martedì 3 marzo 2009

ROSA DI PERSIA/CALENDIDONNA 5-8 marzo

PROGRAMMA DEI FILM

GIOVEDÌ 5 MARZO

Visionario ore 21.00 GILANEH (Gilane)
di Rakhshan Bani Etemad con Fatemeh Motamed Arya Iran 2005, 84', versione originale persiana con sottotitoli in italiano introduzione dell’attrice Fatemeh Motamed Arya
Nel corso della guerra Iran-Iraq del 1988, una donna di mezza età, Gilaneh, accompagna a Teheran la figlia incinta, Maygol, alla ricerca di suo marito. Il viaggio è pieno di imprevisti e, quando raggiungono la capitale, trovano una città in una situazione spaventosa a causa del conflitto. 15 anni più tardi, ritroviamo Gilaneh nel suo villaggio natale mentre si prende cura del figlio Ismael, colpito da epilessia contratta in guerra. Mentre lo assiste, nel suo villaggio di montagna isolato dal resto del mondo, un’altra guerra che si avverte attraverso le immagini televisive, sta devastando il vicino Iraq. Film coraggioso, anche perché oltre ad illustrare le difficoltà e i patimenti di una madre, affronta alcuni temi considerati tabù : una storia d’amore tra un uomo e una donna e la guerra, quello tra Iran e Iraq, – soggetto difficile da ricordare - che per anni ha devastato la società iraniana mandando a morte o distruggendo la vita di intere famiglie.

VENERDÌ 6 MARZO

Visionario ore 16.00 DIECI (Ten) di Abbas Kiarostami Iran 2002, 91’, versione italiana
Presentato nel 2002 al Festival di Cannes Dieci (Ten) di Abbas Kiarostami, uno dei grandi maestri del cinema contemporaneo, è uno sguardo in dieci capitoli sulla donna iraniana. Il racconto è realizzato tutto dall’interno dell’abitacolo di un’automobile in movimento, in mezzo al traffico e al frastuono di Teheran, utilizzando essenzialmente primi piani di coloro che si trovano nella vettura : la protagonista al volante e i passeggeri che si danno il turno. Attento all'attualità e alle complessità psicologiche dei personaggi, l’autore dimostra, con questo film, di saper indagare sul rapporto fra personaggio e cultura con la stessa profondità con cui in precedenza aveva lavorato sul rapporto fra uomo e natura. Attraverso una tecnica e uno stile particolari, Kiarostami riesce a confondere le piste e a cancellare i confini tra documentario e fiction. Une tecnica e una lezione che verrà in seguito ripresa dall’attrice protagonista e a sua volta regista Mania Akbari.

Visionario ore 20.30
Conversazioni e cinema
Incontro con la regista, sceneggiatrice e artista Mania Akbari presentata dal critico cinematografico Paolo Bertolin

a seguire proiezione dei film
20 FINGERS
di Mania Akbari Iran 2004, 72’, versione originale persiana con sottotitoli in italiano
Sette episodi, tranne uno, girati a bordo di veicoli in movimento (in macchina, sopra uno scooter, in una cabina teleferica o su un motoscafo), raccontano il viaggio di un uomo e una donna che mettono in luce i conflitti tra universo maschile e femminile. Ogni episodio prende in esame varie situazioni della vita e i diversi modi di affrontare i problemi che si verificano all’interno di una coppia nelle società del Medio Oriente. Bijan Daneshmand (produttore del film) e la regista Mania Akbari interpretano rispettivamente il marito (tradizionale) et la moglie (che tenta una rimessa in discussione dell’ordine stabilito). Dai vari episodi che si snodano lungo il film, scaturiscono motivi e situazioni differenti, che portano i due protagonisti alla discussione, al diverbio o allo scontro. Lo spettatore prende qui il posto del testimone indiscreto, involontario ascoltatore di conversazioni molto private e personali...

10 + 4
di Mania Akbari Iran 2007, 77’, versione originale persiana con sottotitoli in italiano
Mania Akbari inizia la sua carriera artistica nel 1991 come pittrice e si inserisce nel mondo del cinema come direttore della fotografia e poi come assistente alla fotografia di diversi documentari. Protagonista del film Dieci di Abbas Kiarostami nel 2002, dirige nel 2005 il suo primo film, 20 Fingers, che vincerà un premio alla Mostra del Cinema di Venezia. 10 + 4 è un sequel del film di Kiarostami, un documentario drammatico in cui la regista descrive in modo coraggioso e assolutamente poco convenzionale la dura battaglia che deve affrontare contro la malattia che l’ha colpita : un tumore. Il film ha la stessa struttura di Dieci, un road movie in cui la protagonista, prima alla guida della sua macchina quindi a bordo di taxi, si mette in gioco con la sua malattia che nel corso del film la rende sempre più debole. In questo suo percorso attraverso le vie di Teheran, la macchina da presa coglie le sue conversazioni con il figlio, con la sorella, con le amiche scavando nel più profondo il senso della vita e della morte. Il titolo (10 + 4) è un’allusione al numero di anni (4) che separano Dieci da questo suo documentario, quattro anni che l’hanno vista affrontare la malattia.
SABATO 7 MARZO

