martedì 29 aprile 2008

SPECTRUM + OLD TIME RELIJUN live a Festintenda

SPECTRUM + BE INVISIBLE NOW ! + STEVE NARDINI

presso FESTINTENDA www.festintenda.it a Chiasiellis, Mortegliano

Hybrida presenta

venerdì 2 maggio

dalle ore 20 Rock'n'roll Sputnik: Dj Ramon vs Dr. Gonzo - dj set

ore 22

SPECTRUM (AKA SONIC BOOM degli SPACEMEN 3) UK
Spectrum è la storia del rock neopsichedelico inglese: il progetto nasce dallo scioglimento degli indimenticati Spacemen 3, gruppo attivo dal 1982 al 1990 che più di tutti ha ridefinito il concetto di "psichedelia", coniugando l'aggressività rock di Stooges e MC5 con il minimalismo di Terry Riley. Gli album "Sound Of Confusion", "The Perfect Prescription" e "Playing With Fire" sono pietre miliari del rock degli ultimi vent'anni. Pete "Sonic Boom" Kember presenterà i brani del nuovo album "Indian Giver", nato dalla collaborazione con Jim Dickinson (mitico produttore di, tra gli altri, Ry Cooder, Bob Dylan, Rolling Stones, Aretha Franklin, Big Star e Cramps), brani dall'album in lavorazione "On the Wings of Mercury" e pezzi del repertorio degli Spacemen 3. Un appuntamento assolutamente imperdibile e di culto!
www.sonic-boom.info
www.myspace.com/spectrumofficialpage
www.myspace.com/sonicboom

+ BE INVISIBLE NOW ! kosmische musik
www.myspace.com/beinvisiblenow
www.beinvisiblenow.net

+ STEVE NARDINI electro live set
www.stevenardini.com

ingresso 5 euro

SPECTRUM (AKA SONIC BOOM degli SPACEMEN 3) UK
Sonic Boom è lo pseudonimo di Pete Kember, meglio conosciuto come il cantante-chitarrista degli Spacemen 3, il leggendario gruppo inglese attivo dal 1983 al 1990 che più di tutti ha ridefinito il concetto di "psichedelia", coniugando l'aggressività rock di Stooges e MC5 con il minimalismo di Terry Riley. Gli album "The Sound Of Confusion", "The Perfect Prescription" e "Playing With Fire" sono pietre miliari del rock degli ultimi vent'anni.
Pete Kember è nato a Rugby, Inghilterra. Ancora al college, studente in un corso di belle arti, forma gli Spacemen 3 assieme a Jason Pierce.
Spectrum è il progetto di più alto livello artistico intrapreso da Pete Kember dopo lo scioglimento degli Spacemen 3. Mentre il suo lavoro come membro di Experimental Audio Research (E.A.R.) gli permette di esplorare situazioni più d'avanguardia, Spectrum soddisfa le propensioni pop più convenzionali del cantante/chitarrista, permettendogli, al contempo, di non perdere d'occhio l'aspetto ultraterreno e ipnotico, diventato il tratto caratteristico della sua musica. Il nome Spectrum è apparso inizialmente come titolo del primo album da solista di Sonic Boom, uscito nel 1990 prima dello scioglimento degli Spacemen 3; una raccolta di canzoni eteree, quasi senza forma, dove Pete Kember riconosce apertamente il debito che lo lega ai Suicide con la cover di "Rock 'n' Roll Is Killing My Life." Nel frattempo esce il canto del cigno degli Spacemen 3, "Recurring", metà disco firmato da Jason Pierce, che poi formò gli Spiritualized, e metà a firma Pete Kember, con canzoni compatte e più strutturate che indicavano ciò che il futuro avrebbe avuto in serbo per Spectrum.
Inizialmente Spectrum è un trio formato da Sonic Boom assieme al chitarrista Richard Formby e al bassista Mike Stout, con i contributi di Pat Fish (a.k.a. The Jazz Butcher). Dopo una serie di singoli, il gruppo pubblica "Soul Kiss (Glide Divine)", una raccolta disordinata di tranquillo e luminoso retro-pop. Alla fine di quell'anno, Formby viene rimpiazzato dal chitarrista Kevin Cowan, ex Darkside, e nel 1993, il gruppo pubblica l'EP "Indian Summer". Kember trascorre molta parte dell'anno seguente lavorando al progetto Experimental Audio Research. Spectrum – ora al completo grazie alla presenza del chitarrista Scott Riley, del programmatore Alf Hardy e del bassista Pete Bassman, ex-Spacemen 3 – pubblica nel 1994 "Highs Lows and Heavenly Blows", un'altra poderosa raccolta di pop psichedelico. Segue un altro momento di pausa, dato che Sonic Boom ha ripreso a lavorare su altri progetti: nel 1996 Spectrum collabora con i Jessamine, gruppo di Seattle, da cui nasce " A Pox on You", seguito lo stesso anno dall'EP "Songs for Owlsey". "Forever Alien" a nome Spectrum esce nel 1997. Seguono una seconda collaborazione con i Jessamine e un lavoro con i leggendari pionieri della musica elettronica Silver Apples.
In questi ultimi anni Sonic Boom è stato impegnato in un'intensa attività di produttore e di collaborazione con svariati gruppi, ha inoltre portato avanti sempre ad alti livelli i suoi progetti: E.A.R., che ha visto entrare in formazione quasi stabile Kevin Martin (God), il chitarrista Kevin Shields (My Bloody Valentine) e il percussionista Eddie Prevost (AMM) e Spectrum.

A Festintenda Pete "Sonic Boom" Kember e soci presenteranno in una delle poche date italiane i brani del nuovo "Indian Giver", nato dalla collaborazione con Jim Dickinson (mitico produttore di, tra gli altri, Ry Cooder, Bob Dylan, Rolling Stones, Aretha Franklin, Big Star e Cramps), brani dall'album in lavorazione "On the Wings of Mercury" e pezzi del repertorio degli Spacemen 3.

+

BE INVISIBLE NOW !
Be Invisible Now! è un progetto nato nel 2001 del trevigiano Marco Giotto. Durante gli anni '90 Marco ha suonato in diversi gruppi dall'improvvisazione chitarristica (Apple Pillar) fino ai confini con l'hardcore (Cheswick), partecipando alla session di registrazione di "I Love Cul De Sac" degli storici With Love nel 1999. L'ultimo suo gruppo di impianto 'rock' risale al 2000 e si chiama d.EVIL, una devianza rock spostatasi dalla hard-psichedelia al garage-noise. Il primo lavoro solista come Be Invisible Now! è un ep di 2 pezzi del 2002 uscito per Luna Records, etichetta trevigiana gestita da un paio di With Love e dà già chiaramente segno della passione per i corrieri cosmici e per la musica elettronica analogica prodotta ormai 30 anni orsono allo zenith dell'epopea krauta dai Kluster/Cluster ma anche dalla ricerca di Dick Raaijmakers e dai trip di Sonic Boom successivamente.

Marco partecipa attualmente al duo Be Maledetto Now!, creato con Nihil Is Me/Maledetto, chitarrista dei With Love, dove l'improvvisazione chitarristica e l'uso di non-strumenti si fonde con sciami di onde sintetiche provenienti dalle sue macchine. Il duo ha pubblicato una split-cassette nel 2006 per 8mm/Long Long Chaney e ha partecipato anche alla DVD compilation Infinite Mind pubblicato da 8mm/Canedicoda.

Neutrino è il primo album di Be Invisible Now! nato dal perfezionamento di session di registrazione durate un anno, "dal 15 Febbraio al 15 Febbraio dell'anno successivo" dice egli stesso nelle note di copertina senza specificare 'quali' anni, conscio che questo disco potrebbe perfettamente essere collocato a metà degli anni '70.

L'utilizzo esclusivo di macchine analogiche per la produzione dei suoni dona infatti a Neutrino quel calore vivo tipico di quei lavori intesi come "viaggio" partoriti in piena epoca kosmische musik dalle menti di Klaus Schulze, i primi Tangerine Dream e la prima ambient di Brian Eno. Neutrino è un concept basato sugli studi scientifici internazionali sui neutrini rapportato alla comportamentalità degli esseri umani e si sviluppa in lunghe vibrazioni sinusoidali a metà strada tra una colonna sonora e un tappeto di rigogliosi borbottii analogici. Come da tradizione di Boring Machines il disco offre un packaging curato e assemblato a mano, le grafiche sono di Sons of.

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STEVE NARDINI
Artista e cantante udinese con passate esperienze nel panorama indie rock europeo con Jitterbugs e Meathead, oggi voce di La Monte, la nuova band con Teho Teardo e Mirco Muner.

Autore di un suono psichedelico non stereotipato che fonde chitarre campionate, synth analogici e ritmi techno. Una visione personale della forma canzone che lo ha portato a dividere il palco con musicisti di varia estrazione come il compagno Teho Teardo (Modern Institute), Scott Mc Cloud (Girls Against Boys) ed Erik Friedlander (John Zorn/ Masada).

Presenta materiale inedito ed estratti dal nuovo disco "Bizarre Bazaar vol.1″

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OLD TIME RELIJUN + ALMANDINO QUITE DELUXE

presso FESTINTENDA www.festintenda.it a Chiasiellis, Mortegliano

Hybrida presenta

sabato 3 maggio

dalle ore 20 AliGBooom Funk Out!!! - dj set

ore 22
OLD TIME RELIJUN (U.S.A.)
Apocalittici, isterici, pagani, selvaggi, primitivi, malefici e bastardi …questo sono gli Old Time Reljiun. Non a caso vengono spesso accostati a Captain Beefheart come a Nick Cave, ai Contorsions come a Jon Spencer. Un gruppo fondamentale, di culto, privo di compromessi, coerente oltre ogni limite guidato da Arrington De Dionyso una delle figure più inquietanti della musica contemporanea degli ultimi quarant'anni.
Gli Old Time Reljiun tornano in Italia a presentare il loro nuovo disco "Catharsis in crisis" osannato dalla critica come uno dei più intensi del 2007: non un disco da ascoltare davanti a un caminetto acceso, perché è un sabba infernale aggiornato al nuovo millennio.
"La nostra musica viene dal profondo ed è pura energia! Potete ballare! Ascoltare e vedere nuovi colori!" Arrington de Dionyso
www.myspace.com/theoldtimerelijun

+ ALMANDINO QUITE DELUXE pussy garage blues
www.myspace.com/almandinoquitedeluxe
www.almandino.com

+ NO NAMES rock

ingresso 5 euro

OLD TIME RELIJUN
"…La nostra musica viene dal profondo ed è pura energia! Potete ballare! Ascoltare e vedere nuovi colori!…" Arrington de Dionyso

Un gruppo fondamentale, di culto, privo di compromessi, coerente oltre ogni limite guidato da Arrington De Dionyso una delle figure più inquietanti della musica contemporanea degli ultimi quarant'anni.

Gli Old Time Reljiun tornano in Italia dopo una lunga assenza a presentare il loro nuovo disco "Catharsis in crisis" osannato dalla critica come uno dei più intensi del 2007 e come il loro capolavoro: non un disco da ascoltare davanti a un caminetto acceso, perché è un sabba infernale aggiornato al nuovo millennio.

L'attitudine blues è forte, generata dalla potenza del contrabbasso, c'è una buona dose di morbido free jazz ma la loro natura è distorta da una sorta di no wave dall`emotività ritmica, pulsante e cerebrale : il risultato è ammaliante, talvolta avvolto da oscuri veli orientali , talora intriso di una primitività selvaggia e tribale, rullo di tamburi alla Nick Mason ad accompagnare una chitarra garage-rock che sembra uscire da uno scantinato di fine '60s.

Ed allora le definizioni lasciano il tempo che trovano: su tutti Captain Beefheart ma anche Pere Ubu, Pop Group, in generale quella no wave isterica che si rifà anche a Public Image Limited e a No New York, gli Old Time Relijun sono quello che Jon Spencer non può più essere, sporco e marcio ma salvifico.

……è bene che ogni tanto un'onda acida e schizofrenica venga a portare un po' di pazzia nelle nostre menti benpensanti di ascoltatori che altrimenti rischierebbero di ammuffirsi con le belle canzoncine degli Arctic Monkeys e degli Arcade Fire. E' bene che ci sia un gruppo alternativo che ricordi a chi ama la musica la natura stessa dell'alternatività….

"Noi siamo i poeti sciamani. Facciamo musica. Osiamo sognare. Siamo gli archeologi che scavano il labirinto della primordiale musica degli esseri umani. Questa musica è suonata non solo con violenza, ci sono tanti altri aspetti più imprevedibili. Alcuni suoni della voce e degli strumenti vanno a stimolare il sistema nervoso centrale, questa è la verità. Ascoltare gli Old Time Rellijun è un'esperienza sensuale, ma può anche migliorare la memoria, la salute e la spiritualità. E' un dato di fatto. Il nostro mondo musicale evidenzia il profondo paradosso che esiste tra lo spirituale e l'erotico" Arrington De Dionyso

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ALMANDINO QUITE DELUXE
Gli Almandino Quite DeLuxe sono un duo: una ragazza alla chitarra, un ragazzo alla batteria (i loro pseudonimi sono, in questo, espliciti: She, He), due voci. Quello che suonano è un rock 'n' roll davvero crudo e selvaggio, ed hanno condiviso il palcoscenico con gruppi come ExModels, Bob Log III, Electric Eel Shock, Death Ray Music, Knaughty Knights, oltre ad aver accompagnato in due tour italiani i The Hospitals (InTheRed rec). La band ha da poco finito di registrare il nuovo album, "Violent Potato", a Detroit, nei famosi DirtBombs' Studios, prodotto da sua maestà Jim Diamond (Dirtbombs). "Violent Potato" è un disco di classico punk-rock-blues-core e il duo potrebbe richiamare alla mente i White Stripes (a parti invertite: lui è alla batteria, lei alla chitarra). Questo duo nostrano però rappresenta forse un caso unico nel panorama italico per la facilità con cui potrebbero passare come americani per quanto sono convincenti. Abbiamo parlato di White Stripes ma gli Almandino Quite Deluxe, al terzo disco, sono lontani dall'annacquato blues della band americana di cui sopra. I nostri compiono infatti un percorso verso le radici della musica, verso il suono primitivo di band quali Cramps, Pussy Galore, Chrome Cranks e Mudhoney, con un aggressività e un'attitudine cieca degna dello spirito no wave, allestendo nove schegge di pura malvagità, direttamente lanciate verso il centro dell'inferno. Da porre accanto al punk più assassino presente nel catalogo In The Red.

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