DOVE VA IL NORD-EST NICHILISTA
La notte del primo Maggio cinque ragazzi vicini ad ambienti dell’estrema destra veronese hanno picchiato un loro coetaneo, Andrea Tommasoli, riducendolo in coma e poi alla morte. Per un accendino, si è detto. Nonostante le frequentazione ultras, le amicizie neofasciste o neonaziste, pare che dietro il loro insano gesto non ci fossero motivazioni politiche. Andrea non è stato ucciso perché nemico ideologico o politico, ma per un accendino. E forse per il codino. Futili motivi. Si parlato molto di questa vicenda che ha fatto parlare di questo veneto oscuro, forse come solo un’altra volta era accaduto nella storia recente i questa terra: il caso Maso. Forse perché fra le pieghe di queste vicende si intravede l’aspetto più segreto di questa terra, il peccato originale di questo miracolo dei nord-est: l’atomizzazione, l’imbarbarimento, il disfacimento sociale che ha accompagnato l’ebbrezza portata dal benessere, cavalcato ad arte da alcune forze politiche. La ricchezza come unico scopo di vita, tanto da toglierla. Dove sta andando questo nord-est? Lo abbiamo chiesto al prof. Umberto Curi, Preside del corso di laurea in Filosofia dell’Università di Padova.
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