Galleria OpenSpace Le Monelle
DOCUMENT NOW 2009
www.lemonelle.biz/documentnow
presenta
INCREDIBILE INDIA!
foto di Pierpaolo Mittica
11 Luglio 2009 - 30 Settembre 2009
Inaugurazione sabato 11 Luglio 2009 ore 18.39
Galleria OpenSpace Le Monelle
Palazzo "Di Piazza-Crapiz"
Via XXVIII Aprile, 5
Gemona del Friuli - UDINE
“Incredible India!” è il motto dell’ente del turismo indiano per promuovere le meraviglie storiche e culturali di questo enorme paese. Di incredibile l’India non ha solo la storia, i monumenti e la cultura, ma anche altri aspetti che fanno di questa terra uno dei luoghi più contrastanti al mondo e più complicati da comprendere.
La mostra, terzo appuntamento espositivo del progetto “Document Now 2009”, intitolata “Incredibile India!” del fotografo Pierpaolo Mittica si inaugura sabato 11 Luglio 2009 alle ore 18.30 presso la Galleria OpenSpace Le Monelle di Gemona del Friuli (UD). La mostra reportage rimarrà aperta sino al 30 Settembre 2009.
INCREDIBILE INDIA! DI PIERPAOLO MITTICA
L’india, nella visione più semplificata, parziale e ottimista che viene trasmessa dai più importanti mass media, è uno dei paesi con il maggior sviluppo attuale, con un prodotto interno lordo in crescita del 7% annuo, e che fa concorrenza al gigante Cina. È la terra della tecnologia, con il settore informatico e della ricerca più all’avanguardia. È il compartimento della grande industria con colossi tra i più importanti a livello mondiale. È la più grande democrazia al mondo, con un miliardo e centomila persone, dove convivono popoli e culture diverse, con 23 lingue ufficiali. È la terra della spiritualità, luogo di incontro di tutte le religioni e di molte filosofie e pratiche orientali, che attraggono milioni di studiosi o semplici curiosi ogni anno. È la nuova rinascita culturale con artisti di fama internazionale, dalla più alta cultura di nicchia fino agli sfarzi di Bollywood, la grande cinematografia indiana commerciale che produce centinaia di film all’anno.
Ma per tutti, turisti e non turisti, quello che colpisce immediatamente all’arrivo in India è soprattutto la devastante povertà che attanaglia la maggior parte della popolazione. La prima volta che sono arrivato, nel 2002, sono atterrato a Bombay, oggi Mumbai, la capitale economica e finanziaria dello stato indiano. Mumbai è una città con una popolazione stimata di 16 milioni di abitanti ma con una struttura urbanistica fatta per accoglierne solo 3 milioni. Percorrendo la strada che divide l’aeroporto dal centro della città, si passa attraverso uno scenario da film catastrofico che si estende all’infinito, fatto di distese di catapecchie ingrigite dai monsoni e dalla sofferenza della vita. Sono gli slums che vestono tutta la città, centro compreso, con un abito di miseria e degrado oltre ogni limite umano. Sono le “orribili” bidonville, luogo dove la tua coscienza si scontra tra il nostro mondo occidentale, fatto di paglia dorata, e quello che i tuoi occhi vedono, determinando profonde fratture nell’anima, se sei possessore di un’anima. È la tua vergogna di essere così fortunato in mezzo a tanta miseria che ti sveglia, e ti fa chiedere come è possibile che una terra così ricca di risorse naturali e umane, la terra dello sviluppo tecnologico e dell’informatica, della bomba atomica, dei colossi industriali, la culla delle religioni, delle filosofie orientali e della lotta civile pacifica, possa tollerare, accettare e perpetrare un degrado del genere per la sua popolazione.
Oggi 400 milioni di indiani sopravvivono con meno di due euro al giorno. Nelle città il 70% delle persone vive nelle fatiscenti bidonville o per strada, mentre nelle campagne la loro sopravvivenza è legata all’arrivo di un “buon monsone” che sempre più spesso, a causa dei cambiamenti climatici globali, non arriva. Questa massa di persone, che vive nelle zone rurali più povere, quando è ridotta alla fame, migra verso le grandi città in cerca di una speranza, abbagliata dalla vita irreale mostrata dai film di Bollywood, e va sempre di più ad ingrassare il ventre degli slums. La cinematografia indiana di Bollywood racconta, nella maggior parte dei film, le ricchezze di una vita meravigliosa tra lusso estremo e magia, che a solo il 5% della popolazione indiana è permesso di accedere: quella classe dirigente o della grande industria indiana che detiene il 90% delle ricchezze dell’India. Questa élite di ricchi vive all’interno della propria bolla d’oro immersa nel fetore della miseria della maggior parte della loro popolazione, quella popolazione che sfruttano fino alla morte, grazie alla commistione radicata con la classe dirigente dello stato, tra le più corrotte al mondo, per poter accumulare fortune economiche spropositate.