Visionario ore 16.00
proiezione dei film documentari
OLD MAN OF HARA (Pire Hara)
di Mahvash Sheikholeslami Iran 2002, 36’, senza dialoghi
Splendido ritratto di un vecchio pescatore, realizzato dalla regista e produttrice Mahvash Sheikholeslami, che riprende una giornata tipo di un personaggio solitario che vive sull’isola di Greshm a sud dell’Iran. Ciò che colpisce in questo corto minimalista sono la resa coinvolgente dei ritmi lenti e dei silenzi, rotti solo dalla risacca del mare e dal rumore del vento e degli uccelli. Un cortometraggio poetico che sorge spontaneamente dalla quotidianità e da una natura ancora e così raramente incontaminata. Una metafora, potremmo dire, della condizione della donna iraniana anch’essa isola e solitaria, come il mondo in cui vive il nostro vecchio protagonista. Mahvash Sheikoleslami (autrice di film come Charsho o Article 61) è una di quelle autrici della settima arte iraniana che non solo contribuisce in modo determinante alla grandezza di questa cinematografia, ma dimostra anche, con il suo impegno civile, un coraggio non indifferente nelle sue battaglie in favore della donna.

WHERE DO I BELONG?
di Mahvash Sheikholeslami Iran 2007, durata 68’, versione originale persiana con sottotitoli in italiano Introduzione della regista
Negli ultimi 30 anni milioni di afgani si sono visti costretti a fuggire dalla loro terra spinti dalla guerra, dalla brutalità e da condizioni di vita spesso inumane nelle quali erano costretti a vivere. Molti di loro hanno trovato rifugio nel vicino Iran, spesso in modo più o meno clandestino, alcuni hanno avuto occasione di sposare donne iraniane malgrado le differenze culturali e di costume. Queste unioni, fatte senza rito religioso e senza una legale registrazione, hanno creato non poche difficoltà sia per i governi iraniani che per quelli iraniani. Stando alle statistiche ufficiali da queste unioni sono nati 300.000 bambini. Mahvash Sheikholeslami lascia che siano I protagonisti di questa tragedia umana e etnica, a raccontare le loro storie fuori dal comune, riprendendoli all’interno delle loro famiglie, nei loro poveri alloggi. E lo fa con un talento, una maestria e con uno stile inconfondibili, e con un tocco di alta poesia cinematografica.

LA MOSTRA

Metamorphosis di Mania Akbari

Visionario ore 18.00
Inaugurazione della manifestazione e della mostra fotografica

Nata in Iran nel settembre del 1974 Mania Akbari ha iniziato la sua carriera come pittrice nel 1991, un anno dopo la sua scelta di dedicarsi alla regia cinematografica. Nella sala espositiva del Visionario, in occasione dell’arrivo dell’artista per Calendidonna ’09, sono esposte alcune delle sue opere su tela che provengono dalla galleria d’arte di Londra Xerxes Fine Arts. A completare l’esposizione dei video (attraverso dei monitor collocati sulla parete espositiva), si potranno dei cortometraggi d’arte che la regista presenta in abbinamento alle esposizioni delle sue grandi tele. Mania Akbari ha scritto e diretto i suoi 6 video-arts intitolati Self, Repression, Sin, Escape, Fear and Devastation dal 2003 al 2005. Così come le grandi tele della mostra, l’insieme delle immagini in video esprime i modi di sentire più profondi di una donna attraverso la crisi contemporanea che nasce dal conflitto tra tradizione e modernità. Questi sei lavori giocano sull’incontro tra immagini fisse senza il ricorso al movimento. Come afferma la stessa artista, il suo lavoro traccia un percorso che dalla pittura porta al cinema. I temi affrontati in questi lavori sono quelli, individuali e sociali, della femminilità, dell’amore, del senso di colpa, della bellezza, della verginità nella società iraniana di oggi.
I video sono stati presentati in diversi festival di cinema come quello di Locarno e mostrati in alcune gallerie d’arte come il Tate Modern di Londra.
Self, 5'31'' (2003) Repression, 2'29’' (2003) Sin, 7'07’' (2003) Escape, 4'42’' (2003) Devastation, 5'45’' (2005) Fear, 4'59'' (2005)

Per informazioni:

Schermi di Città
- Visionario 0432.227798 (info-line 24 ore su 24 sulla programmazione), via Asquini 33
- Cinema Centrale 0432.504240, via Poscolle 8

Centro Espressioni Cinematografiche
www.cecudine.org

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