Fantini il quale, accompagnato al sax e al clarinetto da Daniele D'Agaro, leggerà dal fienile la poesia di Elio Bartolini "In tal Friûl dai Coltivatori Diretti" in una doppia versione interpretativa, ironica e arrabbiata.
L'ingresso è libero.

Da "In tal Friûl dai Coltivatori Diretti"
di Elio Bartolini

... Che a no vueli pì fruts,
che a no lavorin pì orts,
no semenin pì ca forment là siale,
un pôc di sinquantin daûr o râs,
in tal Friûl da i Coltivatori Diretti.
Blave pardut ormai, monocultura:
tancju quintai par cjamp, tancju par etaro
cjapâ su pesâ partâ vie
e pal rest ch'al passi 'l camion
da la Frutta e Verdura

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