Ed è entrando negli slums, quando ti trovi in mezzo alle lamiere e alle fogne a cielo aperto, trasportato in vicoli strettissimi e soffocanti da una calca di gente indaffarata nella propria sopravvivenza quotidiana, quando un bambino di quattro anni che cammina da solo, si aggrappa ai tuoi pantaloni in mezzo a centinaia di piedi che corrono tutto intorno, non per chiederti aiuto ma solo per potersi fare strada tra la folla e avanzare verso una meta che non conosce neanche lui, quando un qualsiasi oggetto che tu hai addosso per loro potrebbe essere tranquillamente un anno di benessere economico, e nessuno ti tocca se non per darti la mano, per il piacere di parlare con un’altra esperienza di vita e per offrirti un the, quando tutti ti salutano e ti sorridono è lì che comprendi il senso dell’India, della sua gente, il perché della loro grande umanità, della tolleranza, della comprensione, ma anche della miseria, dello sfruttamento e delle ingiustizie sociali. È lì che comprendi che il fetore dell’umanità non si sente negli slums, ma solo all’interno delle “bolle d’oro”. Da quel primo viaggio in India, e dentro la mia coscienza, sono ritornato più volte in mezzo ai derelitti della terra. È la sete della tua anima che ti spinge in mezzo a loro, è la voglia di aiutare chi, senza chiederti niente, ti aiuta a crescere e comprendere un mondo e una vita sempre più incomprensibili; è la necessità di raccontare l’incredibile umanità che ho avuto la fortuna di incontrare tra la polvere degli slums.
BIOGRAFIA PIERPAOLO MITTICA
Pierpaolo Mittica, fotoreporter freelance, è nato a Pordenone il 6 agosto del 1971. Risiede a Spilimbergo. Nel 1990 consegue il diploma in conservazione, tecnica e storia della fotografia indetto dal CRAF. Segue i corsi di storia della fotografia di Italo Zannier, tecniche di ripresa con Gabriele Basilico, Paolo Gioli, Olivo Barbieri, il corso di stampa in bianco e nero con Roberto Salbitani. Dal 1995 Studia storia della fotografia, tecniche di stampa, di ripresa e composizione fotografica, studio del soggetto e preparazione di un reportage con Giuliano Borghesan, Charles-Henri Favrod, Naomi Rosenblum e Walter Rosenblum, allievo di Lewis Hine e Paul Strand, suo padre spirituale della fotografia e grande amico. Ha realizzato reportage sociali in Cina, Vietnam, Cuba, Bosnia-Herzegovina, Kosovo, Serbia, Bielorussia, Ucraina, India. Dal 1997 al 1999 realizza un reportage sui Balcani con la pubblicazione di un libro dal titolo “Balcani, dalla Bosnia al Kosovo” (Interattiva), con presentazione di Charles – Henri Favrod e introduzione di Predrag Matvejevic. Dal 2002 al 2007 si reca più volte in Bielorussia e Ucraina per realizzare un progetto sull’eredità lasciata da Chernobyl. Da questo lavoro, nel 2006, viene pubblicato in Spagna (Ellago Ediciones), un libro intitolato “Chernobyl la herencia oculta”, e nel 2007, in Inghilterra (Trolley LTD), con il titolo “Chernobyl the hidden legacy”, con la prefazione di Naomi Rosenblum e testi di Rosalie Bertell e Wladimir Tchertkoff. La mostra “Chernobyl l’eredità nascosta” è stata scelta nel 2006 dal Chernobyl National Museum di Kiev in Ucraina come mostra ufficiale per le celebrazioni del ventennale del disastro di Chernobyl. Dal 2002 al 2008 ha viaggiato regolarmente in India per realizzare progetti fotografici su diversi aspetti. Nel 2006 riceve il premio Friuli Venezia Giulia Fotografia. Dal 2007 le sue foto sono distribuite a livello internazionale dalla Trolley di Londra.
