mercoledì 10 settembre 2008

NOSTRA PREZIOSA ERESIA 14 SETTEMBRE / 5 OTTOBRE 2008

FEDERICO TAVAN
NOSTRA PREZIOSA ERESIA
14 settembre / 5 ottobre 2008
Ex scuola Giovanni Antonio da Pordenone
Via Bertossi, Pordenone



DOMENICA 14 SETTEMBRE / ORE 11.30
Inaugurazione della mostra fotografica con il Sindaco di Pordenone Sergio Bolzonello,
l'Assessore Giovanni Zanolin e Danilo De Marco

Orari: da martedì a domenica 10 - 12.30 / 17 - 20
Il 18/19/20/21 settembre orario prolungato fino alle 23

Massimo Somaglino
Lettere e poesie da 'La nâf spaziâl'
prima parte



DOMENICA 14 SETTEMBRE / ORE 17.00
Presentazione del libro
FEDERICO TAVAN
NOSTRA PREZIOSA ERESIA
Fotografie di Danilo De Marco
Forum Editrice Universitaria Udinese

con Anna De Simone, Gian Paolo Gri, Mario Turello, Pierluigi Cappello,
Aldo Colonnello, Ida Vallerugo, Tito Maniacco, Paolo Medeossi, Piervincenzo Di Terlizzi.
Interviene il Presidente del Consiglio comunale di Pordenone Vincenzo Romor.

Massimo Somaglino
Lettere e poesie da 'La nâf spaziâl'
seconda parte



SABATO 27 SETTEMBRE / ORE 18.00
Lettura scenica de 'L'Assoluzione'
di Federico Tavan
Il teatrino del Rifo, Giuliano Bonanni, Manuel Buttus, Giorgio Monte



DOMENICA 5 OTTOBRE /
ORE 17.00
Cristina Mauro e Alessandro Montello
'Picjal cjant' par Federico



Il volume 'Federico Tavan. Nostra preziosa eresia' (a cura di Pierluigi Cappello, Danilo De Marco, Paolo Medeossi, Forum editrice universitaria udinese) e la mostra fotografica che lo accompagna sono un tributo al poeta di Andreis in appoggio alla richiesta di concessione dei benefici della 'legge Bacchelli' votata dal Consiglio comunale di Pordenone il 26 novembre 2007.



Niente gli è stato risparmiato nella vita, e pochissimo gli è stato dato. Ma quel pochissimo è stato una cosa grande: il privilegio e la maledizione di essere nato poeta, di essersene reso conto, di aver voluto assecondare la propria voglia di scrivere, di raccontarsi.
ANNA DE SIMONE

Non credo al primo aspetto di Tavan, perché egli non è un illetterato, non è un pazzo, quantunque mostrando di esserlo a tutti vi riesca. Per niente.
Egli, invece, è un personaggio omologo alla propria poesia che vive ed interpreta scodellando all'esterno un'umanità rabbiosa, gridando, ridendo da anarchico, appunto, che ci vuole seppellire sotto il ghigno di una satira apparentemente autolesionistica, mostrandoci una realtà amara che è quella del nostro e del suo paese. Egli è dunque essenzialmente poeta di contenuti, mentre le forme sono collegate alla pulsione del grido, del riso e magari del pianto sincero. Per sua stessa dichiarazione egli è 'la pantiana', la pantegana, brutta, sporca, pelosa, che vive in basso, nell'inferno delle fogne della solitudine fra gente che non ha storia se non quella delle pedate che prende.
AMEDEO GIACOMINI

Fotografare Federico Tavan non è stato né facile né difficile… È stato. Il verbo essere è d'obbligo per Federico: meglio se alla prima persona 'io sono/ego sum'. Per questo Federico non lo si fotografa. Federico si fotografa da solo. Attraverso la scelta delle fotografie, credo si possa intuire il ruvido piacere con cui cerca di liberare la sofferenza e di vivere il mondo. Ma anche l'affiorare qua e là di un Federico 'a pelle nuda', senza autodifese, perché si tratta per lui, di farsi vivere e di sopravvivere al male fatto (il venire al mondo), tra quello che è il 'mal fatto' e quello che fa male.
DANILO DE MARCO



Per informazioni e visite guidate:
Segreteria dell'Assessore alle Politiche
sociali / tel. 0434 392615
daniela.corazza@comune.pordenone.it

Nessun commento: