martedì 5 febbraio 2008

dobiaFilm: secondo appuntamento della rassegna ODISEE NELLO SPAZIO

giovedì 7 febbraio - 21:15
dobiaFilm
secondo appuntamento della rassegna ODISEE NELLO SPAZIO
con SOLARIS (1972) di Andrei Tarkovskij
con Donatas Banionis, Natalya Bondarchuk, Juri Jarvet, Nikolai Grinko.

+ videoframmenti lunari, meteoritici, cosmici

Il film narra la storia di quattro scienziati (uno è già morto all'inizio del film, ma sopravvive come ricordo attraverso un filmato allucinato) che, relegati su una stazione spaziale, tentano di studiare la conformazione del pianeta intorno al quale orbitano. Quest'ultimo, completamente ricoperto
dalle acque, è, in realtà, un immenso organismo senziente dotato di poteri psichici stupefacenti tra i quali anche quello di materializzare i ricordi dei protagonisti riportando in vita l'immagine di persone morte da tempo.
Comincia così, per i tre superstiti, un periodo di miracoli crudeli, di giochi che non fanno altro che ribadire la sostanziale solitudine dell'uomo di fronte all'immensità del cosmo. Esempio raro di fantascienza umanista, Solaris non pone troppa attenzione sugli aspetti del puro e semplice
racconto di anticipazione, non si perita di descriverci, con abbondanza di particolari, le metropoli del futuro (una la vediamo, in una delle tante scene inedite, appena a mezz'ora dall'inizio nel film : un giro circolare su un'autostrada che ha il sapore di una vera e propria discesa agli inferi),
né di toccare il tema del viaggio nel cosmo (il volo sull'astronave è risolto con geniale parsimonia di mezzi). Quello che interessa al regista è piuttosto la visualizzazione di un viaggio psicologico all'interno della stessa coscienza umana in un percorso catartico che ci riporta alle domande
di sempre sulla nostra esistenza e sul nostro scopo nei piani del creato. Il contatto con quell'entità aliena che è il mare di Solaris ci riporta, da una parte alle difficoltà che l'Uomo incontra nel suo tentativo di relazionarsi a qualcosa di completamente altro da lui, e dell'altra, a dubbi sullo stesso
significato etico della scienza che, nasconde, nella ricerca inesausta di nuove domande, l'impossibilità di trovare vecchie risposte. Lo stesso mare senziente, nel suo tentativo di comunicare con l'uomo che lo bombarda di radiazioni, non riesce a far altro che a materializzare forme dell'inconscio dando corpo ad incubi con cui ognuno di noi deve confrontarsi. Esso è così
lo specchio distorto della nostra coscienza, il protagonista di una vera e propria tragedia gnoseologica che dimostra l'imperfezione del nostro stesso atto conoscitivo. I tempi del racconto si dipanano, in questo film, in un ritmo immobile e vorticoso al tempo stesso, mentre il continuo passaggio dal bianco e nero al colore crea un'impressione di straniamento che raramente ci
capita di vedere al cinema.

Dobialab
Laboratori Creativi

Via Vittorio Veneto 32
Dobbia - Staranzano (GO)

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