Libri:
“Balcani, dalla Bosnia al Kosovo”, Interattiva, Italia 2000
“Chernobyl la herencia oculta”, Ellago ediciones, Spagna 2006
“Chernobyl the hidden legacy”, Trolley LTD, Gran Bretagna 2007
Mostre recenti:
Ucraina, Kiev, Chernobyl National Museum, aprile 2006
Svizzera, Nyon, Galerie focale, giugno 2006
Italia, Cesano Maderno (MI), foto&photo festival settembre 2006
Inghilterra, Londra, Maverick Showroom and Trolley Gallery aprile 2007
Italia, Udine, Cinema Visionario, giugno 2007
Francia, Montpellier, Photo-Visions ottobre 2007
Italia, Roma, Festival Internazionale di Fotografia, Galleria ST, Aprile 2008
Stati Uniti, Boston, Cambridge Multi-Cultural Arts Center, maggio 2008
Italia, Pordenone, Spilimbergo Fotografia, Palazzo della Provincia luglio 2008
Stati Uniti, New York, Abrons Center for the Arts, settembre 2008
Italia, Spilimbergo, “India la grande madre” novembre 2008
Italia, Pordenone, Galleria Sagittaria marzo 2009
Sue fotografie sono presenti in vari musei e collezioni tra i quali:
Collezione Auer, Hermance (Svizzera)
Collezione Favrod, Saint Prex (Svizzera)
Collezione Rosenblum, New York (USA)
Museo Fratelli Alinari, Firenze (Italia)
Chernobyl National Museum, Kiev (Ucraina)
J. Paul Getty Museum, Los Angeles (USA)
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Main partners:
ABSOLUTE Società di Servizi www.absoluteservizi.com
BANCA DI CIVIDALE www.civibank.it
Partners tecnici:
EffeMag www.effe-mag.net
LAST.FM www.lastfm.it
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LE MONELLE
SALONE ACCONCIATORI e GALLERIA OPENSPACE
PALAZZO "DI PIAZZA - CRAPIZ"
VIA XXVIII APRILE 5
GEMONA DEL FRIULI, UDINE - ITALIA
tel. +39 0432 957902 fax +39 0432 957902
www.lemonelle.biz - info@lemonelle.biz
Visualizzazione post con etichetta fotografia. Mostra tutti i post
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mercoledì 8 luglio 2009
lunedì 22 giugno 2009
Concorso Internazionale di Fotografia “National Geographic”

Il Concorso prevede due categorie di concorrenti:
- Senior (maggiorenni) a loro riservate tre categorie: PERSONE, NATURA, LUOGHI
- Junior (età compresa tra i 15 anni compiuti e i 18 non ancora compiuti alla data del 1° giugno 2009): TEMA LIBERO (senza ritrarre volti riconoscibili)
Ciascun concorrente può partecipare con un massimo di 6 (sei) fotografie, distribuite a suo piacere nelle tre categorie (Persone, Natura, Luoghi) per la categoria Senior, oppure con un massimo di 6 (sei) fotografie a tema libero (senza ritrarre volti riconoscibili, pena l’esclusione dal Concorso) per la categoria Junior.
L’invio di più immagini rispetto a quelle previste verrà sanzionato con l’esclusione dal Concorso.
Si accettano solo stampe a colori o in bianco e nero. Sono ammesse sia immagini scattate su pellicola (negativa o diapositiva), sia realizzate con apparecchi digitali. Non verranno accettate fotografie incorniciate o montate su telaio di alcun tipo (vetro, passe-partout, cartoncino, ecc.). Non sono ammessi fotomontaggi, doppie esposizioni, solarizzazioni, filtri digitali o ritocchi digitali, salvo lievi correzioni di colore, contrasto o esposizione.
Le fotografie non devono essere state premiate in altri concorsi inclusi quelli indetti da National Geographic e devono essere state scattate da non più di due anni dal 1° giugno 2009.
Le fotografie in cui compaiono persone riconoscibili devono essere corredate da liberatoria firmata.
Le fotografie realizzate dai partecipanti al Concorso devono essere inviate in busta chiusa e regolarmente affrancata a “National Geographic Italia, Concorso Fotografico, Via Cristoforo Colombo n. 163 – 00147 Roma” entro il 31 agosto 2009 incluso.
Entro il giorno 30 settembre 2009 si riunirà una giuria appositamente predisposta e composta da:
- Guglielmo Pepe: Presidente della giuria;
- Marco Delogu: Giurato, in qualità di Fotografo;
- Germana Di Camillo: Giurato, in qualità di Direttrice didattica dell’Accademia di Fotografia John Kaverdash;
- Roberto Mineo: Giurato, in qualità di fondatore e Direttore dell’Accademia di Fotografia John Kaverdash;
- Grazia Neri: Giurato, in qualità di fondatrice dell’Agenzia Fotografica Grazia Neri, Milano;
- Andrea Pistolesi: Giurato, in qualità di Fotografo;
- Francesco Zizola: Giurato, in qualità di Fotografo;
- Funzionario delegato dal competente organo di controllo in qualità di garante e tutore della fede pubblica della locale CCIAA di Roma
La giuria valuterà le immagini sulla base della creatività e della qualità fotografica.
Con riferimento ai partecipanti Senior il vincitore per ciascuna delle tre categorie (Persone, Natura, Luoghi) verrà premiato con una lettera nominativa attestante il diritto di partecipazione a un corso di fotografia da effettuarsi presso la John Kaverdash School di Milano con inizio entro il mese di ottobre 2010 per un valore di euro 2.000 IVA esclusa.
Con riferimento ai partecipanti Junior il vincitore verrà premiato con un apparecchio fotografico del valore di euro 500 IVA esclusa.
Consulta il sito
Informazioni:
Lorenzo d’Auria
Tel: 06 49822708
Fax: 06 49823155
l.dauria@espressoedit.it
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